a cura di Cornelio Galas
L’intervento della “Calvi”
a Dobbiaco e Villabassa
AGENTI FRANCESI
Ufficiali francesi con Lino De Luca “Aldo” Comandante della “Calvi” e Tito De Lotto a Cortina nel maggio 1945. Archivio Giovanni De Donà Vigo di C.
Ma nel frattempo la Brigata “Calvi” aveva operato un’altra puntata su Braies. Dopo aver sostenuto uno scontro con i tedeschi in ritirata (Div. H. Göring) a Campo di Sotto, a sud di Cortina, 26 partigiani comandati da G.B. Sala “Celso” avevano pernottato nel fienile dell’albergo “Faloria” e qui ricevettero il giorno 2 dal Commissario Orler l’ordine di portarsi immediatamente su di un camion a Dobbiaco.
Nel paese, ancora presidiato dai tedeschi ma già in pieno bailamme, incontrarono il generale Sante Garibaldi, che s’era sottratto alla sorveglianza della Wehrmacht ed insisteva per un intervento a Braies. Tita Sala fece installare sul camion una mitragliatrice aerea ed ordinò di muoversi verso il municipio di Villabassa, dove poi arrivarono anche il generale ed altri ufficiali.
IL PARTIGIANO ANGELO DA COL
Cortina, maggio 1945, Angelo Da Col di Cibiana “Faustino”, al centro col mitra assieme ad altri partigiani della Calvi subito dopo l’operazione Braies. Archivio Giovanni De Donà Vigo di C.
Durante la notte effettuarono delle perquisizioni a soldati tedeschi che erano stati colà rinchiusi, ma che stranamente erano ancora in possesso di parecchie armi. Ci fu anche una sparatoria e il partigiano Attilio Sala “Pino” venne ferito ad un rene e dovette essere portato in tutta fretta con un’auto all’ospedale di Brunico, mentre altri tre uomini restavano feriti leggermente.
La sera del giorno 3 giungevano in Val Pusteria le avanguardie americane e a Dobbiaco furono accesi festosamente razzi e fuochi artificiali. La mattina del giorno venerdì 4 maggio Garibaldi insistette ancora per andare a liberare i prigionieri di Braies, prima o assieme agli americani e, strada facendo, il “commando” partigiano occupò “Villa Ponticelli” (m 1491, ad est di “Malga Posta”), dove aveva sede un comando della Luftwaffe.
ANGELO DA COL
“Faustino” che festeggia a Cortina dopo l’operazione Braies. Archivio Giovanni De Donà Vigo di C
La formazione di Tita Sala proseguì quindi alla volta dell’albergo di Braies, dove avrebbe disarmato perentoriamente il presidio della Wehrmacht. Secondo la testimonianza di Blum e di sua moglie, l’arrivo dei partigiani “con camicia rossa e una cravatta svolazzante” fu contemporaneo a quello degli americani, alle 8 di mattina del 4 maggio.
I partigiani issarono sul tetto anche il tricolore e la bandiera americana, ma ciò suscitò le proteste di Best che ne chiese la rimozione, trattandosi di territorio tirolese. Gli americani erano soldati della compagnia S del 2° battaglione del 339° reggimento di fanteria della 85a divisione della V Armata americana, al comando del Capitano John Atwell.
VILLABASSA
Partigiani della Calvi a Villabassa nel maggio 1945. Archivio Giovanni De Donà Vigo di C
I soldati della Wehrmacht furono subito disarmati e portati a Monguelfo, mentre la maggior parte dei prigionieri restò a Braies: solo una ventina di loro chiese di essere portata via in pullman da Victor Somenzi, della missione americana.
Il 5 maggio arrivarono a Braies schiere di giornalisti a caccia di notizie, con una marea di fotografi e cineoperatori al seguito. Le foto scattate finirono su tutti i giornali dell’epoca e divulgarono in tutto il mondo l’emozionante odissea di questi deportati “eccellenti”.
