GIOVANNI SEGA(N)TINI, IL PITTORE

Ho amato, amo e credo amerò per sempre Giovanni Segantini. Non solo le sue opere. Anche l’uomo oltre al pittore. Questo perchè di lui mi sono innamorato fin da bambino. Quando mio padre, Italo, falegname ma prima ancora grande cultore del disegno,  mostrandomi riproduzioni dei più famosi quadri dell’artista, si soffermava sui dettagli. Quelli tipici dei “divisionisti” di cui Segantini fu il capostipite. “La paglia, il fieno ,,, devi guardarli da lontano i quadri di Segantini per capirne la magia”. Già, tutto si fonde. Il particolare effimero e millimetrico in sconfinati panorami.

Anche per questo credo, appena arrivato nella redazione del giornale l’Adige a Riva del Garda, ho dedicato vari articoli. I primi, quelli del “fervore” dell’entusiasmo che porta a troppi aggettivi e anche a tanti sbagli, del praticante. Come quello che riporto sotto, apparso nel 1976 su “I Magnifici delle 7 note” – cultura a Riva e Arco, rivista diretta da Nino Bellinvia. Un onore poter vedere la propria firma da “sbarbatello” del giornalismo vicino a figure per me allora inarrivabili come Bruno Cattoi, Mario Gavatta, Mario Matteotti, Franco Monti, Riccardo Pinter, Ettore Righi, per citarne alcuni.

IL PITTORE DIMENTICATO

 LA BIOGRAFIA: IL VIDEO

Basta cliccare “Giovanni Segantini video” su youtube e troverete senz’altro video migliori di quello che ho fatto io. In ogni caso qui ho cercato di riassumere in pochi minuti la vita del grande pittore arcense. Segue poi una ricca galleria fotografica tratta in gran parte da “Segantini” – Arco e il Trentino per Giovanni Segantini (1899-1999) a cura di Selenio Ioppi e Romano Turrini per l’edizione de “Il Sommolago”

 FOTO E DOCUMENTI STORICI 

Ed eccoci alle foto, ai documenti, alle lettere che meglio fanno capire chi era Giovanni Segantini. Anzi, Giovanni Segatini, perchè la “n” nel cognome è stata aggiunta dopo. Le foto delle opere vengono in gran parte da collezioni private. I documenti dagli archivi di Trento e dalle biblioteche di Arco e Rovereto. Le didascalie (alcune piuttosto lunghe) spiegano comunque tutto quanto riporto.

DA UN’INFANZIA TRISTE E DIFFICILE

AL SUCCESSO NELL’ARTE

LA SOLIDARIETA’ DOPO L’INCENDIO

DI TIONE

DA MALOJA ALLO SCHAFBERG,

ALLA MORTE

LE COMMEMORAZIONI

ARCO E SEGANTINI, OGGI

Uno dei miei primi scoop (chiamiamoli così …) giornalistici? La foto di un busto di Segantini e della sua tavolozza appoggiata alla gabbia dei … conigli. Là dove c’erano, a Prabi le Giardinerie Comunali, ora sede del nuovo centro giovanile di Arco. Fece scalpore la notizia. Tanto che in breve tempo busto e tavolozza furono spostati in un luogo più … adatto. In questi giorni ho scattato delle fotografie nei luoghi che “ricordano” Segantini ad Arco. Non è che si noti una grandissima cura di monumenti, lapidi e altri cimeli. Mi permetto di ricordare quanto mi disse un giorno il compianto presidente della Cassa Rurale Alto Garda, Marco Modena. Tipica curiosità del cronista in occasione del trasferimento del caveau dalla vecchia sede di piazzale Segantini (vicino al bar Centrale) all’ex Villa Igea, opportunamente restaurata. “Ma quanto oro avete giù di sotto?”. Risposta di Modena: “Non te lo so dire di preciso. Però abbiamo un tesoro inestimabile in quella cassaforte a prova di bomba: un quadro di Segantini”.

Ed in effetti …

18 miliardi per Segantini

Quotazione record per un quadro all’asta di Christie’s

IL PITTORE TRENTINO SUPERSTAR DELL’ARTE

primavera_sulle_alpi

Prezzo record per un quadro di Giovanni Segantini nelle aste di Christie’s a New York: Primavera sulle Alpi è stato venduto martedì sera per 9,5 milioni di dollari, pari a circa 18 miliardi di lire. “E’ un prezzo incredibile”. ha detto la vice presidente di Christie’s Europa Maria Reinshagen. “Questo sconvolgerà completamente il mercato di questo artista. Sono sicura che avremo molte proposte di vendita”. Il record precedente per la vendita all’asta di un quadro del pittore trentino era di 267.446 dollari.

Dunque a cento anni esatti dalla morte, una grande asta svoltasi da Christie’s a New York ha catapultato Giovanni Segantini nell’Olimpo non tanto dei grandissimi artisti dell’Ottocento – il che era già noto, quantomeno agli esperti – ma di quelli più valutati. Ma non è stato solo Segantini a tenere banco a New York. Il prezzo record è stato raggiunto da un Picasso, Nudo su una poltrona nera (opera del ’32, uno dei numerosi ritratti della sua amante Marie Therese Walterpeint), battuto ad oltre 45 milioni di dollari, quasi 90 miliardi di lire, il quarto prezzo più alto mai raggiunto da un’opera del grande artista spagnolo. La quotazione base era di 20 milioni di dollari.

Record anche per una scultura di Henri Matisse, Nudo coricato, aggiudicato a 9,2 milioni di dollari, valutazione mai raggiunta da una scultura di Matisse. Il prezzo base era di tre milioni di dollari. Ed anche per Henry Moore, una cui scultura è stata battuta a 4,7 milioni di dollari, anche questa una quotazione senza precedenti. Le principali tra le opere vendute – e, tra le altre, il Picasso ed il Segantini – appartenevano a Madeleine Haas Russel, una filantropa di San Francisco, discendente ed erede dei proprietari della fabbrica di blue jeans Levi Strauss. Dei 100 milioni di dollari spesi nell’asta, 71 sono andati a lei.

“Primavera sulle Alpi”, la tela venduta all’asta newyorchese ad un prezzo record, (nell’immagine a fianco, sotto un altro classico del pittore trentino) misura 116×227 centimetri: è firmata e datata «G. Segantini, 1897». In una lettera del 29 maggio 1897, Segantini scrisse: «Io pure lavorai molto in questi tempi. Dipinsi una tela della grandezza dell’Aratura, raffigurante la Primavera sulle Alpi, di un simbolismo naturalistico». La figura femminile non trova equivalente nell’iconografia segantiniana e non funge da allegoria. Il cane, il pastore Fez che la famiglia Segantini aveva in quegli anni, compare raramente nei dipinti. Immagine immobile e luce frizzante esprimono serena accettazione del ciclo della natura.

PER SAPERE MOLTO DI PIU’ SU GIOVANNI SEGANTINI

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