TRISTEMENTE FELICE
di Cornelio Galas
Accordi sbagliati, tentativi,
tentazioni, tentacoli molli,
e brutte ombre, cinesi,
su schermi improvvisati.
L’incredibile e il paradosso,
a cena, senza lume …
serviti da servi muti,
utili solo per la camicia.
Il diapason non si sente,
si zittisce l’ultimo invito,
alla felicità prescritta,
solo in giorni festivi.
Manipolate manopole,
tra caldo, freddo, così …
in attese silenziose
d’un gran baccano.
Trappole del già detto,
nascoste sotto terra,
mine anti-tutto,
pronte ad esplodere.
Vecchi innamoramenti,
sfidano ora a duello,
anche recenti divorzi,
senza spargere sangue.
E il sole dà fastidio,
quando troppi ricordi
s’ammassano, stretti,
contro nebbie d’oro.