SE BASTASSE UNA FOTO …
SE BASTASSE UNA FOTO …
di Cornelio Galas
Vita spezzata, sul nascere,
per colpa di … nessuno?
Cuori ed anime e tanta voglia
di credere in qualcosa,
che vada oltre questo buio.
Trovo, su quella spiaggia,
maledetta,
brandelli di coscienza.
Raccolgo pezzi di legno,
pregni di salsedine
e di tardive lacrime.
Guardo, verso quelle onde,
che sputano cadaveri,
come, altrove, sentenze,
soltanto di morte.
E raccolgo anch’io, un bambino,
che nulla c’entrava,
che nulla c’entra
con quest’odio tra grandi.
La risacca gli spettina i capelli,
una mano lo raccoglie,
senza l’ultima ninna nanna.
E mi sento fuori posto, falso,
mentre guardo quella foto.
Mentre nulla posso fare,
d’altro,
che trattenere il pianto,
nella mia inutile preghiera.
Soffocato da parole e righe
di giornale,
chiedo a chi, dovrebbe essere,
solo la fine di quest’agonia,
solo una briciola di speranza.
Per non sentirmi diverso,
dall’uomo che vorrei essere.
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