NON TI ODIO,
NON TI HO MAI ODIATO,
NON TI ODIERO’. MAI.
di Cornelio Galas
Non capisco perché vuoi uccidermi,
non so perché vuoi privarmi
della mia libertà.
Sono disarmato, mani in alto,
davanti a te,
alle bombe che hai addosso,
ai mitra che tieni in mano.
E non so perché tu,
pur guardandomi negli occhi,
vuoi che vada nell’abisso,
insieme a te.
Lo mangio anch’io il kebab,
fin da quando, a Berlino,
andavo nel quartiere turco
a Kreutzberg, sì proprio lì.
Ho tanti amici uguali a te,
della tua stessa etnia,
della tua stessa religione.
L’ho letto, sì, il Corano,
con molta attenzione.
Ma non ordina, quel Libro,
quello che tu ora fai.
Non ti odio, non t’ho odiato,
ti tendo la mano, da tempo.
Siamo diversi? Sì, diversi,
per cultura, tradizioni,
usi, costumi, religione,
amore per la vita …
Non siamo d’accordo, vero.
Su tantissime cose.
Ma io ti tendo la mano …
Non ho mai pensato, mai,
ad ammazzare te, i tuoi figli,
tuo padre, tua madre.
Ce l’hai con me, solo perché
sono un Occidentale?
Io non ce l’ho con te, ora, ora,
solo perché vieni dall’altra parte
del Mediterraneo:
nemmeno dopo i fatti, terribili,
di questi giorni.
Non ti giustifico, non posso …
Non ti perdono, non posso …
Ma tu non mi dai la mano,
non mi guardi negli occhi,
ti ribelli ai “mostri”,
solo con parole vuote.
Perché? Perché? Perché?
Dimmi che ami la vita,
che non faresti mai, mai, mai
certe cose.
Dimmi che credi nella vita,
oltre che in Allah,
e che non ce l’hai con me,
solo perché sono cristiano,
cattolico, e la sera vado in giro,
a teatro, al cinema, nei bar,
nei ristoranti, a spassarmela,
in attesa del mio destino.
Dimmelo, ti prego: solo allora
non avrò più paura
della tua bocca chiusa,
dei tuoi distinguo,
del tuo essere diverso,
ma “integrato” in Europa.