Ho amato, amo e credo amerò per sempre Giovanni Segantini. Non solo le sue opere. Anche l’uomo oltre al pittore. Questo perchè di lui mi sono innamorato fin da bambino. Quando mio padre, Italo, falegname ma prima ancora grande cultore del disegno, mostrandomi riproduzioni dei più famosi quadri dell’artista, si soffermava sui dettagli. Quelli tipici dei “divisionisti” di cui Segantini fu il capostipite. “La paglia, il fieno ,,, devi guardarli da lontano i quadri di Segantini per capirne la magia”. Già, tutto si fonde. Il particolare effimero e millimetrico in sconfinati panorami.
Anche per questo credo, appena arrivato nella redazione del giornale l’Adige a Riva del Garda, ho dedicato vari articoli. I primi, quelli del “fervore” dell’entusiasmo che porta a troppi aggettivi e anche a tanti sbagli, del praticante. Come quello che riporto sotto, apparso nel 1976 su “I Magnifici delle 7 note” – cultura a Riva e Arco, rivista diretta da Nino Bellinvia. Un onore poter vedere la propria firma da “sbarbatello” del giornalismo vicino a figure per me allora inarrivabili come Bruno Cattoi, Mario Gavatta, Mario Matteotti, Franco Monti, Riccardo Pinter, Ettore Righi, per citarne alcuni.
IL PITTORE DIMENTICATO
LA BIOGRAFIA: IL VIDEO
Basta cliccare “Giovanni Segantini video” su youtube e troverete senz’altro video migliori di quello che ho fatto io. In ogni caso qui ho cercato di riassumere in pochi minuti la vita del grande pittore arcense. Segue poi una ricca galleria fotografica tratta in gran parte da “Segantini” – Arco e il Trentino per Giovanni Segantini (1899-1999) a cura di Selenio Ioppi e Romano Turrini per l’edizione de “Il Sommolago”
FOTO E DOCUMENTI STORICI
Ed eccoci alle foto, ai documenti, alle lettere che meglio fanno capire chi era Giovanni Segantini. Anzi, Giovanni Segatini, perchè la “n” nel cognome è stata aggiunta dopo. Le foto delle opere vengono in gran parte da collezioni private. I documenti dagli archivi di Trento e dalle biblioteche di Arco e Rovereto. Le didascalie (alcune piuttosto lunghe) spiegano comunque tutto quanto riporto.
DA UN’INFANZIA TRISTE E DIFFICILE
AL SUCCESSO NELL’ARTE
- Giovanni Segantini – Autoritratto. Carboncino e biacca su fondo dorato, 14,1 x 14,3 cm.
- Lettera di Giovanni Segantini all’avv. Emilio Bortolotti, datata Maloja 19.3.1899 (concessione del signor Osvaldo Bastoni, Rovereto)
- Giovanni Segantini – Auritratto giovanile. Olio su tela, 35 x 26 (Comune di Arco)
- Atti di nascita di Agostino e Nicola Luigi Segantini. Nel primo atto (6 aprile 1802) si registra la nascita di Agostino. Nel secondo atto (28 maggio 1798) viene ricordato che Antonio Segatini proveniva da Bussolengo, sua moglie Teresa da Montebello, e che ora abitavano in Ala (Dal Libro dei Nati XVIII e XIX sec. Archivio della Parrocchia di Ala).
