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PUBBLICITA’ E REGRESSO
Col progresso tecnologico non ce ne accorgiamo. Ma dalla mattina alla sera spariscono oggetti che ci hanno fatto compagnia per tanti anni. Non fatevi però prendere subito da infondate speranze: le suocere non spariscono. O meglio, possono anche andar via per qualche tempo ma puntualmente riappariranno proprio quando stavate finalmente spaparazzato sul divano ad aspettare la partita. Con il proliferare dei cellulari naturalmente sono aumentati anche i detenuti. Tanto è vero che il carcere di Trento hanno dovuto farlo nuovo. Nel frattempo è sparito il carcere di Rovereto. Hanno già mandato un appello a Chi l’ha visto. Ha risposto un anonimo: “E’ in libertà provvisoria. Fatevi gli affari vostri”. Comunque con telefonini dicevo è sparita naturalmente anche la cara vecchia cabina telefonica. In realtà ne è rimasta una a Spini di Gardolo. Ci hanno trovato dentro mia zia. Era lì credo da qualche anno. L’ultima volta che mi aveva chiamato le avevo detto che ero impegnato. Che l’avrei richiamata subito… Evidentemente ho perso il numero. Non ci sono più in giro nemmeno le pellicole per le macchine fotografiche. Infatti adesso sono digitali. Le devi toccare dappertutto per capire dove si trova il pulsante per gli scatti. Finito anche il tempo delle diapositive, quelle che una volta gli amici ti facevano vedere con sadismo dopo cena. Ecco qui Gianni era vicino al leone. Qui Gianni guardava il leone. Questo è il funerale di Gianni. E che dire delle musicassette? Un mio amico è andato in crisi. Era abituato a metterci dentro di tutto: rifiuti, legna, sacchetti della spesa. Un giorno un vigile che lo vedeva fare tutti questi traffici gli ha chiesto: “Scusi, si sente male?”. E lui: “No, per me si sente meglio che con quei dischetti piccoli”.
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