trento da vedere – 227
Durante i lavori nei sotterranei di palazzo Tabarelli, specialmente al di sotto dell’androne occupato un tempo dal ristorante Pavone, sono venuti alla luce anche reperti archeologici di somma importanza per la miglior conoscenza della storia millenaria di Trento. Immediatamente sotto il palazzo cinquecentesco si notano strati di terreno bruciacchiato e altro materiale che ci parlano della Trento longobarda: più sotto ecco una vasta costruzione d’epoca romana, sul cui livello c’è un pozzo quasi intatto e, si direbbe, ancora funzionale. In fondo allo scavo, uno strato di terreno che potrebbe rivelare ad una accurata analisi la vera identità dell’origine di Trento: Trento è nata romana sopra il materiale di riporto del fiume Adige, o possiamo ipotizzare anche una Trento preromana? Il palazzo Tabarelli tramanda ai posteri il nome, o meglio, il soprannome di una illustre famiglia nobiliare di Terlago. Il suo capostipite sarebbe un personaggio di nome Fato, morto nel 1307, il quale faceva parte dei “liberi milites” che vantavano una comune proprietà su castel Terlago (domus de Trilaco). Così i discendenti di Fato di Trilaco si chiamarono “de Fatis” per distinguersi da altri signori di Terlago. Col nipote di Fato, Paolo, soprannominato “il tabarello” per via di un tipico tabarro da lui abitualmente usato, viene anteposto a “de Fatis” il soprannome di Tabarelli. Tommaso Paolo Tabarelli de Fatis è l’iniziatore del ramo della famiglia fiorito a Trento. Sue sonole iniziali “T.H.O.F.T.” incise nel concio di chiave di uno dei portali di palazzo Tabarelli. Tommaso Paolo è anche il capostipite del ramo Tabarelli de Gatis di Vigolo Vattaro. Ma è il figlio di Tommaso Paolo, Antonio, giurisperito e canonico, l’iniziatore della costruzione del palazzo Tabarelli. La figura araldica principale dello stemma Tabarelli de Fatis, un veltro nero in campo d’argento, è ripetutamente scolpita nel marmo sia a palazzo Tabarelli che al maniero di Vigolo Vattaro
Contrassegna il
permalink.