SENZA VENTO
Non parla più l’onda,
leggero, alle mani,
è il timone
e sgonfia la vela.
L’abbandono è una culla
senza movimento.
La rotta perduta
uccide lentamente
il tempo che sarà
e lascia tra gli orfani
solo legno sverniciato
dal sale.
Pronta è già la notte
a calare gli ormeggi
per lasciarmi solo,
con l’ansia di un approdo.
Gli uccelli del mare nero
ghermiranno i pensieri
che chiamiamo sogni
Ne restituiranno, domani,
confuse ossa spolpate
in attesa del vento
che porti via, lontano
l’insopportabile fetore.
Senza questi imprevisti
forse sarebbe noioso
restare tanti giorni
al largo.
Non avrei questa voglia
di un porto, di una taverna
di un letto caldo,
di te, Amore.
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