LE BUGIE DEL VENTO

LE BUGIE DEL VENTO

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di Cornelio Galas

 

La brezza che t’inebria, per poco,

fino alla calma piatta,

il vento del Garda, spinge vele,

fino a ristoranti nei golfi,

e lascia stare le onde.

Vagando su questo lago,

vedo ricordi di Goethe,

Thomas Mann, Freud …

La storia del Cacciatore

venuto da molto lontano.

Ritmi di valzer con il Pelèr,

bisogna andare di bolìna,

per salvare almeno lo scafo,

e non sperare nella bonaccia,

nel sole che spazza nuvole.

Ma aspetta, ma aspettami …

non portar via tutto quanto,

lasciami prendere questo,

e anche quest’altro …

aspetta prima di soffiare.

Eravamo tranquilli, alla sera,

prima della tempesta,

quando tutte le barche,

furono violentate,

scaraventate verso la riva.

Ricordo ancora quel giorno,

tu e la tua minigonna,

io con due calici in mano:

chiedevamo a tutti il perché

di questo imprevisto.

 

 

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