TRENTO, ARTE E STORIA – 3

trento da vedere – 254

Il lato meridionale di piazza Vittoria lungo via Calepina è occupato dal moderno edificio delle Poste, costruito nel 1934 sul posto dell’antica dimora rinascimentale della famiglia a Prato, decaduta nel tempo e incendiata nel 1845. Era il più bello e sontuoso palazzo degli a Prato a Trento (ne possedevano anche, ad esempio, in via Roma, l’attuale palazzo Bacca, e lungo via Suffragio) e venne edificato da Giroldo a Prato su sollecitazione del principe vescovo Bernardo Clesio. La facciata principale del palazzo guardava su via SS. Trinità; come ci appare da un disegno riprodotto nell’incartamento che si conserva all’Archivio di Stato, “aveva cornici orizzontali, ricorrenti all’altezza dei singoli piani e dei bancali delle finestre, sostenuti da quattro ordini di lesenature con capitelli ad ogni piano. Aveva iinoltre il portale decorato di statue e stemma, finestre rettangolari al primo piano e arcuate nei piani superiori abbinate nel corpo centrale. La facciata era abbellita da uno sporto nell’angolo di sera del primo piano e da una loggia con balaustra di pietra al secondo. La grande gronda del tetto era di legno lavorato. I pregi di architettura, di disposizione interna, di vastità e di situazione di questo palazzo erano tali da offrire una sede principesca, che più onorevole difficilmente potrebbesi trovare in città”. Infatti il palazzo a Prato conobbe durante il Concilio un’epoca di grande splendore, ospitando sovrani, cardinali, legati pontifici, in onore dei quali si succedevano feste sfarzose e solenni ricevimenti. Nel suo salone si tennero nei primi due periodi conciliari anche le congregazioni preparatorie. Di fronte alla facciata principale di palazzo a Prato si ammassarono la mattina del 13 dicembre 1545, quattro cardinali, quattro arcivescovi, ventun vescovi, cinque generali di Ordini religiosi, quarantadue teologi, otto dottori in legge, molti “oratori” di principi e sovrani, una moltitudine di nobili tridentini, di popolo minuto, di clero e salmodiando iniziarono la processione di apertura del famoso Concilio ecumenico tridentino, così importante per la storia della Chiesa e del Cattolicesimo. Nell’atrio del palazzo delle Poste, verso via SS. Trinità, questa processione è ricordata da un grande affresco di L. Bonazza dipinto nel 1933

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