AUSCHWITZ, MEMORIA E NEGAZIONISMO – 1

a cura di Cornelio Galas

Da tempo m’interesso del cosiddetto “negazionismo”. Di quelli che definiscono, per capirci, le camere a gas una sorta di “prevenzione” igienico-sanitaria, “disinfestazione”, nulla di più. E negano appunto l’Olocausto, non solo nelle cifre degli ebrei (e degli zingari, degli omosessuali ecc.) finiti nei forni crematori.

Ho cercato allora di approfondire l’argomento. Oggi propongo un primo documento: una pagina del diario personale, tenuto dal medico delle SS dr. Johann Paul Kremer, che racconta da “addetto ai lavori” lo sterminio degli ebrei attuato dai nazisti ad Auschwitz.

Il diario, al di là del fatto notevole che in esso si fa esplicita menzione dell’uso del gas, è interessante in sé, per la naturalezza con cui Kremer continua ad annotare le cose di tutti i giorni accanto agli orrori a cui ha partecipato.

Kremer era giunto ad Auschwitz il 30 agosto del 1942 in sostituzione di un medico che si era ammalato. La pagina del diario riprodotta copre gli eventi dei primi cinque giorni di settembre del 1942 e riporta la sua prima testimonianza di una Sonderaktion, come chiamavano i carnefici nazisti l’operazione straordinaria o speciale dello sterminio col gas.

Il campo di sterminio di Auschwitz, situato nella Polonia meridionale, nei pressi della attuale Oświęcim, fu il più grande campo di concentramento della Germania nazista durante la seconda guerra mondiale. Era composto da tre campi principali, Oświęcim (Auschwitz), Brzezinka (Birkenau) e Monowice (Dwory), e da 39 piccoli campi adiacenti.

Il campo rientrava nel piano di “soluzione finale” ideato dal dittatore tedesco Adolf Hitler, un progetto per eliminare gli ebrei e altri gruppi di minoranze etniche, come i rom della Romania.

Dall’ottobre 1941 al gennaio 1945, furono uccisi sistematicamente circa 2,5 milioni di ebrei. Molti prigionieri morirono nelle camere a gas del campo, in alcune delle quali potevano essere uccise fino a 12.000 persone al giorno.

Himmler con Hitler

Alcuni prigionieri furono fucilati, impiccati o soppressi tramite iniezioni di sostanze velenose, altri ancora furono sottoposti a esperimenti medici. Altre 500.000 persone morirono di malattia o denutrizione, oppure vennero debilitate dal lavoro massacrante nelle fabbriche.

DAL DIARIO DEL DR. JOHANN PAUL KREMER

Auschwitz, 1 – 5 Settembre 1942

TRASCRIZIONE

Von Berlin schriftlich Führermütze, Koppel und Hosenträger angefordert. Nachmittags bei der Vergasung eines Blocks mit Zyclon B gegen die Läuse. Zum 1. Male draussen um 3 Uhr früh bei einer Sonderaktion zugegen. Im Vergleich hierzu erscheint mir das Dante’sche Inferno fast wie eine Komödie. Umsonst wird Auschwitz nicht das Lager der Vernichtung genannt!

Zum 1. Male an der hier im Lager jeden befallenden Durchfällen mit Erbrechen und kolikartigen anfallsweisen Schmerz erkrankt. Da ich keinen Tropfen Wasser getrunken, kann es hieran nicht liegen. Auch das Brot kann so nicht schuld sein, da auch solche erkranken, die nur Weißbrot (Diät) zu sich genommen haben.

Höchstwahrscheinlich liegt’s an dem ungesunden kontinentalen und sehr trockenen Tropenklima mit seinen Staub- und Ungeziefermassen (Fliegen). Gegen die Durchfälle: 1 Tag Schleimsuppe und Pfefferminztee, dann Diät für eine Woche.

Zwischendurch Kohle und Tannalbin. Schon erhebliche Besserung. Heute nachmittag bei einer Sonderaktion aus dem F.K.L. (Muselmänner): das Schrecklichste der Schrecken. Hschf. Thilo (Truppenarzt) hat Recht, wenn er mir heute sagte, wir befänden uns hier am anus mundi.

Abends gegen 8 Uhr wieder bei einer Sonderaktion aus Holland. Wegen der dabei abfallenden Sonderverpflegung, bestehend aus einem fünftel Liter Schnaps, 5 Zigaretten, 100 g Wurst und Brot, drängen sich die Männer zu solchen Aktionen.