Gli americani decisero infine di portarli a Napoli ed il generale di brigata Leonard T. Gerow organizzò due distinti convogli alla volta di Verona: il primo di essi, composto da 28 vetture con 85 persone e scortato da autoambulanza, carri armati e perfino da una squadriglia di aerei da combattimento, partì alle ore 10.30 dell’8 maggio, il secondo due giorni dopo, con alcuni Stauffenberg e gli Schuschnigg.
All’aeroporto di Verona furono imbarcati su aerei e portati a Napoli e da qui infine condotti a Capri su di una nave inglese. Dopo essere stati sottoposti a lunghi interrogatori gli ex ostaggi riacquistarono a gruppi la sospirata, completa libertà. Solo gli internati con un passato nazista vennero riportati in carcere: tra di essi il generale Alexander von Falkenhausen, il generale Franz Halder, il principe Filippo d’Assia, Fritz Thyssen, Hjalmar Schacht…
L’SS-Obersturmführer Edgar Stiller, dopo aver lasciato Villabassa, riuscì a raggiungere l’Austria, ma sulla strada del Grossglockner fu fatto prigioniero dagli americani il 12 maggio 1945.
OSTAGGI IN POSA
Un gruppo di ostaggi appena liberati posa davanti all’albergo “Lago di Braies”: tra di essi si riconosce Martin Niemoller con la moglie e la figlia dell’ex cancelliere austriaco Kurt von Schuschnigg. (foto tratta da Hans-Günter Richardi, Ostaggi delle SS nella Alpenfestung, ed. Raetia, Bolzano, 2005, copertina).
GLI OSTAGGI APPENA LIBERATI
Un’immagine che fece il giro del mondo: gli ostaggi liberati davanti all’hotel “Lago di Braies”.
VERA VON SCHUSCHNIGG IN MEZZO AD UN GRUPPO DI OSTAGGI
Gli ostaggi liberati davanti all’albergo “Lago di Braies”, con al centro Vera von Schuschnigg e la figlia “Sissy”. (foto tratta da Hans-Günter Richardi, Ostaggi delle SS nella Alpenfestung, ed. Raetia, Bolzano, 2005, 250).
AMERICANI A VILLABASSA
Soldati americani con i loro veicoli militari e partigiani italiani col fazzoletto rosso nella piazza principale di Villabassa nei primi giorni del maggio 1945. (foto tratta da Hans-Günter Richardi, Ostaggi delle SS nella Alpenfestung, ed. Raetia, Bolzano, 2005, 262).
E ARRIVÒ ANCHE IL TEMPO DEI GIOCHI
Soldati americani ed ostaggi giocano a pallavolo: l’incubo è davvero finito. (foto tratta da HansGünter Richardi, Ostaggi delle SS nella Alpenfestung, ed. Raetia, Bolzano, 2005, 252).
UN LIBRO DI STORIA CHE SI LEGGE COME UN ROMANZO
Libro di Hans-Günter Richardi “Ostaggi delle SS nella Alpenfestung – La deportazione dalla Germania all’Alto Adige di famosi internati nei lager”, con i contributi di Caroline M. Heiss e di Hans Heiss, ed Raetia, Bolzano, 2005.
RE PROTAGONISTI DELLA RESISTENZA CADORINA
2004, Lino De Luca, G.B. Sala e Arturo Fornasier protagonisti della resistenza cadorina.
