TRENTO, ARTE E STORIA – 2

trento da vedere – 138

La chiesa di San Marco dava ospitalità anche al “Sepulcrum ingenuae stirpis de Contzin”, una delle più antiche famiglie anaunensi. Il “sepulcrum” all’interno di San Marco dovrebbe essere stato commissionato da Bartolomeo Concini che, ottenendo e aggiungendo feudi e priviligi nuovi ai vecchi, portò la famiglia al suo massimo splendore. L’imperatore Massimiliano I, oltre a numerose onorificenze, gli affidò nel 1500 le giurisdizioni del castello di Belfort, di Andalo e parte di Molveno, feudi sui quali Bartolomeo Concini e poi i suoi figli mantennero la signoria fino al 1540. Facevano parte del “sepulcrum” dei Concini anche due pietre tombali con lo stemma della famiglia, oggi murate nell’atrio della chiesa. Lo stemma dei Concini era ed è uno dei più conosciuti, perchè questa famiglia ebbe feudi e beni non solo in val di Non (Tassullo, Sanzeno, Taio, Malgolo, oltre a Belfort, Andalo e Molveno) ma anche in val di Sole, in val di Cembra, a Lavis, a Faedo, in Valsugana. A Trento i Concini avevano case in piazza del Castello, oggi piazza della mostra

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