SCAVA CHE TI PASSA
Prima o poi la domanda finisci per fartela: ma quando finiranno di scavare sulle strade? La risposta che si riceve dagli operai? “Invece che star lì con quella faccia da drogato a guardare gente che invece lavora perché non si dà una mossa che blocca anche il traffico?” Comunque non capisco. Sotto casa mia nelle ultime tre settimane hanno praticamente distrutto oltre alla carreggiata anche i marciapiedi e già che c’erano anche le scale, corrimano compreso, di un condominio. Non so, così a naso (c’è sempre odore di gasolio), ma anche ad occhio (attenti a dove mettete i piedi), ad orecchio (fanno un rumore pazzesco), mi sembra che qualcosa non torni in fatto di organizzazione dei cantieri. Spiego. Prima sono arrivati quelli del gas. E va bene, ci mancherebbe, gli allacciamenti servono. Comunque, quando hanno finito, quelli del gas hanno rifatto la strada a macchia di leopardo. Chiaro che la bestia si sia poi incazzata per il mancato pagamento dei diritti d’autore. E così si sono rifatte le buche nell’asfalto appena buttato giù. Il giorno dopo sono arrivati gli operai dell’azienda elettrica. “Ma tu guarda come hanno lavorato quelli del gas…i tubi del metano andavano messi dall’altra parte della strada”. E allora hanno richiamato quelli del gas, ancora alle prese col leopardo ormai a quattro isolati di distanza. “No, no – hanno detto, dopo aver tirato su le condutture. Erano i tubi dell’acqua che andavano da quella parte. Ce l’ha detto anche l’ingegnere prima di scappare con i soldi delle bollette”. Intanto gli elettricisti avevano già cominciato a scavare nel giardino di un mio dirimpettaio. “Cosa state facendo? Questa è proprietà privata”.
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