- Mons. Giovanni Dall’Armi (1811 – 1882)
- Prospero Marchetti (1822 – 1884)
- Dettaglio di un quadro dedicato a suor Arcangela Bondini, fondatrice del convento delle Serve di Maria (sec. XVII). Olio su tela – Canonica di Arco
- Così SEgantini ricorda la sua casa natale in una lettera all’avv. Bortolotti
- Ponte di Arco, disegno a grafite di Basilio Armani (sec. XIX). Si noti il ponte costruito in parte in pietra, in parte in legno
- Disegno di Alessandro Lutterotti (sec. XVIII). La casa è raffigurata sulla riva del fiume. Dietro è evidente la cinta muraria che circondava la città. Il disegno fa parte del trittico che illustra da diverse angolature la struttura urbanistica di Arco. Biblioteca Comunale di Trento. Collezione Segalla
- Segnata dalla X la casa natale di Giovanni Segantini, ad Arco, presso il ponte sul fiume Sarca: sarà abbattuta per … problemi di viabilità dei mezzi pesanti
- “Io non so cosa sia avvenuto prima della mia nascita. So che ebbi un padre ed una madre e che a loro piacque farsi un nido ad Arco nel Trentino sulla riva destra della Sarca …” – dall’Autobiografia di Giovanni Segantini
- Il ponte in parte in legno, seriamente danneggiato da un’alluvione nel 1772. Verrà ricostruito nel 1872, così come riporta la lapide collocata sulla riva destra del Sarca
- Lavandaie al lavoro lungo il canale (localmente, Fitta), in via della Cinta ad Arco, dove Giovanni Segantini cade il 15 luglio 1862; viene salvato da Domenico Morghen e, ricorda una lapide, “consegnato ai fastigi dell’arte”. (concessione Mario Proch, Arco)
- Libri dei nati (Vol. XXI 1854 – 1873) Archivio Parrocchia di Arco. Atto di nascita di Giovanni Battista Emanuele Maria – 15 gennaio 1858. Di lato si osservi la scritta redatta dall’arciprete di Arco, mons. Chini: “Questo è il celebre Pittore morto in Maloja, a cui Arco dieci anni dopo ai 24 ottobre 1909 elevava un monumento collo statua in bronzo nella piazza dietro La Collegiata”. Si noti come sia in questo documento che nella registrazione della morte del piccolo Lodovico (Libri dei Morti vol. VIII 1849 – 1866) una mano ignota abbia cancellato la “n” di Segantini con un tratto di penna; ciò, probabilmente per non smentire la storia. La tradizione voleva infatti che fosse stato il pittore a decidere di mutare il proprio cognome da Segatini in Segantini
- Lavandaie in via della Cinta da Arco raffigurate in una cartolina spedita nel 1900. L’inquadratura è da Sud e quindi, anche se molto sfuocata, si può cogliere sullo sfondo a destra il profilo della casa natale di Segantini (concessione del signor Franco Giuliani, Arco)
- Il 16 luglio del 1862, sul Protocollo dell’i.r. Pretura di Arco, si annota la supplica di Domenico Morghen per ottenere il premio “pel salvamento dall’acqua d’un ragazzino di Agostino Segatini d’Arco”. Vengono “Incamminati i rilievi”. (Archivio di Stato di Trento)
- Lettera del Municipio di Trento a quello di Arco come accompagnatoria del sussidio di 6 fiorini a Margherita Segatini. Si osservi che nel firmare la ricevuta Margherita confonde il proprio nome e cognome. (A:C:T: 3.8 – XII,6.1862)
- Giovanni Segantini, babbo è morto, 1883, carboncino su carta bluastra, 26,5×20,2 cm. (collezione privata, Zurigo)
- Registrazione nel Repertorio degli atti dell’i.r. Giudizio Distrettuale di Arco – anno 1861 – di una denuncia nei confronti di Agostino Segatini per “trascurata custodia d’un suo ragazzo”; si trattava di Giovanni, (Archivio di Stato di Trento)
- Nel protocollo degli esibiti dell’i.r. Pretura di Arco, nello stesso anno, si annota il definitivo parere del fisico (medico) condotto sulle lesioni riportate dal fanciullo Gio (vanni) Segatini d’Arco. A fianco si registra “istruito il relativo processo”. (Archivio di Stato di Trento)
- Lettera particolarmente toccante, a firma di Margherita Segatini; viene segnalata la penosa situazione in cui si trovava anche il piccolo Giovanni (A.C.T. 3.8 – XII.6.1862, datata Arco 24.4.1862)
- Lettera della i.r. Luogotenenza di Innsbruck con cui “si accorda a Irene Segatini e al minore di lei fratello Giovanni Segatini il permesso per l’immigrazione nel regno d’Italia e quindi la dimissione dal nesso di cittadinanza austriaca”. (A.C.T. 3.8 XI.229.1867. Lettera datata 8.10.1867)
- Giovanni Segantini – Ritratto della sorellastra Irene, Olio su tavola, 33×23,5 cm. senza data. Il dipinto ha i caratteri di un bozzetto, di un’opera non finita. Secondo Annie Paule Quinsac questo aspetto manifesterebbe il risentimento di Segantini nei confronti della sorellastra
