Dalla preistoria alle invasioni francesi. Prima puntata, oggi, della storia del Trentino raccontata con foto, immagini, dipinti, stampe, documenti, giornali. E brevi didascalie. Una sorta di “Bignami” insomma. Tanto per destare curiosità, voglia di approfondimenti. E imparare a conoscere il Trentino partendo dal suo passato. E dai capolavori che chi ci ha preceduto in questa magnifica terra ci ha lasciato. Allego anche alcuni video di Televignole sul periodo preso in esame. E link per chi volesse saperne di più, subito.
FOTO, DIPINTI, DOCUMENTI
Le “formazioni di Werfen” a passo Rolle: risalgono a 250 milioni di anni fa
Le impronte dei dinosauri ai Lavini di Marco
I segni del mare nei dintorni di Predazzo, “giardino geologico delle Alpi”
Cefalopode pietrificato (era mesozoica)
Impronte di rettili rinvenute in alta val di Non
Il “Tridentinosaurus”, il più antico esemplare fossile
Mascella e denti dell’orso delle caverne (Museo geologico di Predazzo)
La prima selce rinvenuta
Oetzi, la mummia del Similaun, un cacciatore del V millennio avanti Cristo
Il lago Colbricòn, sulle cui rive sono stati rinvenuti i resti di numerosi siti abitativi di cacciatori dell’era mesolitica
La situla etrusca, rinvenuta in val di Cembra
Le perimetrazioni delle abitazioni ai Montesèi di Serso (4.500 anni a. C.)
La ricostruzione di un’abitazione su palafitta a Ledro
La più antica delle iscrizioni romane rinvenute nel Trentino Alto Adige (26 a.C.) murata all’esterno della basilica di S. Apollinare a Piedicastello (Trento)
Il rilievo di Sanzeno, conservato al Buonconsiglio di Trento, databile intorno al terzo secolo dopo Cristo
La Tavola Clesiana rinvenuta a Cles nel 1869
Le tracce delle fondazioni della chiesa paleocristiana sul Dos Trento
Ara romana dedicata agli dei Lari, a Tavon in val di Non
S. Vigilio, patrono di Trento, dipinto da Simone Baschenis nella chiesa di Sant’Agata in val di Sole
Tarsia marmorea raffigurante S. Vigilio benedicente verso la città
Il paliotto dell’altar maggiore della basilica di Sanzeno in val di Non: raffigura il sacrificio dei Martiri anauniesi Sisinio, Martirio e Alessandro
La superba facciata della basilica di Sanzeno, centro della cristianità trentina, costruita sul luogo del martirio
Fibula in lamina d’oro, risalente alla fine del VI secolo
Pilastrino longobardo un tempo murato nel campanile di Sanzeno e ora conservato nel sacello dei Martiri
Il Dos Trento, ove i cittadini trovarono rifugio durante le invasioni barbariche, nel celebre acquerello dipinto da Albrecht Dürer nel 1495
1930: sfilano gli alpini davanti alle mura di piazza Fiera a Trento, mura che Teodorico fece costruire per difendere la città (foto Sergio Perdomi – collezione provinciale)
Campo Carlo Magno, spartiacque tra le valli Rendena e di sole; il toponimo deriva dalla leggenda del passaggio del capo del Sacro Romano Impero
Il villaggio di Tregiovo (comune di Revò, in alta val di Non) al confine con l’area di influenza tedesca
Carlo Magno (742 – 814) in una immaginaria raffigurazione del sedicesimo secolo
Scavato nella roccia, il castello di San Gottardo a Mezzocorona appartenne agli Appiano, una delle più ricche e autorevoli casate del Trentino Alto Adige
Oggetto di contese, di lotte e di episodi guerreschi, Castel Campo, nel Lomaso, fu residenza di una tra le più antiche e potenti famiglie nobili trentine
Il castello di Arco, simbolo di una delle più ragguardevoli contee tridentine, svetta alla sommità di una rupe selvaggia
Il santuario di San Romedio, in val di Non, si erge su uno sperone roccioso in mezzo ad una forra selvaggia
Il suggestivo complesso edificiale dedicato all’eremita irlandese san Colombano, protetto da un tetto di roccia a strapiombo sul Leno, nei pressi di Rovereto
Il pozzo all’interno di San Biagio di Romallo, un tempo romitorio, poi ospizio per i viandanti e lebbrosario
Diploma di Corrado II che istituisce il Principato vescovile di Trento
Il monte Argentario, dominante la città di Trento: nel 1200 – con i “canòpi tedeschi – il vescovo Vanga iniziò lo sfruttamento dei ricchi giacimenti di argento
Il “castelletto” nella zona absidale del Duomo di Trento, prima sede dei principi vescovi
