SE ANCHE TU …
di Cornelio Galas
Cadevano, tante, in fiamme
bruciate e tutto bruciando
incandescenti, senza rimorsi
le aspettative del di più.
Messaggi senza telegrafista,
eppure decifrabili, solo se …
in quell’oceano di pericoli,
fosse arrivato il mio anelito.
Come bottiglia del naufrago,
piena d’acqua e di sale,
come una stella cadente,
che non sai mai dove cade.
Erano gli ultimi afrori, dolori,
di una vita assente per caso,
il cartello “torno subito”,
forse non l’avevi guardato.
Tornavano, tornano, torneranno?
O si spegneranno, prima o poi,
come i fuochi dei piromani,
incenso che non si sente più?
Intanto sogni, intanto desideri,
proiezioni della felicità
su schermi grigi, refrattari …
alla luce e a tutti i suoi giochi.
Tra la mia e la tua mortalità,
la differenza è incalcolabile,
spetta, dicono dicono, al destino
alla fede, all’imprevedibile.
Eppure è normale innamorarsi,
quando le bocche sono vicine,
quando gli odori si fondono
in un unico letto di passione.