- Nota informativa spedita dalla Questura di Milano al Magistrato civico di Trento, allegata alla richiesta di autorizzazione al matrimonio presentata da Irene Segatini (A.C.T. 3.8 – XI.229.1867)
- Scorcio della casa di Milano dove abitò per qualche tempo Giovanni Segantini
- Napoleone Segatini. la fotografia è stata inviata nel 1958 da Emilio Segatini, figlio di Napoleone, al prof. Antonio Ziger. Si avverte una forte somiglianza fra i due fratelli neli tratti del volto (Biblioteca Istituto Italo-Germanico di Trento, fondo Zieger, busta n. 61)
- Giovanni Segantini a vent’anni
- Disegno di Guido Polo che raffigura l’abitazione di Napoleone Segatini a Borgo Valsugana. (Da Ausugum di mons. Armando Costa p. 104)
- Giovanni Segantini – Piccola compagnia in giardino – carboncino e matita nera su carta beige, 30,4×46,3 cm. A detta di qualche critico potrebbe illustrare un incontro fra Giovanni ed il garzone di bottega di Napoleone, a Borgo Valsugana
- Giovanni Segantini – Il droghiere Bertoni – 1880, Olio su tela 60×50 cm. (Collezione privata, Lecco)
- Giovanni Segantini – Nudo maschile in ginocchio
- Giovanni Segantini – Nudo maschile seduto – come l’altro è realizzato a carboncino su carta grigia, stesse dimensioni (53×37,5 cm.) Sono stati realizzati dal pittore mentre frequentava l’Accademia di Belle Arti di Brera. Sono eseguiti su un medesimo foglio, rispettivamente recto e verso (Collezione Ilaria Bastoni, Rovereto)
- Ricevuta stilata dall’economo del Riformatorio “Marchiondi” signor Queiroli che versa a Giovanni Sega(n)tini 20 lire in cambio di una medaglia di argento e due di bronzo. (Biblioteca Istituto Italo-Germanico Trento, Fondo Zieger, busta n. 61)
- Fotografie eseguite da Costante Segatini, fotografo in Rovereto e cugino del pittore
- Fotografie eseguite da Costante Segatini, fotografo in Rovereto e cugino del pittore
- Fotografie eseguite da Costante Segatini, fotografo in Rovereto e cugino del pittore. Gli stemmi riportati sul retro di una foto raffigurano le città del Trentino, il medaglione in fondo a destra ricorda la partecipazione di Costante Segatini all’Esposizione di Verona del 1868
- Fotografie eseguite da Costante Segatini, fotografo in Rovereto e cugino del pittore (Archivio Romano Turrini – Arco e Archivio Lino Volani – Rovereto)
- Fotografie eseguite da Costante Segatini, fotografo in Rovereto e cugino del pittore
- Il “Casin di strii” sulle colline di Pusiano in Brianza, residenza di Giovanni Segantini e della sua famiglia
- Particolare dell’ingresso del “Casin di strii”
- Giovanni Segantini, Ritratto di Vittore Grubicy, dettaglio, Olio su tela, 151×91 cm. (Museum der Bildenden Künste – Lipsia)
- Barbara Uffer, detta Baba, nel disegno su carta a matita, penna e inchiostro “Contadina seduta”, firmato G. Segantini 1893
- Villa Peterelli a Savognino, nel canton Grigioni, dove abitò Segantini per otto anni. Immagine inviata dall’amministrazione comunale di Savognino al sindaco di Arco
- Lettera inviata dall’amministrazione comunale di Savognino a quella di Arco, in occasione della mostra del 1958. In essa si ricordano gli otto anni felici trascorsi da Segantini e la sua famiglia a Savognino
- Giovanni Segantini – Aratura in Engadina – dettaglio del paese di Savognino, olio su tela, 116×227 cm. (Neue Pinakotheck, Monaco di Baviera)
- Giovanni Segantini – Ritratto caricaturale di Alberto Grubicy – 1880, inchiostro sy carta, 15,7×11,3 cm. (Collezione privata italiana)
- “L’anima”. Testo di Giovanni Segantini, inviato alla scrittrice Neera nel 1891 (Archivio Martinelli – Milano)
- Frontespizio del giornale che presenta l’Esposizione di Bologna del 1888
- fammi la gentilezza di dirmi qualche cosa del mio quadro “Alla stanga”. Se l’hanno collocato e come e se posso dichiararlo estraneo al concorrere a premi e come dovrei fare per effettuare questo mio desiderio. Ti manderò la raccolta fotog. delle opere esposte da me a Londra. Ciao tuo G. Segantini”. (Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna, collezione di lettere autografe, tramite Biblioteca civica di Rovereto)
- La scrittrice Neera (Anna Radius Zuccari) – 1846 – 1918
- Giovanni Segantini
- Giovanni Segantini – Ragazzo della Brianza – 1880 881, olio su tela, 38×35 cm. (Collezione Ilaria Bastoni, Rovereto)
- Dettaglio del volto. E’ bello immaginare che il pittore abbia voluto vedere nel giovane ciociaro immortalato in questo quadro l’immagine di sè, monello “ozioso e vagabondo”.
