PAROLE IN RITARDO

PAROLE IN RITARDO

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di Cornelio Galas

Frenate da vecchi binari,
deragliano, si perdono,
e riprendono il viaggio
pur con ferite e amnesie.

 

Rifiutano anche il cibo
d’incantevoli tavole,
non bevono, eppure …
arrancano, da ubriache.

 

Sono parole strozzate,
pugni proprio sulla gola,
annaspano senz’aria,
inutili le gutturali.

 

Certo che vorrei dire …
anzi scusa, volevo dire,
ma ormai è cambiato
tutto, non solo il mondo.

 

Non serve il frigorifero,
tutto si scioglie lo steso
in quest’afa afona,
in questo silenzio.

 

Te lo dirò, te lo dirò …
ti diro che ti amo,
solo quando, lontana,
non mi sentirai più.

 

E tornerò, solo allora,
nella mia cavità orale,
scavando, con la pala,
per cercarti, per cercarmi.

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