Heute und morgen (Sonntag) Dienst.

TRADUZIONE

Richiesto per iscritto a Berlino il berretto da ufficiale, il cinturone e le bretelle. Nel pomeriggio assistito alla disinfestazione dai pidocchi con Zyklon B di alcuni blocchi. Per la prima volta, fuori, alle 3 di notte, assistito a un’operazione speciale. L’Inferno di Dante, comparato a questo, mi sembra pressoché una commedia. Per niente non chiamano Auschwitz il campo di annientamento.

Per la prima volta mi sono preso una diarrea con vomito e attacchi dolorosi tipo colica che hanno colpito chiunque qui nel campo. Non può essere l’acqua poiché non ho bevuto una goccia. Anche il pane non può essere responsabile poiché quelli che hanno mangiato soltanto pane bianco (a dieta) l’hanno pure presa.

Molto probabilmente la ragione è il clima continentale da tropici insalubre e molto secco con la sua polvere e le grandi quantità di parassiti (mosche). Per combattere la diarrea: un giorno di farinata d’avena e tè alla menta, seguito da una dieta speciale per una settimana. Carbone e Tannalbin ogni tanto. Già un sensibile miglioramento.

Di mattina assistito ad un’operazione speciale dal campo di concentramento femminile (Musulmane): il più spaventoso degli orrori. L’Hauptscharführer Thilo (medico militare) era nel giusto quando mi disse oggi che questo è l’anus mundi. In serata verso le 20 assistito ad un’altra operazione speciale dall’Olanda.

Per le razioni straordinarie che prendono consistenti in un quinto di litro di acquavite, 5 sigarette, 100 g di salame e pane, gli uomini tutti chiedono di prendere parte a tali attività. Oggi e domani (domenica) lavoro.

Kremer al processo di Norimberga

Note:

Zyklon B è il nome commerciale di un potente insetticida che sviluppa acido cianidrico.

Nel testo “Sonderaktion”, azione straordinaria o speciale, che significava “sterminio”.

Nel testo “Muselmänner”, il termine non significava musulmani, praticanti l’Islam, ma era il termine con cui le SS si riferivano a persone emaciate.

ANNOTAZIONI E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Nel testo originale della pagina alcune parole sono sottolineate. E tali sono state lasciate. Non si sa se le sottolineature siano di mano di Kremer o fatte nel dopoguerra da qualche catalogatore, da un documentalista o meglio da un archivista. Sembrerebbe strano o inaspettato che Kremer abbia sottolineato le parole “Zyklon B”, mentre spiegazioni ragionevoli potrebbero essere ipotizzate per gli altri.

A rafforzamento della sottolineatura fatta nell’introduzione circa la naturalezza nel mescolare la banalità quotidiana con gli orrori aggiungo alcune ulteriori annotazioni tratte da altre pagine del diario:

11 Ottobre 1942

Oggi, domenica, c’era lepre arrosto per pranzo – una vera grassa zampa – con gnocchetti e cavolo rosso..

12 Ottobre 1942

Seconda inoculazione contro il tifo. Più tardi in serata una seria reazione generalizzata (febbre). Nonostante questo nella notte assistito a un’ulteriore operazione spesciale dall’Olanda (1.600 persone). Scene spaventose davanti all’ultimo bunker! Quella era la decima operazione speciale.

13 Novembre 1942

Estratto nuovo materiale vivo (fegato, milza e pancreas) da un prigioniero ebreo di diciotto anni molto atrofizzato dopo averlo fotografato. Fissati come sempre fegato e milza in Carnoy4 e pancreas in Zenker (prigioniero No. 68.030).

Dopo la fine della guerra Kremer rilasciò dichiarazioni circa il suo diario. Ad un’audizione del 18 luglio 1947 a Cracovia così si espresse:

Particolarmente sgradevole era la gassazione delle donne emaciate, provenienti dal campo di concentramento femminile, che generalmente erano conosciute come “musulmane”.  Ricordo di aver assistito una volta allo sterminio col gas di uno di questi gruppi di donne. Non posso dire quanto consistente fosse il gruppo.

Quando andai vicino al bunker, le [vidi] sedute per terra. Erano ancora vestite. Poiché vestivano il logoro abbigliamento del campo, non andarono nello spogliatoio ma si spogliarono all’aperto. Conclusi dal comportamento di quelle donne che esse non avevano alcun dubbio su quale destino le stesse aspettando, poiché imploravano e supplicavano gli uomini delle SS di salvare loro la vita.