- Giovanni Segantini . Grappoli d’uva – 1885, Olio su tela, 64×65 cm. (Collezione Ilaria Bastoni, Rovereto)
- Giovanni Segantini – Studio per “A messa prima” – 1885, Olio su cartoncino incollato su legno, 79,8×58,2 cm. (Collezione Georg Schaefer – Germania)
- Giovanni Segantini – Aratura in Engadina – 1890, Olio su tela, 116×227 cm. (Neue Pinakotheck – Monaco di Baviera)
- Giovanni Segantini – Ave Maria a trasbordo – 1886, Olio su tela, 120×93 cm. (Collezione Otto Fischbacher – San Gallo)
- Lettera (datata 5 settembre 1888) di Giovanni Segantini ad Alfonso Tartarini, segretario dell’Esposizione di Bologna (1888). In essa il pittore acclude “il contratto di cui Ella mi favorì il modulo per la vendita al Governo del mio quadro “alla Stanga” debitamente legalizzato da questo Istituto di Belle Arti”. Interessante e significativo in merito ai problemi economici che perennemente angustiavano Segantini è quanto egli scrive nel NB: “Le sarò obbligato se vorrà compiacersi di farmi sapere quando e come mi sarà regolata la sua esposta vendita, onde poterne a mia volta farne conto”. La forma della lettera, estremamente corretta ed ossequiosa, induce a ritenere che Segatini l’abbia solo firmata (Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna, collezione di lettere autografe, tramite la Biblioteca civica di Rovereto)
- Giovanni Segantini – Alla stanga – 1886, Olio su tela, 169×389,5 cm. (Galleria Nazionale d’Arte Moderna – Roma)
- Giovanni SEgantini – Il ritorno dal bosco – 1890, Olio su tela 64×95 cm. (Collezione Otto Fischbacher – San Gallo)
- Giovanni Segantini – Le due madri – 1889, Olio su tela, 157×280 cm. (Galleria d’arte moderna – Milano)
- Giovanni Segantini – Pascoli di primavera – 1886, Olio su tela, 95×155 cm. (Pinacoteca di Brera, Milano)
- Giovanni Segantini – Ragazza che fa la calza – 1888, Olio su tela, 53×91,6 cm. (Collezione Gottfried Keller, Presso Kunsthaus Zurigo)
- Giovanni Segantini – Mezzogiorno sulle Alpi (o Meriggio sulle Alpi) – 1891, Olio su tela, 77,5 x 71,5 cm. (Collezione Otto Fischbacher – San Gallo)
- Giovanni Segantini – Costume grigionese – Olio su tela 54×79 cm. (Collezione Otto Fischbacher – San Gallo)
- Lettera di Vittorio Zippel al podestà di Arco Giuseppe de Althamer per ringraziarlo del certificato di domicilio inviato, per suo tramite, a Segantini; egli lo rispedisce però alla sede municipale con la preghiera di apportare qualche modifica da lui stesso indicata
- Vittorio Zippel (1860 – 1937)
- Giovanni Segantini – Ora mesta – Olio su tela,donato da Segantini a Vittorio Zippel. Senza firma e senza data, (Collezione privata Trento)
LA SOLIDARIETA’ DOPO L’INCENDIO
DI TIONE
- L’incendio di Tione del 1895; una delle fotografie realizzate da Giovambattista Unterveger che fu tra i primi ad accorrere per documentare il disastro (Sta in “Brevine” a cura di Mario Antolini Muson, 1995)
- Giovanni Segantini – All’arcolaio – senza data, disegno a matita su carta, 16×25 cm. Donato dal pittore per il soccorso alla popolazione di Tione colpita da un devastante incendio (Museo d’Arte Moderna di Trento e Rovereto)
- Giovanni Segantini – La raccolta del fieno – senza data, disegno su carta a carboncino e matita (Collezione privata, Trento)
- Giovanni Segantini – Ritorno all’ovile – tecnica mista su carta, 23×39 cm. (Collezione Ilaria Bastoni, Rovereto)
DA MALOJA ALLO SCHAFBERG,
ALLA MORTE
- Veduta di Maloja a fine Ottocento. Sulla sinistra, in primo piano, lo chalet Kuomi dove abitava Segantini con la sua famiglia. Sullo sfondo il Maloja Palace Hotel
- Lo chalet ora proprietà della famiglia Segantini, in una recente fotografia (Foto di Romano Turrini)
- Lettera di Giovanni Segantini a Giacinto Stiavelli, critico d’arte e amico del pittore Pellizza da Volpedo. La lettera è conservata presso gli uffici comunali di Arco. Segantini nomina Stiavelli in una sua lettera a Pellizza del 4 gennaio 1898. “… In quanto al disegno che mi chiedi per l’amico tuo, io lo mando a te, e tu se vuoi, lo puoi mandare a Giacinto Stiavelli, che se è amico tuo deve essere anche amico mio. Il nome non mi è nuovo; ma non ebbi mai occasione di leggere qualcosa di suo. (A. P. Quinsac, Trent’anni di vita artistica cit. p. 633 e segg.). Con tutta probabilità Pellizza deve aver inviato a Segantini qualche articolo di Stiavelli e la lettera conservata ad Arco ne è la diretta testimonianza
