SOTTO I NOSTRI PIEDI

SOTTO I NOSTRI PIEDI

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di Cornelio Galas

Cede la terra. Crolla la base delle nostre case. Non possiamo fare nulla: solo scappare prima che sia troppo tardi. Finiscono in macerie anni di sacrifici. E ci si sente, di colpo, piccoli, malfermi, nullatenenti, al freddo, fotografati, intervistati. Ci si sente diversi da poche ore prima, quando tutto era normale, la tv accesa, la colazione pronta … Qualcosa, sotto, ha cambiato tutto.

Poteva succedere ad altri: è successo qui. Saremo al centro della cronaca. Sospenderanno (dovremmo comunque pagarle prima o poi?) le bollette. Potremo tornare dove eravamo?

Le sottoscrizioni … dove arriveranno, a chi, quei soldi? E domani mattina? E dopo domani? E intanto? Vorrei andar via da questa terra che trema. Ma qui sono nato … qui lavoro. Perché? Perché adesso … perché a me?

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