Mainardo II soggiogò le valli del Noce, espugnandone i castelli e aggregando il territorio al Tirolo
Il castello di Caldés, in val di Sole, fu eretto nel 1230 da Arnoldo di Cagnò
Margherita Maultasch, ultima erede dei conti di Tirolo
Il Palazzo assessorile di Cles
“El banc de la resòn”, unico nel suo genere in italia, nel parco della Pieve a Cavalese. Qui si riunivano i “regolani” della Magnifica Comunità di Fiemme, per eleggere lo scario
Il Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme a Cavalese, la prima in ordine cronologico tra le comunità trentine a darsi proprie regole e ordinamenti attraverso cariche elettive e codificando antichissime forme di autogoverno
Il prezioso documento su pergamena del 1339, recante il sigillo di re Giovanni di Boemia, con il quale si conferisce alla città di Trento lo stemma dell’aquila di San Venceslao
L’aquila di Trento su un’antica meridiana in val di Non
Il frontespizio della “Charta Regulae Plebi Casezii” (Casez in val di Non)
I segni dei notai che operarono in valle di Pejo nel XV secolo
Il castello di Rovereto, tipico esempio di fortezza veneta quattrocentesca
Castel Beseno, il più vasto complesso fortificato del Trentino; nel 1470 fu concesso ai nobili Trapp
Massimiliano I in un dipinto del Dürer
Il Landlibell del 1511
Bandiera della Compagnia Schützen del capitano Giuseppe de Campi di Cles
“Sizzeri” trentini in un’incisione acquerellata
Statuto di Merano: “gravamenti de li Comuni di Paesany del Contà de Tirol”
Il castello di Stenico, fu di Mainardo del Tirolo e dei vescovi di Trento
Jacopo Aconcio, teologo protestante, nato ad Ossana nel 1492
Il medaglione marmoreo di Bernardo Clesio su Palazzo Tabarelli a Trento
Castel Cles, ove nacque Bernardo Clesio nel 1487
Il castello di Pergine, restaurato dal Clesio che ne acquistò la giurisdizione
La basilica di Civezzano,ricostruita dal Clesio nel 1531
Una seduta conciliare a Trento nella basilica di Santa Maria , nell’aspetto originale della chiesa; nel dipinto vengono indicati i nomi dei partecipanti e il loro ruolo
Il castello del Buonconsiglio con il “magno palazzo” fatto costruire dal Clesio. L’antico maniero fu sede di sontuosi banchetti durante le feste per il Concilio
La facciata della chiesa di Santa Maria Maggiore a Trento: sono visibili i segni dei bombardamenti del 1944-’45
San Rocco, invocato contro la peste, nell’immagine lignea venerata nella chiesetta a lui dedicata nei pressi di Pejo
L’agglomerato di Iròn, nelle Giudicarie Esteriori, il villaggio abbandonato in seguito alla peste del 1630 che avrebbe ucciso tutti i suoi abitanti tranne uno
“Eremo circondati dala peste, san Rocho ne protega”, recita il cartiglio di un affresco nella romantica chiesetta di San Bartolomeo alla Pegaia in val di Pejo
Sul monte Roèn, in val di Non, le streghe si sarebbero riunite la “zobia de note”
“La notte intorno al fuoco”: così si ricordano i roghi delle streghe in Trentino
Il frontespizio dei verbali dei processi alle streghe di Nogaredo
“Partenza del Vendome da Riva”, il grande quadro di autore anonimo custodito presso il museo provinciale d’Arte al castello del Buonconsiglio di Trento
Il castello di Drena, preso e dato alle fiamme dai francesi del duca di Vendome nel 1703. Da allora fu abbandonato fino ai restauri degli ultimi decenni
La città di Trento all’epoca della prima invasione francese in un ex voto custodito presso il Museo Diocesano
Castel Thun, simbolo del lungo periodo feudale in valle di Non, dimora della grande famiglia nobile
Pietro Vigilio Thun, ultimo principe vescovo, in un ritratto di G: B: Lampi
Un appello alle popolazioni delle valli del Noce per aiutare i bersaglieri tirolesi
La “Madonna di Piediscatello”, affresco sfregiato a colpi di baionetta dalla soldataglia francese di Vendome durante l’assedio di Trento del 1703
Napoleone
La battaglia di Calliano del 4 settembre 1796 che aprì ai francesi la via di Trento. Napoleone forzò il blocco colpendo dall’alto con l’artiglieria leggera
La battaglia di Segonzano del novembre 1746, nello splendido quadro ex-voto eseguito dopo la vittoria delle compagnie Schützen della valle di Cembra
L’imperatrice Maria Teresa d’Austria introdusse l’istruzione elementare obbligatoria e abolì la pena di morte