- Tomaso Bresciani (1854 – 1831)
- Carlo Marchetti (1858 – 1913)
- Lettera di Giovanni Segantini al dott. Tomaso Bresciani (Biblioteca Comunale di Trento, ms 6035)
- Progetto di stele commemorativa (mai realizzata), opera del prof. Camillo Moser
- Lettera di mons. Giuseppe Chini, arciprete di Arco, inviata al Municipio di Arco, dopo la conferenza su Giovanni Segantini tenuta dal prof. Tomaso Bresciani. Nella missiva l’arciprete propone il testo di una lapide da porre sulla casa natale del pittore
- Cartolina spedita da Maloja dal signor Vigilio Covi alla famiglia
- Autoritratto di Giovanni Segantini. Stampa autografata dal pittore il giorno 6 luglio del 1899 e donata ad ognuno dei tre ciclisti di Arco che gli avevano fatto visita a Maloja (concessione del signor Paolo Covi – Arco)
- Bice Bugatti Segantini (1862 – 1938)
- Giovanni Segantini – Ritorno al paese natìo – Olio su tela, 159×298 cm. (Staatliche Museen Berlino)
- Giovanni Segantini – La raccolta del fieno – Olio su tela, 137×149 cm. (Museo Segantini di Saint-Moritz)
- Giovanni Segantini – Trittico della Natura – La Morte – Olio su tela, 190×322 cm. (Deposito della collezione Gottfried Keller presso Museo Segantini di Saint-Moritz)
- Giovanni Segantini insieme al pastore protestante Hoffmann mentre dipinge il terzo quadro del “Trittico della Natura – La Morte”. E’ ben visibile la robusta protezione in legno che egli faceva costruire per installare le sue tele, alle quali lavorava per molte settimane
- Il rifugio sulla cima dello Schafberg (2.700 m.) dove morì Giovanni Segantini il giorno 28 settembre 1899)
- Giovanni Segantini con la sua famiglia a Maloja nel 1896
- Lettera di Giovanni Segantini alla moglie Bice. Fra le righe di questo dolcissimo messaggio d’amore, si coglie il pensiero della morte. “Prendi ho mia carissima questi umili fiori … e se mai verrà una Primavera che io non ti porgerò tal dono non cercarmi più tra i vivi … e verai la dove io atenderò in pacce nel caldo tiepor della mi fossa il fruscio gentile della tua veste”. (Ripr. da Segantini, trent’anni di vita artistica ecc., a cura di A. P. Quinsac)
- Test del telegramma inviato da Bice Segantini al Podestà di Arco il giorno 30 settembre 1899 per annunciare l’improvvisa scomparsa del marito
- Eco dell’improvvisa scomparsa di Segantini sui giornali locali
- Recente fotografia della tomba di Giovanni Segantini nel piccolo cimitero di Maloja (foto Romano Turrini)
- Copertina della Domenica del Corriere del 15 ottobre 1899, con disegno a colori del trasporto a valle della salma di Giovanni Segantini dallo Schahberg. Il disegno è di A. Beltrame, da una fotografia istantanea (B.C.R. – fondo Segantini)
LE COMMEMORAZIONI
- Lettera del podestà di Arco, Carlo Marchetti, a Bice Segantini per comunicarle le prime importanti delibere prese dalla giunta municipale per commemorare degnamente Giovanni Segantini
- Risposta di Bice Segantini al podestà Carlo Marchetti
- La commemorazione di Segantini firmata da Gabriele D’Annunzio
- Copertina della pubblicazione con il testo della commemorazione tenuta da Eugenio Bermani il 26 novembre 1899 a Milano
- Giovanni Segantini – L’agonia di Comala – 1895, disegno a carboncino su carta, 21×29,5 cm. (Collezione Ilaria Bastoni, Rovereto)
- Giovanni Segantini – 1897
- Antonio Tambosi (1853 – 1921)
- Eugenio Prati (1842 – 1907)
- Bartolomeo Bezzi (1851 – 1923)
- Modulo prestampato per la richiesta di aiuto finanziario da destinarsi alla realizzazione di un monumento a Giovanni Segantini in Arco
- Lettera di Ugo Ojetti che annuncia la sua adesione al comitato per il monumento a Segantini
- William Ritter
- Prima biografia di Segantini scritta da W. Ritter nel 1897 (concessione del signor Massimo Caproni)
- Ricevuta di versamento di 100 franchi al Comitato per il Museo Segantini a Saint-Moritz da parte del Comitato per il monumento a Segantini ad Arco; solidarietà fra comitati. Sotto, ricevuta del versamento di 35 lire, effettuato presso il Corriere della Sera da parte del Circolo Trentino di Milano
- Lettera indirizzata a Giuseppe Verdi per richiedere fondi per il monumento a Giovanni Segantini