Elenco dei 139 prigionieri ostaggi delle SS giunti a Villabassa
- 1) Prigionieri speciali provenienti da 17 nazioni (confini politici odierni)
- 2) Sippenhäftlinge tedeschi (dei 45 inseriti nel convoglio in Slesia 37 giunsero a Villabassa)
PRIGIONIERI SPECIALI PROVENIENTI DA 17 NAZIONI (CONFINI POLITICI ODIERNI)
Danimarca
- Hans F. Hansen, ingegnere navale
- Adolf T. Larsen, agricoltore
- Hans Lunding, capitano della reale cavalleria danese, capo del servizio segreto danese
- Max J. Mikkelsen, capitano marittimo
- Jörgen Lönborg Friis Mogensen, viceconsole
- Knud E. Pedersen, capitano marittimo
Germania
- Bogislav von Bonin, colonnello di stato maggiore, fino al 1945 capo del reparto operativo del comando supremo
- Barone Fritz Cerrini, segretario privato del principe Federico Leopoldo di Prussia
- Dr. Friedrich Engelke, commerciante all’ingrosso
- Alexander von Falkenhausen, generale di fanteria, fino al 1944 comandante militare in Belgio e in Francia
- Dr. Wilhelm von Flügge, direttore dell’azienda “I. G. Farbenindustrie A.-G.” (Berlino)
- Federico Leopoldo principe di Prussia, proprietario terriero
- Franz Halder, generale d’armata, fino al 1942 capo dello stato maggiore dell’esercito
- Gertrud Halder nata Erl, moglie di Franz Halder
- Dr. Anton Hamm, cappellano
- Dr. Erich Heberlein, diplomatico
- Margot Heberlein nata Callejà, moglie del Dr. Erich Heberlein
- Dr. Horst Hoepner, commerciante, fratello del generale d’armata Erich che aveva partecipato alla congiura
- Joseph Joos, redattore ed ex membro del Reichstag (deputato centrista)
- Karl Kunkel, cappellano
- Franz Liedig, capitano di fregata, servizio di controspionaggio estero
- Dr. Josef Müller, tenente della riserva (controspionaggio estero), avvocato
- Dr. Johann Neuhäusler, canonico
- Dr. Martin Niemöller, pastore
- Heidel Nowakowski
- Horst von Petersdorff, colonnello in aspettativa, impiegato nell’industria
- Principe Filippo d’Assia, prefetto della provincia Assia-Nassau, diplomatico
- Dr. Hermann Pünder, maggiore della riserva, segretario di Stato in pensione
- Dr. Hjalmar Schacht, ex presidente della Reichsbank e ministro dell’Economia del Reich
- Dr. Fabian von Schlabrendorff, ufficiale d’ordinanza presso il maggiore generale Henning von Tresckow
- Georg Thomas, generale di fanteria, fino al 1942 capo degli armamenti presso la Wehrmacht (OKW)
- Fritz Thyssen, grande industriale, ex membro del Reichstag (deputato del partito nazista NSDAP)
- Amélie Thyssen, moglie di Fritz Thyssen
Francia
- Léon Blum, ex primo ministro
- Jeanne Blum nata Levylier, moglie di Léon Blum Principe Xavier de Bourbon, fratello dell’imperatrice Zita, moglie dell’imperatore d’Austria Carlo I
- Armand Mottet, capofficina
- Gabriel Piguet, vescovo della diocesi di Clermont nell’Auvergne
- Ray N. van Wymeersch, ufficiale della Free French Air Force
Grecia