Comunque, furono ammassate nelle camere a gas e gassate. Come anatomista ho visto una quantità di cose terribili: ho avuto parecchia esperienza di corpi di morti, e tuttavia ciò che ho visto quel giorno non era simile a niente che avessi mai visto prima.

Ancora completamente shockato da ciò che avevo visto scrissi nel mio diario il 5 settembre 1942: “Il più spaventoso degli orrori. L’Hauptscharführer Thilo era nel giusto quando mi disse oggi che questo è l’anus mundi”, l’orifizio anale del mondo. Ho usato questa immagine perché non riuscivo ad immaginare niente di più disgustoso e orripilante.

Una traduzione inglese di questa e altre pagine del diario di Kremer è contenuta nel volume “The Good Old Days”: The Holocaust as Seen by Its Perpetrators and Bystanders, Ernst Klee, Willi Dressen, e Volker Riess, Eds., 1991. Il diario e la testimonianza di Kremer, di cui si dirà più avanti si trovano anche in Nazi Mass Murder, Eugen Kogon, Hermann Langbein, e Adalbert Rückerl, Eds., 1993.

L’immagine riprodotta della pagina del diario di Kremer si trova in Death Books From Auschwitz: Remnants, Vol. I, Appendix, 1995, p. 185. Fonte delle notizie e della trascrizione della pagina è il sito Internet holocaust-history.org.

BREVI NOTE SUL CAMPO DI STERMINIO DI AUSCHWITZ

Auschwitz-Birkenau è il maggiore campo di concentramento nazista, assurto a simbolo della tragedia dell’Olocausto. Il complesso concentrazionario, situato nei pressi della cittadina di Auschwitz, in polacco Oświęcim, approssimativamente ad una sessantina di chilometri a ovest di Cracovia, nell’alta Slesia orientale, territorio che era stato annesso alla Germania dopo la disfatta polacca nel settembre 1939, si estendeva su una superficie di 42 km quadrati.

Auschwitz

Era costituito da un campo base, Auschwitz I, che poteva contenere circa diecimila prigionieri, costruito nel 1940, subito dopo la vittoria tedesca sulla Polonia, in un quartiere periferico di Oświęcim (Zasole) e destinato in un primo tempo ai prigionieri politici; dal campo di Birkenau (Auschwitz II), edificato a tre chilometri dall’altro nell’inverno 1941-42, dove funzionavano a pieno ritmo quattro camere a gas e altrettanti forni crematori; da vari campi satelliti denominati Auschwitz III (Buna-Monowitz), dove tra il 1940 e il 1945 furono internate circa 405.000 persone destinate ai lavori forzati.

Il progetto di costruzione di un campo di concentramento, ordinato da Himmler dopo la sua ispezione ad Auschwitz il primo marzo 1941, prevedeva tra le altre cose la realizzazione di un crematoio dotato di cinque forni per bruciare i corpi ed uno per bruciare i rifiuti. La collocazione dell’impianto era prevista nel campo principale di Auschwitz.

In considerazione dei preparativi per mettere in atto il genocidio degli ebrei, fu deciso di adattare il complesso per lo sterminio di massa con la costruzione attigua di una camera a gas, in una struttura sotterranea, destinata a obitorio. Una seconda stanza doveva servire da “spogliatoio” ed entrambe dovevano essere aerate meccanicamente.

Un ordine, inoltrato alla società Topf e Figli di Erfurt del 22 ottobre 1941, sollecitava l’urgenza dell’intera commessa chiedendo una pronta consegna: due settimane per i disegni tecnici delle fondamenta e tre mesi per le parti dei forni.

Tuttavia, prima che i lavori di costruzione iniziassero, Heinz Kammler, capo del Gruppo C dell’Ufficio centrale economico-amministrativo delle SS e uno dei più stretti collaboratori di Himmler, arrivato ad Auschwitz il 27 febbraio 1942, ordinò che il progetto del crematoio a cinque forni, destinato ad Auschwitz, fosse realizzato a Birkenau.

Heinz Kammler

Nonostante il febbrile andamento dei lavori, che andavano avanti giorno e notte, le scadenze fissate per l’avvio dei forni crematori a Birkenau non furono rispettate e l’amministrazione del campo prese in consegna l’intero complesso dei forni e delle camere a gas solo nella primavera estate del 1943.