- Giovanni Segantini e la moglie Bice fotografati davanti alla tela “Aratura in Engadina”, Si osservi la rispondenza fra le montagne che fanno da sfondo alla scena dell’aratura e quelle ritratte nella fotografia
- Ernesta Bittanti Battisti (1871 – 1957)
- Busto di Giovanni Segantini realizzato dallo scultore Paolo Troubetzkoy
- Manifesto diretto agli abitanti di Trento in occasione dei festeggiamenti per la celebrazione del XV secolo dalla morte di S, Vigilio, patrono della città
- Prima pagina del volume di Franz Servaes dedicato a Giovanni Segantini – Vienna 1902 (concessione di Massimo Caproni)
- Copertina del giornale satirico “Guerin Meschino” uscito in occasione dell’Esposizione Internazionale di Milano
- Una vignetta dello stesso giornale ad imitazione del quadro di Segantini “Aratura in Engadina”
- Giovanni Segantini – La vanità – Disegno su carta, gessi bianco e carboncino su carta grigia, 29,5×45,2 (Collezione Cassa Rurale di Arco – Garda Trentino)
- Primo piano del monumento funebre opera di Leonardo Bistolfi realizzato per la tomba di Segantini nel cimitero di Maloja e poi fatto trasferire accanto al museo ove è conservato il Trittico della Natura
- Museo Segantini a Saint-Moritz
- Leonardo Bistolfi (1859 – 1935) – autoritratto
- Prima pagina del numero unico, stampato iper il giorno dell’inaugurazione del monumento a Giovanni SEgantini. Il giornale è composto di quattro pagine (Biblioteca Comunale di Trento)
- Programma della festa per l’inaugurazione del monumento a Giovanni Segantini – 24 ottobre 1909
- Manifesto bilingue con la marcia inaugurale per il monumento a Giovanni Segantini composta dal maestro Fritz Rechtenwald
- Prima pagina del giornale “Vita Trentina” – 23 ottobre che presenta l’inaugurazione del monumento a Segantini ed altri saggi di grande interesse
- La casa edificata nel 1893 entro cui è inglobata la più modesta casetta in cui era nato nel 1858 Giovanni Segantini. Sulla parete Nord si può notare la lapide che ricorda la nascita del pittore
- La medesima casa vista da Sud, lungo via della Cinta (Archivio fotografico servizio beni culturali della Provincia Autonoma di Trento)
- Il monumento a Giovanni Segantini nei giardini pubblici di Arco (Foto Fabio Emanuelli)
- I titoli dei giornali locali che ricordano l’inaugurazione del monumento a Segantini
- Ottone Brentari (1852 – 1921)
- Ardengo Soffici e Medardo Rosso
- Giovanni Segantini con la moglie Bice, la figlia Bianca, i figli Gottardo, Mario e Alberto
- Prima pagina della rivista “La Voce” con l’articolo di Ardengo Soffici “Da Segantini a Rosso”
- Tullio Garbari (1892 – 1931)
- Prima pagina del catalogo per l’asta di quadri di Segantini, tenutasi a Saint-Moritz nell’agosto del 1913 (concessione di Massimo Caproni)
- Ritratto di Giovanni Segantini eseguito da Camillo Rasmo nel 1949 (concessione della signora Saveria Carloni)
- Gino Pancheri (1905 – 1943)
- Lettera di Bruno Emmert, studioso e bibliofilo arcense, ad Angelo Brighenti
- Lettera di Angelo Brighenti, collezionista e studioso di scritti su Segantini, a Bruno Emmert (fondo Segantini presso la Biblioteca Civica di Rovereto)
- La casa al ponte sul fiume Sarca abbattuta nel 1941 (archivio fotografico sovrintendenza beni cultura provincia autonoma Trento)
- Celebrazioni tenute ad nel 1949: si inaugura la fontanella là dove sorgeva la casa natale di Segantini
- Il corteo, con Bianca e Gottardo Segantini, percorre via della Cinta
- Viene scoperta la lapide che ricorda il salvataggio del piccolo Giovanni Segantini ad opera di Domenico Morghen
- Lettera di Gottardo Segantini al sindaco di Arco per ringraziarlo della suggestiva celebrazione del cinquantesimo anniversario della morte di suo padre
- Giovanni Segantini, 1894
- Studio di Giorgio Wenter Marini sul quadro di Segantini “Ave Maria a trasbordo” (A cura di R. Maroni, Giovanni Segantini pittore, Collana Artisti Trentini, Trento 1955)
- Lettera del pittore Carlo Fornara al sindaco di Arco. Testo del telegramma inviato dall’on. Aldo Moro; comunica la sua adesione al comitato d’onore per le manifestazioni del centenario della morte di Giovanni Segantini
- Gennaio 1958: echi sulla stampa locale dell’apertura dell’anno segantiniano
