LA BELLA E IL PORCONE – 1

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di Cornelio Galas

Era l’ormai lontano novembre 1997. C’era ancora la lira. Perché non si parlava di euro. Ma semmai di lira “pesante”. Tirando via tre zeri, per risparmiare anche carta dei tabulati nei bilanci e non ricorrere ai “bilioni”.

Il Circolo di Cultura Popolare di Arco – c’era il prof. Augusto Tamburini tra i fondatori – tramite Donato Riccadonna, chiese a me e all’indimenticabile collega Sergio Molinari, di buttar giù due righe d’introduzione ad una pubblicazione, un libricino che avrebbe raccolto – per un concorso indetto in zona – i migliori racconti erotici.

All’epoca ero ridiventato single. E anche un po’ scapestrato. Non so perché ma accettai l’invito. Per la verità solo dopo aver saputo che anche Sergio avrebbe fatto un paio di cartelle: da pubblicare nella parte … opposta del libretto. Già perché i racconti erano divisi in due sezioni: “La bella e il porcone”, da una parte. Poi, capovolgendo il tutto, altra copertina: “Il bello e la porcona”.

Perché ripropongo quei … racconti? Intanto perché – non me lo ricordavo – tanti erano scritti in dialetto trentino. E sapete che a questo lavoro da un po’ di tempo. Poi perché troverete, tra gli autori, accanto a quelli che l’hanno buttata più sul comico che sull’erotico, anche intellettuali, insomma uomini (perché adesso  hanno la loro bella età) che col tempo hanno prodotto anche libri di notevole livello culturale.

Infine, ebbene sì, c’è la nostalgia per tempi in cui bastava poco per mettere assieme goliardia ed impegno civico, per castigare i costumi ridendo (ma anche con dure note stampa inviate ai giornali), per vivere forse senza tanta tecnologia addosso e più mani da stringere, bocche da baciare, voglia di essere liberi …

PS: il libretto – perché ognuno deve assumersi sempre le proprie responsabilità (ahahahaha) – fu stampato dalla tipografia Tonelli di Riva del Garda. Chiedo scusa se, la scansione delle pagine, a volte non rende nel migliore dei modi la bella veste tipografica. Tra l’altro ho trovato il libretto nella mia voluminosa, confusa, disordinata (ma non polverosa) biblioteca. Spero che in giro, magari in qualche biblioteca, ne sia custodita qualche copia.

LA BELLA E IL PORCONE

(parte prima)

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