In una lettera al Gruppo C datata 28 giugno 1943, la Direzione centrale dei lavori indica la capacità stimata di cremazione dei cinque forni nell’arco di un periodo di tempo di 24 ore: 340 corpi il forno crematorio I, 1.440 corpi ciascuno i forni II e III, 768 corpi ciascuno i forni IV e V; i cinque forni potevano incenerire, dunque, un totale di 4.756 corpi al giorno.

Il complesso dei forni occupava lo spazio maggiore al livello del terreno del crematoio. Ciascuno era dotato di tre storte ampie 80 cm, lunghe circa 2 m e alte 1 m, che erano usate per introdurre i corpi nel forno. Nel lato opposto c’erano due generatori di gas illuminante. I fumi erano convogliati ad un unico camino attraverso condotte poste sotto il pavimento. I forni II e III erano attrezzati con speciali fornaci per incenerire oggetti di poco pregio come le carte personali, i libri, le borse da donna, i giocattoli trovati nei bagagli delle vittime assassinate.

L’incenerimento dei corpi rappresentava il collo di bottiglia del processo di sterminio messo in atto dai nazisti. Mentre l’uccisione con il gas di migliaia di persone era questione di minuti e l’intera operazione poteva richiedere al massimo una o due ore dall’arrivo al campo all’aerazione finale della camera a gas, l’incenerimento delle migliaia di corpi richiedeva un tempo consistentemente più lungo, circa dieci volte il tempo necessario per l’operazione di uccisione.

Nell’anticamera della camera a gas, ai corpi venivano tolti gli occhiali e gli arti artificiali e alle donne uccise venivano tagliati i capelli, che una volta disinfettati venivano essiccati nel solaio. I corpi, quindi, venivano caricati su un elevatore e portati al livello del terreno. Qui, alcuni venivano trascinati direttamente nell’area dei forni, altri venivano portati nella stanza che fungeva da magazzino di cadaveri, una sala che veniva anche utilizzata per l’eliminazione mediante fucilazione.

Poco prima dell’incenerimento ai corpi venivano tolti dai prigionieri del Sonderkommando gli anelli e altri eventuali oggetti preziosi che venivano buttati in un’apposita cassa numerata. Venivano estratti dalla bocca dei cadaveri i denti con otturazioni di metallo, le corone e i ponti fatti d’oro o di altri metalli preziosi, e depositati in una cassa marcata “Zahnstation”.

Rudolph Hoss

Rimane una questione aperta il numero di quanti furono sterminati a Auschwitz. La stima più bassa fissa i morti in un milione e centomila, di cui il 90 per cento ebrei. Tale stima è fatta conteggiando i deportati ad Auschwitz dai diversi paesi e sottraendo quanti furono trasferiti in altri campi o sopravvissero allo sterminio. Subito dopo la guerra commissioni russe e polacche stimarono 4 milioni le vittime dei crimini nazisti nel campo.

Rudolph Hoss, che fu il comandante del campo, testimoniò che ad Auschwitz morirono 3 milioni di persone. L’impossibilità di stabilire l’esatto numero dei morti deriva sostanzialmente da due ragioni. La prima consiste nel fatto che non fu fatta mai alcuna registrazione delle persone assassinate dopo la loro selezione alla stazione del treno: ad esse non fu mai assegnato alcun numero e non entrarono nei registri del campo, ma svanirono in quella che gli stessi nazisti definirono nacht und nebel, notte e nebbia.

Rudolph Hoss durante il processo in Polonia

La seconda riguarda il fatto che gli stessi nazisti distrussero molti registri prima di abbandonare Auschwitz.

ALCUNI DOCUMENTI  SUL CAMPO DI STERMINIO DI AUSCHWITZ

Rapporto del SS-Sturmbannführer Gricksch al SSCol. von Herff e al Reichsführer-SS Himmler

Alfred Franke-Gricksch

Il rapporto, intitolato “Insediamento di ebrei” è stato scritto dopo l’ispezione al campo di sterminio Auschwitz che ebbe luogo il 14-16 maggio 1943. Il campo di Auschwitz gioca un ruolo speciale nella soluzione della questione ebraica. I metodi più avanzati permettono l’esecuzione dell’ordine del Führer nel più breve tempo possibile e senza destare molta attenzione.

La cosiddetta “operazione di insediamento” procede nel modo seguente: gli ebrei arrivano in treni speciali (carri merci) verso sera e sono portati su speciali binari alle aree del campo situate in disparte specificamente per questo scopo.