- Folla delle grandi occasioni nel Salone delle Feste del Casinò Municipale di Arco; si ascolta la conferenza del prof. Nicodemi che celebra la vita e le opere di Segantini. In prima fila, sulla destra, la contessa Giovanna d’Arco, marchesa di Bagno. Dietro, il sen. Luigi Carbonari
- Dedica di Gottardo Segantini sul registro delle firme dei visitatori della mostra dedicata a Giovanni Segantini nel 1958 ad Arco
- Gottardo Segantini accanto a Vigilio Covi, uno dei tre ciclisti che fecero visita a Segantini nell’estate del 1899
- Arrivo ad Arco della staffetta partita da Saint-Moritz. Il cavaliere che regge la bandiera del Circolo Ippico del centro engadinese è Pietro Segantini, nipote del pittore
- 6 luglio 1958. Il sindaco di Arco Camillo Lutteri mostra al Presidente della Camera on. Giovanni Leone il quadro di Giovanni Segantini “Autoritratto giovanile” avuto in dono dall’architetto milanese Felice Pasquè
- L’on. Giovanni Leone in visita alla mostra dei quadri di Giovanni Segantini. Gli fa da guida il prof. Guido De Carli; gli sono accanto il sen. Giovanni Spagnolli, il dott. Remo Albertini ed altre personalità del mondo politico regionale
- Italo Cinti
- Bambini estasiati di fronte al capolavoro di Segantini “Alla stanga”
- Visita alla mostra. Un gruppo di scolaretti di fronte al quadro “Il ciabattino” ascolta con attenzione le spiegazioni del maestro
- La premiazione dei bambini partecipanti al concorso dedicato a Giovanni Segantini indetto dal giornale “l’Adige” nella rubrica “L’Arcobaleno”. Sulla destra il sindaco di Arco Camillo Lutteri, mons. Guido Corradi ed il direttore didattico Mario Crosina
- Padre Agostino Gemelli in visita alla mostra del 1958. Insieme a lui sono il sindaco di Arco Lutteri, mons. Corradi, arciprete della città, l’avv. Bortolotti, don Enrico Giovannini, il prof. Enzo Maino
- L’on. Benigno Zaccagnini con i suoi familiari in visita alla mostra in Palazzo Marchettu ascolta con attenzione le spiegazioni del prof. Giulio De Carli
- Parte della lettera inviata da Romana Segantini, nipote del grande pittore, al sindaco di Arco, all’indomani dell’inaugurazione della mostra del 1958
- Lettera della contessa Giovanna d’Arco, marchesa di Bagno, inviata al sindaco di Arco Camillo Lutteri
- Bianca Segantini con Vigilio Covi
- Febbraio 1975. Bianca Segantini di fronte al monumento dedicato a suo padre, in compagnia di Rosaria Turrini
- Lettera di Bianca Segantini al sindaco di Arco; si dice commossa per il modo con cui la sua cara Arco aveva ricordato il centenario della nascita di suo padre
- Inno a Giovanni Segantini composto dal maestro Bruno Planchestainer e dedicato a Bianca Segantini
- Saint-Moritz 23 settembre 1984. Romana Segantini consegna il quadro “Il larice” al Presidente dell’Azienda Autonoma di Arco Fausto Gobbi e al sindaco di Arco Selenio Ioppi
- Giovanni Segantini – Il larice – studio oer gli alberi sulla destra de “La vita” – Disegno a matita su carta, senza data (Apt del Garda Trentino)
- Annulli postali
- Giovanni Segantini a Maloja, nel suo “minuscolo regno d’amore”
- Lettera di Giovanni Segantini ad Alberto Grubicy all’indomani del suo quarantesimo compleanno (concessione Massimo Caproni)
- Giovanni Segantini
ARCO E SEGANTINI, OGGI
Uno dei miei primi scoop (chiamiamoli così …) giornalistici? La foto di un busto di Segantini e della sua tavolozza appoggiata alla gabbia dei … conigli. Là dove c’erano, a Prabi le Giardinerie Comunali, ora sede del nuovo centro giovanile di Arco. Fece scalpore la notizia. Tanto che in breve tempo busto e tavolozza furono spostati in un luogo più … adatto. In questi giorni ho scattato delle fotografie nei luoghi che “ricordano” Segantini ad Arco. Non è che si noti una grandissima cura di monumenti, lapidi e altri cimeli. Mi permetto di ricordare quanto mi disse un giorno il compianto presidente della Cassa Rurale Alto Garda, Marco Modena. Tipica curiosità del cronista in occasione del trasferimento del caveau dalla vecchia sede di piazzale Segantini (vicino al bar Centrale) all’ex Villa Igea, opportunamente restaurata. “Ma quanto oro avete giù di sotto?”. Risposta di Modena: “Non te lo so dire di preciso. Però abbiamo un tesoro inestimabile in quella cassaforte a prova di bomba: un quadro di Segantini”.
