BOSCO CONTROLUCE

orsoooooo

Si chiudono, piano

piano, ma sempre di più
occhi che non credono
ancora, no
ai segnali di morte
lanciati dall’olfatto
Non c’è dolore,
non c’è sangue
sui lunghi e folti peli
pronti ormai
per la quiete del letargo
Il sole sempre più sfocato
ti manda, benevolo
tepidi raggi
che sanno di resina
fino a cortecce di larici
usati come sollievo
e l’ultimo solletico
alla schiena
Dormi, ora, per sempre
mamma orsa disperata
è finita la tua fuga
non ti braccheranno più
tra quei boschi
a te da tempo sconosciuti
Ecco, sì, voltati
fai l’estremo sforzo
per vedere i tuoi cuccioli
sorridi con quei denti
che sbranano carne
per sopravvivere,
non come fanno gli umani
in comodi ristoranti
prima della dieta,
Hanno capito, sì hanno intuito
il tuo soffocato ruggito
Scapperanno, scapperanno
sempre
quando l’uomo apparirà
ancora
come sagoma nera
e riflessi di ferro
in controluce

Questa voce è stata pubblicata in Senza categoria. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento