TRENTO, ARTE E STORIA – 1

trento da vedere – 24

Fra le tante manomissioni e i tanti guasti del duomo anche lo smembramento di arche vescovili e di quelle di famiglie nobiliari tridentine. I loro coperchi vennero collocati qua e là lungo il perimetro interno della basilica, e anche all’esterno. In molti casi la loro diaspora fu ancora più dispersiva raggiungendo nel migliore dei casi il museo lapidario al castel del Buonconsiglio. Nel “cortivo dell’Aquila al Magno Palazzo” andò a finire la lastra tombale del “Sepulcrum nobilis militis domini Nigri de Nigris de sancto pedro et suorum eredum” che si trovava con tutta probabilità nella navata meridionale del duomo all’altezza della cappella del Crocefisso. Allorchè questa parte di chiesa è stata manomessa per la costruzione della cappella, l’avello dei de Negri venne rimosso e trasportato nei sotterranei adiacenti. Qui lo trovò il Gerola, benemerito studioso di storia ed arte trentina. Però ne rimaneva solo un pezzo, cioè la parte superiore della lastra tombale con la scritta, la data 1311 e metà del leone simbolo del casato

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