Là gli ebrei sono scaricati e esaminati per la loro idoneità al lavoro da un gruppo di medici, in presenza del comandante del campo e di parecchi ufficiali delle SS. A questo punto chiunque possa essere inserito in un modo qualunque nel programma di lavoro è destinato ad un campo speciale. I malati curabili sono inviati direttamente ad un campo medico e sono fatti guarire mediante una dieta speciale. Il principio base dietro ogni cosa è: conservare tutta la forza lavoro per la produzione.

Il precedente modello di “operazione di insediamento” è stato totalmente rigettato dal momento che è troppo costoso distruggere preziosa energia di lavoro su una base continua.

Gli inadatti vanno nei sotterranei di una grande costruzione, ai quali si accede dall’esterno. Essi scendono cinque o sei gradini dentro un’area sotterranea abbastanza lunga, ben costruita e ben ventilata, che è contornata a destra e a sinistra da panche. È chiaramente illuminata e le panche sono numerate. Ai prigionieri viene detto che devono essere puliti e disinfestati per le loro nuove destinazioni.

Essi perciò devono essere completamente svestiti per essere lavati. Per evitare panico e per prevenire disordini di qualsiasi genere gli viene ordinato di sistemare i loro vestiti ordinatamente sotto i loro rispettivi numeri in modo da essere in grado di ritrovare nuovamente le proprie cose dopo il loro bagno. Ogni cosa procede in una maniera perfettamente ordinata.

Essi quindi passano attraverso un piccolo corridoio e entrano in una grande stanza sotterranea che assomiglia ad un locale docce. In questa stanza ci sono tre grandi pilastri nei quali certi materiali possono essere calati dall’esterno della stanza sotterranea.

Quando tre o quattrocento persone sono state ammassate in questa stanza le porte sono chiuse ed i contenitori riempiti con le sostanze sono calati nei pilastri. Non appena i contenitori toccano la base dei pilastri, rilasciano sostanze particolari che in un minuto generano torpore nelle persone.

Pochi minuti più tardi sono aperte le porte sull’altro lato dove è posto l’elevatore. I capelli dei cadaveri sono tagliati, e i loro denti (con otturazioni d’oro) sono estratti da specialisti (ebrei). È stato scoperto che gli ebrei nascondono pezzi di gioielleria, oro, platino, ecc., nei denti cavi. I corpi quindi sono caricati sugli elevatori ed innalzati al primo piano dove sono situati dieci grandi forni crematori.

(Poiché i cadaveri freschi bruciano particolarmente bene, sono necessari soltanto poco meno di 25-50 kg di coke per l’intero processo). Lo stesso lavoro è svolto da prigionieri ebrei che mai metteranno piede fuori da questo campo nuovamente.

I risultati di questa “operazione di insediamento” a tutt’oggi: 500.000 ebrei. La capacità attuale dei forni per la “operazione di insediamento”: 10.000 in 24 ore.

Lettera del SS-Obersturmbannführer Rodl all’ispettore dei campi di concentramento SS-Obersturmurbannfürer Liebehenschel, datata 14 Novembre 1941:

“L’ufficio del Comandante ha presentato a tutt’oggi due elenchi raccomandando il conferimento della Kreigverdienstkreuz [croce per meriti di guerra]. In entrambi gli elenchi compare personale che ha partecipato a esecuzioni.

Liebehenschel,

Con la presente vi chiediamo conferma se questi nomi debbano essere inseriti o no di nuovo nell’elenco attualmente in preparazione. Inoltre si richiede di sapere se negli elenchi di raccomandazione sotto la voce “motivi e commenti dell’immediato superiore” debba essere specificato “esecuzione cioè operazione speciale” oppure debba essere dato un motivo generale, di prassi”.

Nella lettera inviata dal responsabile della direzione dei lavori ad Auschwitz, Bischoff, al capo dell’ufficio economico ed amministrativo delle SS a Berlin, datata 13 ottobre 1942, riguardo lo stato dei lavori ad Auschwitz, si legge:

Riguardo alla costruzione dell’edificio del nuovo crematoio, era necessario iniziare immediatamente nel luglio 1942 a causa della situazione creata dalle operazioni speciali.

