QUOUSQUE TANDEM?

QUOUSQUE TANDEM?

di Cornelio Galas

Fino a quando durerà questa “guerra-operazione speciale” ? Fino a quando Unione Europea-Nato-Stati Uniti staranno a guardare – nonostante i disperati appelli del premier ucraino – la “mattanza”? E fino a quando anche noi, tutti, ci acconteremo di solidarietà formali, di “non voltare” lo sguardo dall’altra parte (ma senza “guardare” in faccia la realtà)?

Fossi in Putin (grande problema di trasnfer psichiatrico, in questo momento) mi chiederei: “Fino a quando posso andare avanti con questa guerra?”. Non solo. Ma mi chiederei anche: “Annessa tutta l’Ucraina (e magari già pensando alla Transnitria, alla Moldavia….ad altro) che cosa potrei dire a quei popoli nel giorno dell’insediamento dei “governi fantoccio”?

Già, prefiguriamo la scena. Ecco, l’Ucraina torna finalmente all’ovile. Nel recinto dell’ex Repubblica Sovietica. “Scusate gli effetti collaterali. Scusate i morti, le distruzioni. Ma dovevate capirlo prima. Non ascoltare le sirene dell’Occidente. Vi avremmo fatto ponti d’oro, cari fratelli. Avreste rifatto parte del grande impero russo. E ci sarebbe stata sempre l’Armata Rossa a difendervi dai “drogati” e “nazisti” dell’Ovest.

Ucciso o incarcerato in Siberia l’ex comico presidente. “Penseremo noi, fratelli ucraini, alla ricostruzione del Paese”. E chi è scappato all’estero? “Traditori, disertori. Non meritano il Sol dell’Avvenire ucraino, stile russo”.

Scenari possibili? O utopistici? O distopici come in certi film sulla fine del mondo? Scenari immaginati? E da chi? Con quali piani per il “dopo”?

Ecco, il dopo, comunque vada a finire. Con un Occidente che sta a guardare. Per paura di crisi energetiche (Germania, Italia soprattutto), per paura di una escalation incontrollabile (nucleare), per il timore di un nuovo, incontrollabile, ordine mondiale (con la Cina convitato di pietra).

Ma resta l’interrogativo. Gli aggrediti, i futuri “annessi” (o “recuperati” all’impero sovietico, dipende dai punti di vista) come reagiranno se la loro resistenza non avrà gli appoggi che quella italiana, ad esempio, ebbe dagli anglo-americani nella seconda guerra mondiale?

C’è la sindrome delle “mani legate” in tutto questo complesso e incredibile (imprevedibile?) nuovo quadro geopolitico mondiale.

Tra il pensare e il dire, Tra il dire e il fare. Tra il vorrei ma non posso, Tra il potrei ma non voglio.

Questa voce è stata pubblicata in Senza categoria. Contrassegna il permalink.