- Constantin Bakopoulos, tenente generale
- Panajotis Dédés, tenente generale
- Vassilis Dimitrion, soldato
- Nikolaos Grivas, caporale
- Georges Kosmas, tenente generale
- Alexandros Papagos, generale, comandante supremo dell’esercito greco
- Jean D. Pitsikas, tenente generale
Gran Bretagna
- Sigismund Payne Best, capitano
- “Jack” Churchill, tenente colonnello
- Peter Churchill, capitano
- Thomas J. Cushing, maresciallo
- Harry M. A. Day, colonnello della Royal Air Force (RAF)
- Sydney H. Dowse, maggiore della RAF
- Hugh M. Falconer, maggiore della RAF
- Wadim Greenewich, viceconsole
- Bertram C. James, capitano della RAF
- John McGrath, tenente colonnello
- Patrick O’Brien, soldato
- John Spence, fattore
- Richard H. Stevens, tenente colonnello
- Andrew Walsh, meccanico della RAF
Italia
- Eugenio Apollonio, vice-capo della polizia nella repubblica di Salò
- Mario Badoglio, figlio del maresciallo Pietro Badoglio
- Davide Ferrero, tenente colonnello
- Sante Garibaldi, generale
- Tullio Tamburini, capo della polizia nella repubblica di Salò
Jugoslavia
- Hinko Dragic, tenente colonnello
- Novak D. Popovic, ispettore generale delle poste
- Dimitrije Tomalevsky, giornalista
Lettonia
.- Gustavs Celmins, collaboratore del maresciallo finlandese barone Carl Gustaf Emil von Mannerheim
Olanda
- Dr. Johannes J. C. van Dijk, ministro della Difesa
Norvegia
- Arne Daehli, capitano di vascello, ispettore capo della flotta di baleniere norvegese
Austria
- Dr. Konrad Praxmarer, scrittore
- Dr. Richard Schmitz, borgomastro di Vienna
- Dr. Kurt von Schuschnigg, cancelliere
- Maria Dolores Elisabeth (Sissy) von Schuschnigg, figlia di Kurt Vera von Schuschnigg, moglie di Kurt
Polonia
- Jan Izycki, sottotenente della RAF
- Stanislaw Jensen, sottotenente della RAF
- Graf Aleksander Zamoyski, maggiore, proprietario terriero
Russia
- Iwan Georgijewitsch Bessonow, generale
- Wiktor Brodnikow, tenente colonnello
- Fedor Ceredilin, soldato
- Wassilij Wasiljewitsch Kokorin, sottotenente
- Peter Priwalow, maggiore generale
- Nikolaj Rutschenko, tenente, storiografo
Svezia
- Carl G. Edquist, direttore
Slovacchia
- Dr. Imrich Karvas, professore universitario
Repubblica ceca
- Josef Burda, commerciante
- Josef Rozsévac-Rys, giornalista
- Ján Stanek, maggiore di stato maggiore
Ungheria
- Aleksander von Ginzery, colonnello d’artiglieria
- Josef Hatz, maggiore
- Samuel Hatz, preside in pensione, padre di Josef Hatz
- Andreas von Hlatky, segretario di Stato presso la presidenza dei ministri
- Miklós (Nikolaus) von Horthy jr., membro della Camera Alta, figlio del reggente
- Géza von Igmándy-Hegyessy, tenente generale in pensione, membro della Camera Alta
- Miklós von Kállay, primo ministro
- Julius Király, colonnello, capo-sezione presso il ministero dell’Interno
- Dr. Desiderius von Ónody, funzionario di Stato, segretario di von Horthy jr.
