SCI IN TRENTINO, NUOVI PROGETTI

Basta. La Provincia non darà più soldi per nuovi impianti di risalita nelle stazioni invernali. Quelli che ci sono bastano e avanzano. Semmai – hanno detto – daranno una mano a quei posti finora un po’ trascurati. Per capirci, dove gli skilift sono ancora fermi al sistema manuale. Uno va su a scaletta con gli sci. Poi lega la corda ad un pino e butta la cima agli altri. In realtà quello che è successo è dovuto ad un problema sindacale. Siccome Marchionne non è ancora passato da Trento, in Provincia i premi di produzione sono legati al consumo di cialde alla macchina del caffè. E con tutti quei nuovi impianti da progettare, con tutte quelle carte da fare, con tutte quei videogiochi fermati al secondi livello al computer, capirete che era difficile concedersi quelle tre-quattro ore al giorno di pausa caffè.

Comunque di seggiovie, funivie, cabinovie, ovovie, gallinovie, è vero, ce ne sono troppe. Praticamente uno se vuole può andare a sciare anche senza sci. Su e giù da un impianto può farsi anche il Sella Ronda senza mai smontare dalla sella, insomma dal cavallo o dall’orso che pure in letargo faceva la ronda alle baite. Che poi non a caso tutto questo sistema di piste, di seggiolini che vanno su e giù, lo chiamano carosello. Non è solo per via della pubblicità del Trentino: dove la testa dell’assessore mellarini ha indotto tutti in errore: no, non si gioca a biliardo con le farfalle. Tutto nasce da interrogativi veneti cui non è mai stata data una adeguata risposta: S’elo caro? Caro s’elo? Lo capiscono purtroppo quando noleggiati sci, scarponi, bastoncini, preso un pomeridiano e mangiato un panino al freddo non hanno più nemmeno un euro per pagare il parcheggio. E lasciano l’auto in cauzione. Per forza dopo c’è chi diventa violento. L’ho sentito io uno, tutto rosso in volto, che diceva ad una barista: Dammi un altro bombardino che gli altri li ho fatti fuori tutti. Ci sono poi quelli che vanno in montagna per andare in piscina. Perchè è bello no buttarsi in acqua mentre fuori battono tutti i denti dal freddo. Finchè non trovi quello che col bombardino spacca la vetrata. C’è anche una questione politica da risolvere sulla neve. Ora, lo sanno tutti, le piste rosse sono quelle riservate ai comunisti. E infatti ce ne sono ormai poche. Quelle nere sono riservate ai fascisti. E infatti, quando viene in vacanza a Trento non le usa più nemmeno Fini. Quelle blu sarebbero riservate a Berlusconi e ai suoi ministri. E qui c’è molta confusione. Abituati alle auto dello stesso colore Berlusconi e i suoi non si mettono nemmeno gli sci. Vengono  giù da quelle piste blu sulla testa degli agenti di scorta e con in mano i lampeggianti. Le piste gialle chiaramente sono per i cinesi. Quando hanno finito di sciare le arrotolano e le mettono nella valigia. Dove hanno nel frattempo anche ammassato tutti gli “anelli” del fondo che poi rivenderanno sulle spiagge di Rimini in estate. La pista marrone è invece quella lasciata da chi è stato costretto a buttarsi nel canalone dalla solita compagnia di amici burloni. Che poi ti sfottono turandosi il naso con le dita. Del resto l’odore si sente.

A Campiglio nelle scorse settimane i carabinieri hanno fermato tanti sciatori con la marijuana. Sapete cosa gli hanno risposto quei giovani beccati con la droga? Che male stiamo facendo? Siamo sciatori in erba. Quelli fermati con la cocaina invece si sono giustificati così: è stato il maestro di sci a dirci di metterci sulla riga prima di partire. E poi – hanno risposto ai carabinieri – siamo è vero sci-muniti. Ma non come intendete voi.

Questa voce è stata pubblicata in Senza categoria. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento