a cura di Cornelio Galas
Siamo arrivati all’ultima puntata. Che pubblico oggi, subito dopo la numero 9, per una semplice ragione: in rete oltre a tanti “mi piace” ho ricevuto anche definizioni, diciamo così, poco piacevoli per il lavoro svolto. Una ricerca peraltro che ha preso le mosse da una articolata tesi di laurea. Che ho integrato con video, immagini, altre informazioni rigorosamente verificate. Ecco allora che posto subito queste ultime pagine: contengono solo una parte dell’interminabile bibliografia, le fonti d’archivio, i fascicoli consultati.
Per il resto ringrazio quanti hanno inviato a Televignole interessanti spunti, integrazioni, precisazioni. Da chi ha bollato come “fantasticherie” le varie puntate sui campi di concentramento italiani, invece, attendo con fiducia “serie, documentate, insindacabili controdeduzioni”.
Elenco dei campi di concentramento provinciali aperti
dopo l’ordinanza n. 5 del 30 novembre 1943
UMBRIA
Perugia
Il campo provinciale fu aperto all’inizio nei locali delle Scuole Magistrali della città; in un secondo momento venne trasferito in una villa alla periferia di Perugia (Villa Ajò) e infine in una villa sull’Isola Maggiore del Trasimeno. Vi furono rinchiusi 20 ebrei, i quali si salvarono tutti perché liberati da un’incursione partigiana nei giorni dell’arrivo degli Alleati nella zona (giugno 1944).
MARCHE
Ancona
Gli ebrei arrestati in provincia furono rinchiusi nella colonia estiva Unes a Senigallia. Il 15 dicembre del 1943 risultavano presenti 10 persone, successivamente trasferite a Fossoli (e finite nel convoglio per Auschwitz partito il 22 febbraio 1944).
TOSCANA
Firenze
Il campo di concentramento Villa La Selva, situato in località Bagno a Ripoli, era in funzione dal settembre 1940 per rinchiudere internati civili (slavi, antifascisti, sudditi stranieri di stati nemici) tra i quali anche numerosi ebrei, soprattutto un nucleo di sudditi britannici provenienti dalla Libia alla fine del 1941.
Dopo l’armistizio gli internati non furono liberati; il ministero stabilì che la struttura fosse utilizzata per rinchiudervi stranieri, compresi ebrei, nonché gli ebrei provenienti dalla provincia de L’Aquila e da tutte le province della Toscana. Nel gennaio 1944 risultano internati 31 ebrei, quasi tutti stranieri: le persone di razza ebraica furono prelevate dalle autorità germanica e portate al campo di Fossoli tra gennaio e aprile 1944
Lucca
Il campo provinciale sorse a Bagni di Lucca, nei locali dell’ex albergo “Le Terme”, di proprietà della Gioventù italiana del Littorio. Il centro termale di Bagni di Lucca era stato già luogo di internamento libero per gli ebrei stranieri provenienti dall’Europa centro-orientale dalla seconda metà del 1941.
Il campo fu aperto nella prima metà di dicembre 1943, come attesta una richiesta del capo della provincia di Lucca avanzata al ministero dell’Interno nella quale si chiede di disporre 200.000 Lire per le spese relative all’apertura di un campo per ebrei. Vi furono rinchiusi circa una settantina di ebrei, trasferiti il 23 gennaio 1944 a Firenze e successivamente a Milano, dove finirono nel convoglio diretto ad Auschwitz del 30 gennaio. Il 25 di quello stesso mese il campo smise di funzionare.
Grosseto
Il campo provinciale sorse nei locali del seminario vescovile di Roccatederighi. Fu aperto per iniziativa del capo provincia Ercolani alcuni giorni prima dell’ordinanza n. 5, il 24 novembre 1943. Nei mesi in cui fu in funzione, nel campo transitarono 80 ebrei (39 stranieri e 41 italiani) provenienti da quella provincia. A metà marzo 1944, 64 internati furono trasferiti al campo di Fossoli e la struttura venne chiusa.
Massa
Il campo provinciale fu istituito nei locali dell’albergo “Italia” di Marina di Massa. Questa struttura, in realtà, fu aperta solo per pochi giorni, dal momento che le fasi di arresto portarono alla cattura di poche persone: nel dicembre 1944 il capo della provincia comunicò al ministero centrale l’arresto di cinque ebrei. Di questi rimasero nel campo solo tre donne, perché gli altri due individui si erano allontanati «per ignota destinazione». Il capo provincia chiese allora che queste internate fossero trasferite al campo di Lucca.
LIGURIA
Genova
Nel campo provinciale di Calvari di Chiavari, aperto nel dicembre 1943, furono rinchiusi 20 ebrei, trasportati al carcere milanese di San Vittore il 21 gennaio 1944 e poi deportati ad Auschwitz il 30 di quello stesso mese. La struttura fu successivamente riadattata per internare prigionieri politici italiani e stranieri.
A metà giugno del 1944 le autorità fasciste decisero di trasferire gli internati a Fossoli (poi deportati nel Reich) e di chiudere questa struttura a causa della presenza di partigiani nella zona.
Imperia
Il campo di concentramento provinciale sorse in località Vallecrosia, nei locali di una ex caserma militare Gaf. Fu aperto il 21 gennaio 1944 per accogliere ebrei, familiari di renitenti alla leva, fermati politici non responsabili di reati e fu chiuso a metà luglio per timore di attacchi partigiani.
A quella data, però, i circa 40 ebrei lì internati erano già stati trasferiti al carcere genovese di Marassi a inizio febbraio 1944 e consegnati alle autorità germaniche.
Savona
Il campo di concentramento per ebrei fermati in questa provincia fu istituito con decreto prefettizio del 29 dicembre 1943 in località Spotorno, all’interno dell’Istituto Marino Merello di Bergeggi. Vi furono rinchiusi, oltre alle persone di origine ebraica, anche i familiari di disertori.
Pochi furono gli ebrei arrestati, considerato anche l’esiguo numero di individui di razza ebraica nella provincia. Dal 30 aprile 1944 gli internati furono trasferiti nella Colonia Bergamasca di Celle Ligure, ma in quel periodo non erano più presenti ebrei nel campo, trasferiti a Fossoli presumibilmente nel mese di marzo.
EMILIA ROMAGNA
Parma
In questa provincia sorsero due campi di concentramento provinciali: il primo, per uomini, a Scipione di Salsomaggiore, già in funzione negli anni precedenti (1940-1943); il secondo, destinato a raccogliere soltanto donne, a Monticelli Terme di Montechiarugolo, presso gli alberghi “Ristorante Terme” e “Bagni”.
Nel campo di Scipione erano internati non soltanto gli ebrei arrestati nella provincia, ma anche detenuti politici, antifascisti e stranieri (soprattutto jugoslavi). Gli ebrei vennero trasferiti a Fossoli il 9 marzo 1944.
Dopo questa data il campo continuò a funzionare, ma la presenza di persone d’origine ebraica diminuì fortemente (solo pochi individui). Il campo di Monticelli Terme fu aperto a dicembre 1943 per rinchiudervi donne e bambini. Gli internati furono trasferiti a Fossoli sempre il 9 marzo 1944: a quella data erano 32.
Forlì
Il campo provinciale fu creato utilizzando le stanze dell’albergo “Commercio”, situato in corso Diaz. Vi finirono 14 ebrei, fermati in quella provincia nel mese di dicembre 1943. Il campo restò in funzione per 37 giorni e gli internati finirono nel convoglio diretto ad Auschwitz partito da Verona e Milano il 30 gennaio 1944. Dopo quella data il campo fu chiuso.
Ferrara
Il campo provinciale sorse nei locali della Comunità Israelitica, nella centrale via Mazzini. Questa struttura, in realtà, non fu mai denominata campo di concentramento, anche se servì come luogo di raccolta per gli ebrei fermati nella città e in quella provincia dal 5 al 27 febbraio 1944.
Già il primo giorno risultano internati 18 ebrei, rinchiusi nella Sinagoga. Più di 50 persone furono arrestate nel corso di quei giorni: trasferite progressivamente a Fossoli, finirono poi nei convogli per Auschwitz.
Reggio Emilia
Il campo provinciale fu creato a dicembre 1943 all’interno di una casa di campagna alla periferia della città. Il 18 febbraio 1944 furono trasportati a Fossoli 29 ebrei arrestati nella provincia, alcuni dei quali, di nazionalità anglo-libica, erano stati però detenuti nel locale carcere per pochi giorni.
PIEMONTE
Asti
Il campo provinciale fu istituito all’interno del Seminario della città nel mese di dicembre 1943. Vi furono rinchiusi 22 ebrei, in maggioranza donne e anziani perché gli uomini si nascosero e sfuggirono per lo più agli arresti. Il 19 febbraio 1944 furono trasferiti a Fossoli i 7 internati rimasti nel campo e la struttura venne chiusa.
Vercelli
Il campo provinciale sorse all’interno della cascina “Aravecchia”. Fu aperto il 24 dicembre 1943 e rimase in funzione fino al 23 gennaio 1944, giorno in cui fu sgomberato. Successivamente fu adibito a caserma militare. Gli 11 internati ebrei furono consegnati alle autorità tedesche il 25 gennaio
Cuneo
Il campo provinciale fu creato nella caserma militare di Borgo San Dalmazzo, già utilizzata dalle autorità naziste tra settembre e novembre 1943 per rinchiudervi gli ebrei provenienti dalla Francia meridionale. Fu dunque riaperto nel dicembre del 1943 per internare gli ebrei arrestati nella provincia (in tutto 26 persone). Il campo rimase in funzione dal 9 dicembre 1943 al 15 febbraio 1944, giorno in cui gli ebrei furono trasportati a Fossoli.
LOMBARDIA
Mantova
Il campo provinciale fu istituito presso i locali della Comunità Israelitica, dalla capienza di 70 persone. Nel gennaio 1944 vi furono rinchiusi gli arrestati nella provincia mantovana e quelli fermati in provincia di Brescia: il 20 gennaio ammontavano a 66 individui; alla data del 15 marzo vi erano ristretti 61 ebrei, di cui 4 in ospedale. Il campo risulta aperto ancora nel maggio 1944 e vi erano internati 21 ebrei.
Sondrio
Il campo provinciale fu aperto il 29 dicembre 1943 presso alloggi che si trovavano nella periferia della città a via Nazario Sauro. Il 7 gennaio vi erano internati 12 persone, che risultavano essere 4 famiglie d’origine ebraica arrestate nella provincia., trasferite tra febbraio e marzo 1944 al campo di Fossoli.
VENETO
Padova
Per il campo provinciale di Vò Vecchio si rimanda all’approfondimento fatto in una precedente puntata.
Vicenza
Il campo provinciale per ebrei fu istituito all’interno della colonia alpina Umberto I di Tonezza del Cimone, un paese a 1.000 metri di altitudine. Vi furono rinchiusi 45 ebrei, la maggior parte dei quali erano stranieri già presenti in quel territorio come internati liberi durante i precedenti anni di guerra.
Questi furono trasferiti a Milano il 30 gennaio 1944, dove le autorità naziste stavano approntando un convoglio diretto ad Auschwitz. Dopo la partenza degli ebrei internati, il campo fu quindi chiuso.
Verona
Il “campo di concentramento di Montorio” sorse in uno stabile poco fuori la città, in località Ponte di Cittadella. Su questa struttura vi sono al momento poche notizie: probabilmente vi furono rinchiusi circa una ventina di ebrei (come è dichiarato dal prefetto di Verona in un questionario sulla questione ebraica in Italia compilato dopo la liberazione, nel 1945), ma non è escluso che da questo stesso campo passarono un maggior numero di persone – come forse i 60 ebrei provenienti da Roma l’8 febbraio 1944 e destinati alla deportazione ad Auschwitz.
VALLE D’AOSTA
Aosta
Il campo provinciale fu aperto nei primi giorni di dicembre 1944 nei locali della Caserma Mottino. Vi furono rinchiusi circa trenta ebrei, fermati in esecuzione dell’ordinanza ministeriale di fine novembre. Il campo fu chiuso il 6 marzo, dopo che gli internati furono trasferiti a Fossoli di Carpi.
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Levi, Se questo è un uomo, Einaudi, Torino 2003 (28° edizione).
F. Moellhausen, La carta perdente. Memorie diplomatiche 25 luglio 1943 – 2 maggio 1945, Edizioni Sestante, Roma 1948.
Morpurgo, Caccia all’uomo. Vita, sofferenze e beffe: pagine di diario 1938-1944, Dalmatia, Roma 1946.
Perechodnik, Sono un assassino?: autodifesa di un poliziotto ebreo, Feltrinelli, Milano 1996.
Picciotto Fargion (a cura di), Giorgio Nissim. Memorie di un ebreo toscano dal 1938 al 1948, Carocci, Roma 2005.
Rahn, Ambasciatore di Hitler a Vichy e a Salò, A. Garzanti, Milano 1950.
Rousset, L’Univers concentrationnaire, Ed. du Pavois, Paris 1946 (trad. it, D. Rousset, L’universo concentrazionario, Baldini&Castaldi, Milano 1997).
Segre, Venti mesi, Sellerio, Palermo 1995.
Spampanato, Contromemoriale, Edizioni di Illustrato, Roma 1951.
Tagliacozzo, Metà della vita: i ricordi della campagna razziale 1938-1944, Baldini & Castaldi, Milano 1998.
FONTI D’ARCHIVIO
Archivio generale della regione Val d’Aosta:
Fondo Prefettura, Gabinetto, categoria 14.1 Ministero dell’Interno – Ebrei fasc. “Ebrei internati”.
AS Verona:
Fondo Prefettura, Amministrazione beni ebraici, ctg. 3-1-8, fascicolo “Provvedimenti contro gli ebrei”.
ARCHIVIO STORICO DELLA FONDAZIONE “LUIGI MICHELETTI”, BRESCIA
Fondo “Notiziari della Guardia Nazionale Repubblicana”, novembre 1943 – novembre 1944 (consultati on-line sul sito www.musil.bs.it)
ARCHIVIO STORICO DEL CENTRO DI DOCUMENTAZIONE EBRAICA CONTEMPORANEA (ACDEC), MILANO – AG-5F, Archivio Generale, “Persecuzione e sterminio in Italia: campi di concentramento e carceri”
ARCHIVIO STORICO DEL CENTRE DE DOCUMENTATION JUIVE CONTEMPORAINE (ACDJC), PARIGI
ARCHIVIO CENTRALE DELLO STATO (ROMA)
Ministero dell’Interno, Direzione generale di Pubblica Sicurezza, Divisione Affari generali e riservati:
categoria A5G Seconda guerra mondiale, 1940-1945 (bb. 150);
fascicolo 32 “Internati civili pericolosi”, “Affari generali” bb. 65-66;
fascicolo 32 “Internati civili pericolosi”, “Affari per provincia”, bb. 66-68;
fascicolo 58 “Propaganda antisemita”, 1940, b. 115;
fascicolo 160 “Ebrei mobilitazione civile”, 1942-1943, b. 137;
fascicolo 170 “Internati civili a disposizione di altre autorità”, b. 139;
fascicolo 214 “Scioglimento del PNF”, “Affari generali”, b. 142;
fascicolo 228 “Fuggiaschi. Ricerche per rintraccio”, 1943-1944, b. 151;
fascicolo 229 “Ufficiali di collegamento della Polizia Tedesca con la Polizia Italiana”, 1943-1944, b. 151;
fascicolo 230 “Ebrei”, b. 151;
fascicolo 240 “Invio in Germania di elementi pericolosi”, 1940-1945, b. 152;
fascicolo 253, “Detenuti politici elenchi”, 1944, b. 152:
fascicolo 255 “Traduzione di detenuti al nord e sfollamento delle carceri”, 1943-1944, b. 152;
fascicolo 260 “Organizzazione Todt”, b. 152.
– Ufficio Internati, Ebrei internati 1940-1945, categoria E/C, E/I, Ebrei in campi di concentramento e
in località d’internamento 1940-1945:
fascicoli personali, bb. 1-32
– Categoria A5G Seconda guerra mondiale, Italia Liberata, 1944-1948 (bb. 7):
fascicolo 39 “Campo di concentramento tedesco di Bolzano”, b. 2;
fascicolo 51 “Rimpatrio degli ebrei italiani deportati in Germania”, b. 3
– Serie Massime, 1880-1956 (bb. 265)
– Categoria M4 “Mobilitazione civile” (bb. 98-150):
fascicolo 16 “Campi di concentramento”, “Affari generali”, bb. 99-112;
fascicolo 16 “Campi di concentramento”, “Affari per provincia”, bb. 113-138;
fascicolo 18 “Località d’internamento”, “Affari generali”, b. 139;
fascicolo 18 “Località di internamento”, “Affari per provincia”, bb. 139-149;
– Categoria R9 Razzismo:
fascicolo 18 “Assistenza ebrei sinistrati da offese belliche”, b. 183;
fascicolo 19 “Ebrei da internare”, b. 183
– Categoria A4bis, “Internati stranieri e spionaggio 1939-1945”, “Ufficio Internati” (bb. 384):
fascicoli generali e per provincia, bb. 1-11
– Categoria A16, Stranieri ed ebrei stranieri, 1930-1956 (bb. 62):
fascicoli vari, bb. 1-51;
fascicoli per provincia, bb. 52-53
Ministero dell’Interno, RSI, Gabinetto, Affari generali 1943-1945:
– Categoria K11, “Circolari”, b. 16;
– Categoria K3, “Situazione politica delle province”, bb. 4-5
– Categoria K18, “Prefetti”, bb. 22-30;
– Categoria K37, “Polizia”, b. 47 274
Ministero dell’Interno, Direzione generale di pubblica sicurezza, RSI, Segreteria del capo della polizia 1943-1945:
fascicoli vari, bb. 1-82;
fascicoli per provincia, “Telegrammi”, bb. 60-61
Ministero dell’Interno, Direzione generale dell’Amministrazione Civile:
– RSI, Podestà 1943-1945 (bb. 12):
fascicoli affari generali, b. 1;
fascicoli per capoluogo di provincia, b. 2
Archivi fascisti, Segreteria particolare del Duce (SPD):
RSI, Carteggio ordinario (CO) 1943-1945:
fascicoli vari, bb. 1-139;
fascicolo 2124 “INTERNAMENTO in campi tedeschi di concentramento dei cittadini di stati nemici residenti in Italia”, b. 38
RSI, Carteggio riservato (CR) 1943-1945:
fascicoli vari, bb. 1-86;
fascicolo 24 “Repubblica sociale italiana 1944-1945”, b. 2;
fascicolo 25 “Croce rossa italiana 1943-1945”, b. 2;
fascicolo 385 “Provvedimenti razziali 1943-1945”, b. 42;
fascicolo 630 “Partito fascista repubblicano”, b. 61
Presidenza del Consiglio dei Ministri, RSI, Affari generali e segreterie, fascicoli per categoria 1943-1945, Pratiche del Consiglio:
fascicolo “Notiziari Guardia nazionale repubblicana”, bb. 28-31
fascicolo 37 “Comunità israelitiche (contributi)”, b. 55
fascicolo 13 “Ebrei”, b. 57;
fascicolo 35 “Ebrei, denunce a loro carico”, b. 59
Ministero dell’Interno, Direzione generale di Pubblica sicurezza, SIS, Divisione servizi informativi speciali, sezione II 1944-1947::
– Categoria M, “Varie” (bb. 47-70):
MP 94 “Ebrei”, b. 61;
MP 146 “Carte provenienti dal Nord”, b. 63 275
ARCHIVI DI STATO LOCALI
AS Padova:
Fondo Questura, b. 41,42, fascicolo C. C. Vo (Campo di concentramento di Vo Vecchio), “Ebrei.
Campi di concentramento A4b, 3 dicembre 1943/9 luglio 1947;
Fondo Prefettura (Gabinetto), b. 523, fasc. “Ebrei”; Prefettura (Gabinetto), b. 548, cat. XV/23, 1943-1945, Provvedimenti razziali, corrispondenza varia.
AS Mantova:
Fondo Prefettura:
– Gabinetto, b. 15;
– Affari generali, 1866-1951, bb. 2890-2891;
Fondo E.G.E.L.I., b. 3, 1945, Sezione beni israelitici;
Tribunale di Mantova, Giudice Istruttore, b. 40, n. 280/1946;
Archivio della Corte d’Assise straordinaria, b. 14, n. 16/1946.
AS Bologna:
Fondo Prefettura, ABE, bb. 1-4;
Fondo Questura, ABE (Ufficio asportazione beni ebraici), b. 1.
AS Ferrara:
Fondo Prefettura:
– Gabinetto, cat. 30, Ebrei, bb. 2-3;
– Gabinetto, 1933-1944, cat. 30, , bb. 148-150;
– Gabinetto, 1939-1945, cat. 30, b. 151;
– Gabinetto, cat. A4a, Tutela ordine pubblico, bb. 1, 3, 8, 13, 21;
Fondo Questura, Gabinetto, cat. E1, Informazioni riservate, b. 34.
AS Parma:
Fondo Questura, Div. I, Gabinetto 1944/1959, b. 68 “Ebrei misti deceduti”;
Ivi, b. 69 “Ebrei della provincia”;
Ivi, b. 71 “Repubblica di Salò”;
Ivi, b. 96 “Salso Campo di concentramento 1945, 1934-1945”
Ivi, b. 97 “Campi di concentramento provincia di Parma”;
Ivi, b. 97bis.
AS Piacenza:
Fondo Questura, Campagna antiebraica, b. 1;
Corte d’Assise straordinaria di Piacenza, 1946, n. registro 75 (registro procura generale 473/46).
Università degli studi della Tuscia
Dipartimento di Storie e culture
del testo e del documento
Viterbo – Italia
Dottorato di ricerca in
“storia d’europa: società, politica e istituzioni (XiX – XX secolo)”
XXIII ciclo
Direttore di Tesi Prof. Maria Ferretti; Coordinatore Prof. Gabriella Ciampi
Directeur de Thèse Prof. Annette Becker; Directeur Prof. Philippe Gervais-Lambony
Dottorando: Matteo Stefanori
ELENCO DELLE ABRREVIAZIONI
ACDEC – Centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano, Archivio storico
ACDJC – Centre de documentation juive contemporaine di Parigi, Archivio storico
ACS – Archivio centrale dello Stato di Roma
ANED – Associazione nazionale ex deportati
AS – Archivio di Stato
BdO – Befehlshaber der Ordnungspolizei
BdS – Befehlshaber der Sicherheitspolizei
CLN – Comitato di Liberazione nazionale
CLNAI – Comitato di liberazione nazionale dell’Alta Italia
CRDE – Comitato di ricerche deportati ebrei
DELASEM – Delegazione assistenza emigrati ebrei
EGELI – Ente di gestione e liquidazione dei beni ebraici
GNR – Guardia nazionale repubblicana
ICR – Intergovernmental Committee on Refugees
LSSHA – Leibstandarte Adolf Hitler
MI – Ministero dell’Interno
MVSN – Milizia volontaria per la sicurezza nazionale
PAI – Polizia per l’Africa italiana
PCM – Presidenza del consiglio dei ministri
PNF – Partito nazionale fascista
PFR – Partito fascista repubblicano
PS – Pubblica sicurezza
RAM – Reichsaussenminister
RSHA – Reichssicherheitshauptamt
RSI – Repubblica sociale italiana
SD – Sicherhaitsdienst
Sipo-SD – Sicherhaitspolizei und Sicherheitsdienst
SPD – Segreteria particolare del Duce (CR – carteggio riservato; CO – carteggio ordinario)