Bischoff

In un’altra lettera del 29 gennaio 1943, indirizzata al generale delle SS Kammler, il SS-Sturmbannführer Bischoff scrive:

Crematoio N° 2. Le fornaci completate sono state avviate in presenza dell’ingegnere collaudatore della fabbrica Topf (di Erfurt). Le assi non possono essere ancora rimosse dal soffitto della camera mortuaria sotterranea a causa del freddo, ma questo non è importante poiché la camera a gas sotterranea può essere usata per quello scopo. L’impianto di ventilazione è stato bloccato dalle restrizioni sul trasporto ferroviario ma l’installazione dovrebbe essere pronta per il 20 febbraio.

Il 6 marzo 1943, il SS-Sturmbannführer Bischoff in una lettera scriveva:

… ordine del 6/3/1943 riguardante la consegna di una porta a tenuta di gas 100 × 192 cm per la camera sotteranea I del forno crematorio III da prodursi secondo l’identico disegno e dimensioni della porta della camera sotterranea del forno crematorio II che è situato di fronte, con uno spioncino di vetro doppio di 8 mm, con telaio e striscia di gomma a tenuta.

Una lettera del SS-Sturmbannführer Jahrling al generale delle SS Kammler, datata 25 giugno 1943, stima il numero di cadaveri che potevano essere eliminati in 24 ore nei forni crematori di Auschwitz crematoriums:

1) Forno crematorio I – 3 × 2 muffole 340 persone

2) Forno crematorio II – 5 × 3 muffole 1440 persone

3) Forno crematorio III – 5 × 3 muffole 1440 persone

4) Forno crematorio IV – 8 muffole 768 persone

5) Forno crematorio V – 8 muffole 768 persone

In una lettera del 6 marzo 1943 alla ditta Tops & Figli, avente per oggetto i lavori ai forni  crematori II e III, il SSSturmbannführer Jahrling scrive:

In conformità con il vostro suggerimento, l’amministrazione conviene che la camera sotterranea I dovrebbe essere preriscaldata con l’aria proveniente dalle camere di tre impianti ad aria forzata. La fornitura e l’istallazione del condotto e dei soffiatori necessari a questo scopo dovrebbero essere effettuati prima possibile. Come indicate nella vostra lettera sopra ricordata, l’esecuzione dovrebbe cominciare questa settimana.

Vi chiederemmo di mandare in triplice copia il preventivo per la fornitura e l’istallazione. Nel contempo vi chiederemmo di mandare un preventivo addizionale per la modifica dell’impianto di aspirazione dell’aria nello spogliatoio.

La lettera citata è importante per due ragioni. Da una parte dimostra che i sotterranei del crematorio non erano camere mortuarie, in quanto non si riscalda una camera mortuaria, riscaldamento invece che doveva favorire l’evaporazione dello Zyklon B. Dall’altra menziona uno “spogliatoio”, ma non c’è nessuna ragione per un obitorio di averne uno. Il libro citato è ricco di numerosi altri documenti che attestano il progetto e l’uso di camere a gas a Auschwitz e in cui viene anche citata la presenza dei finti doccioni.

UN DOCUMENTO DEL TRIBUNALE MILITARE DI NORIMBERGA

Il documento è un estratto del rapporto presentato nel novembre 1944 dal Comitato dei Rifugiati di Guerra di Washington D.C., sui campi di sterminio (Auschwitz e Birkenau) con una stima del numero degli ebrei gassati a Birkenau dall’aprile 1942 all’aprile 1944.

Le stime approssimative, elencate nazione per nazione, sono:

Polonia (trasportati con camion) 300.000

Polonia (trasportati con treni) 600.000

Olanda 100.000

Grecia 45.000

Francia 150.000

Belgio 50.000

Germania 60.000

Yugoslavia, Italia e Norvegia 50.000

Lituania 50.000

Boemia, Moravia, Austria 30.000

Slovacchia 30.000

Vari campi per ebrei stranieri in Polonia 300.000

Il totale stimato nel documento degli ebrei sterminati con il gas a Birkenau è approssimativamente 1.765.000.

COLLANA “Viaggi nella Memoria”

L’AUTORE

Sergio Fumich

Sergio Fumich è nato a Trieste nel 1947. Dal 1970 si è trasferito a Brembio, piccolo comune del Lodigiano. Ha operato per oltre trent’anni, a Milano e a Crema, come formatore nell’ambito dell’Information Technology, per conto di un’importante Fondazione lombarda che si occupa di formazione professionale. Ha svolto attività pubblicistica dal 1978 al 1995 come collaboratore del quotidiano di Lodi Il Cittadino, come direttore responsabile di alcuni fogli locali e della rivista di poesia Keraunia. Ha pubblicato libri di poesia e di racconti e opuscoli divulgativi.

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