STELLE CADENTI
di Cornelio Galas
Distanze siderali tra sogni e realtà,
desideri silenziosi, tra qui e l’aldilà,
panni sporchi stesi alla luna,
dopo inutili lavaggi in casa.
Dita che indicano le traiettorie,
povere, luminose, lavagne notturne,
fuochi d’artificio senza botti,
che non costano nulla.
Non lo diceva, oggi, l’oroscopo,
che in queste magie annuali,
gioia e tristezza sarebbero state
ancelle di un matrimonio.
Quello non c’entra: è un aereo,
i passeggeri sono assonnati,
o stanno guardando un film,
no, non le vedono le stelle.
Se non ti abbraccio, se …
adesso non ti bacio, se …
se non mi accorgo di te,
in questo spettacolo …
E’ solo perché penso ad altro,
perduto nei trucchi del cielo,
al quale chiedo solo verità,
non effetti speciali.