Ed in effetti …
18 miliardi per Segantini
Quotazione record per un quadro all’asta di Christie’s
IL PITTORE TRENTINO SUPERSTAR DELL’ARTE
Prezzo record per un quadro di Giovanni Segantini nelle aste di Christie’s a New York: Primavera sulle Alpi è stato venduto martedì sera per 9,5 milioni di dollari, pari a circa 18 miliardi di lire. “E’ un prezzo incredibile”. ha detto la vice presidente di Christie’s Europa Maria Reinshagen. “Questo sconvolgerà completamente il mercato di questo artista. Sono sicura che avremo molte proposte di vendita”. Il record precedente per la vendita all’asta di un quadro del pittore trentino era di 267.446 dollari.
Dunque a cento anni esatti dalla morte, una grande asta svoltasi da Christie’s a New York ha catapultato Giovanni Segantini nell’Olimpo non tanto dei grandissimi artisti dell’Ottocento – il che era già noto, quantomeno agli esperti – ma di quelli più valutati. Ma non è stato solo Segantini a tenere banco a New York. Il prezzo record è stato raggiunto da un Picasso, Nudo su una poltrona nera (opera del ’32, uno dei numerosi ritratti della sua amante Marie Therese Walterpeint), battuto ad oltre 45 milioni di dollari, quasi 90 miliardi di lire, il quarto prezzo più alto mai raggiunto da un’opera del grande artista spagnolo. La quotazione base era di 20 milioni di dollari.
Record anche per una scultura di Henri Matisse, Nudo coricato, aggiudicato a 9,2 milioni di dollari, valutazione mai raggiunta da una scultura di Matisse. Il prezzo base era di tre milioni di dollari. Ed anche per Henry Moore, una cui scultura è stata battuta a 4,7 milioni di dollari, anche questa una quotazione senza precedenti. Le principali tra le opere vendute – e, tra le altre, il Picasso ed il Segantini – appartenevano a Madeleine Haas Russel, una filantropa di San Francisco, discendente ed erede dei proprietari della fabbrica di blue jeans Levi Strauss. Dei 100 milioni di dollari spesi nell’asta, 71 sono andati a lei.
“Primavera sulle Alpi”, la tela venduta all’asta newyorchese ad un prezzo record, (nell’immagine a fianco, sotto un altro classico del pittore trentino) misura 116×227 centimetri: è firmata e datata «G. Segantini, 1897». In una lettera del 29 maggio 1897, Segantini scrisse: «Io pure lavorai molto in questi tempi. Dipinsi una tela della grandezza dell’Aratura, raffigurante la Primavera sulle Alpi, di un simbolismo naturalistico». La figura femminile non trova equivalente nell’iconografia segantiniana e non funge da allegoria. Il cane, il pastore Fez che la famiglia Segantini aveva in quegli anni, compare raramente nei dipinti. Immagine immobile e luce frizzante esprimono serena accettazione del ciclo della natura.
- Targa nell’omonima via del centro storico
- Indicazioni per la Galleria Civica
- Casa Natale di Segantini, abbattuta nel 1941
- Riproduzione della casa natale
- La fontanella vicino al ponte
- Qui nacque Giovanni SEgantini
- Mostra a Palazzo Panni
- Mostra a Palazzo Panni
- Il bronzo a Palazzo Panni
- Particolare del bronzo a Palazzo Panni
- Qui rischiò di annegare Segantini
- La targa che ricorda il salvataggio del piccolo Giovanni
- Ora la Fitta è asciutta e maleodorante … Segantini non avrebbe rischiato di annegare ma di farsi male e rimediare qualche brutta infezione
- Monumento a Segantini nei giardini pubblici
- Monumento a Segantini nei giardini pubblici