- Barone Peter Schell, ministro dell’Interno
SIPPENHÄFTLINGE TEDESCHI
- Fey Pirzio Biroli nata von Hassell, figlia dell’ambasciatore Ulrich von Hassell
- Annelise Gisevius, insegnante
- Anneliese Goerdeler nata Ulrich, moglie dell’ex borgomastro di Lipsia Carl Goerdeler
- Benigna Goerdeler, figlia di Anneliese e di Carl Goerdeler
- Dr. Gustav Goerdeler, primario, fratello di Carl Goerdeler
- Irma Goerdeler nata Reuter, moglie di Ulrich e nuora di Anneliese e di Carl Goerdeler
- Jutta Goerdeler, cugina di Benigna Goerdeler
- Dr. Marianne Goerdeler, figlia di Anneliese e di Carl Goerdeler
- Reinhard Goerdeler – non è arrivato al lago di Braies
- Ulrich Goerdeler, avvocato, figlio di Anneliese e di Carl Goerdeler
- Käte Gudzent nata Gohlke
- Barone Franz von Hammerstein, figlio di Maria e Kurt von Hammerstein-Equord – non è arrivato a Braies
- Baronessa Hildur von Hammerstein , figlia di Maria e di Kurt von Hammerstein-Equord
- Baronessa Maria von HammersteinEquord nata von Lüttwitz, moglie di Kurt von Hammerstein-Equord
- Anna-Luise (Anne) von Hofacker, figlia di Ilse Lotte e di Cäsar von Hofacker Eberhard von Hofacker, figlio di Ilse Lotte e di Cäsar von Hofacker
- Ilse Lotte von Hofacker nata Pastor, moglie di Cäsar von Hofacker
- Peter A. Jehle – non è arrivato a Braies
- Elisabeth Kaiser, figlia di Therese Kaiser
- Therese Kaiser nata Mohr
- Arthur Kuhn, ingegnere, avvocato specializzato in brevetti
- Hildegard Maria Kuhn, moglie di Arthur Kuhn – per motivi di salute rimase a Dachau
- Baronessa Anni von Lerchenfeld, suocera del conte Claus Schenk von Stauffenberg – morì a Matzkau
- Lini Lindemann nata von Friedeberg, moglie del generale d’artiglieria Fritz Lindemann
- Josef Mohr, capo installatore, fratello di Therese Kaiser
- Käthe Mohr nata Schmaus, moglie di Josef Mohr
- Contessa Gisela von Plettenberg-Lenhausen, figlia del conte Walther von Plettenberg-Lenhausen
- Conte Walther von Plettenberg-Lenhausen, importatore di cotone
- Dietrich Schatz, maggiore – non è arrivato a Braies
- Hans-Dietrich Schröder, figlio di Ingeborg Schröder
- Harring Schröder, figlio di Ingeborg Schröder
- Ingeborg Schröder nata Siems Sybille-Maria Schröder, figlia di Ingeborg Schröder
- Conte Dr. Alexander Schenk von Stauffenberg, professore di storia, fratello del conte Claus
- Contessa Alexandra Schenk von Stauffenberg, figlia del conte Markwart
- Conte Clemens sen. Schenk von Stauffenberg, cugino del conte Claus – per motivi di salute uscì dal convoglio
- Conte Clemens jr. Schenk von Stauffenberg, figlio del conte Markwart
- Contessa Elisabeth Schenk von Stauffenberg, moglie del conte Clemens
- Contessa Inèz Schenk von Stauffenberg, figlia del conte Markwart
- Contessa Maria (Mika) Schenk von Stauffenberg, moglie del conte Berthold
- Contessa Marie-Gabriele (Gagi) Schenk von Stauffenberg, figlia del conte Clemens
- Conte Markwart sen. Schenk von Stauffenberg
- (zio Moppel), colonnello
- Conte Markwart jr. Schenk von Stauffenberg, figlio del conte Clemens – non è arrivato a Braies
- Conte Otto Philipp Schenk von Stauffenberg, figlio del conte Clemens
- Isa Vermehren, cabarettista del locale berlinese “Katakombe” di Werner Finck
NOTE
Dei 45 Sippenhäftlinge, che erano stati inseriti nel convoglio in Slesia ne sono arrivati 37 a Villabassa. Del convoglio facevano parte anche due detenuti di Dachau messi al servizio dei personaggi di alto rango: il cuoco Wilhelm Visintainer di Wuppertal-Elberfeld e il parrucchiere Paul Wauer di Breslavia. Vera von Schuschnigg non era registrata come detenuta, perché andò in prigione di sua spontanea volontà con la figlia per stare accanto al marito. Il convoglio di ostaggi giunto a Villabassa comprendeva in totale 139 persone
Il presente elenco è tratto da HansGünter Richardi, “Ostaggi delle SS nella Alpenfestung – La deportazione dalla Germania all’Alto Adige di famosi internati nei lager”, ed. Raetia, Bolzano, 2005, pagg. 284-289.