Ciao Enrico Rossaro!
23 OTTOBRE 2014
(f.m.) È scomparso a Riva del Garda, all’età di 89, anni Enrico Rossaro. A Cortina d’Ampezzo si era fatto conoscere in quanto era stato presidente dell’Azienda Autonoma di Soggiorno a partire dagli anni settanta e aveva organizzato diversi avvenimenti, volti a promuovere la conca ampezzana. Amava scrivere poesie. Grande amico di Giovanna Mariotti e Santino Galbiati. Era un uomo che metteva al centro della sua vita il divertimento e gli bastava poco: più volte ricordava quando nelle serate estive con gli amici si procurava una chitarra e con Giovanna intonavano diverse canzoni tanto da coinvolgere anche persone estranee al gruppo, trasformando così la serata. Alla morte della Mariotti aveva con un gruppo di amici (Santino Galbiati, Giancarla Mursia, Edda Serra, Umberto Bonapace, Romano Rimoldi e Feliciana Mariotti) continuato “Cultura è vita”, organizzando interessanti manifestazioni a partire dall’estate 1996. In particolare aveva dato un grosso contributo all’inconto del 25 luglio 1996 sul tema “Apoliporoteina A1 Milano, gene Limone” con il professor Cesare Sirtori che aveva illustrato una grandiosa scoperta: “Nel 1979 aveva notato, dopo diverse analisi, che un uomo originario di Limone sul Garda, pur avendo i valori dei trigliceridi e del colesterolo alti, non aveva subito nessun danno al cuore e alle arterie. Il professor Sirtori vide nel sangue del paziente una proteina anomala, battezzata in seguito Apolipoproteina A1 Milano che riusciva velocemente a eliminare i grassi delle arterie, combattendo così l’arteriosclerosi e l’infarto. Da lì si scopri che un alto numero di residenti di Limone del gene e che tutti discendevano da un’unica coppia unitasi in matrimonio nella seconda metà del settecento. Giunse così a ritenere che la diffusione del genera dovuta ai numerosi matrimoni tra consanguinei. Inoltre si venne a sapere da quell’incontro che una casa farmaceutica svedese era riuscita a isolare la stessa proteina, aprendo la strada della somministrazione agli esseri viventi”. Rossarò collaborò anche per la rivista “Cortina”. A metà degli anni Novanta si era trasferito a Riva del Garda. Aveva lasciato la moglie e viveva insieme alla sua nuova compagna.Tornò a Cortina d’Ampezzo nel periodo dell’amministrazione Giacobbi in occasione di una collaborazione tra Cortina d’Ampezzo e il Trentino alto Adige per unire le forze e creare insieme una possibile collaborazione. A suo nome erano uscite le seguenti pubblicazioni: “Dolomiti di Cortina d’Ampezzo” in edizione italiana, inglese e tedesca con diverse ristampe, il libro di poesie A l’ombria de ‘ste montagne” (1962 ) e “No l’è ‘l laorar che straca: poesie in dialetto rivano” (1997).
IO, ENRICO E IL RESTO
Era stato un amore a prima vista. Nel nome del dialetto trentino, della poesia? Sì, anche. Ma soprattutto per quella “follia” intellettuale, nostro comun denominatore. Il resto? Io ed Enrico lo sappiamo. E ci basta. Ad altri, forse, potrebbe non interessare …
LA “DIVINA COMMEDIA” IN DIALETTO TRENTINO
Enrico Rossaro, prima di essere “aggredito” da una malattia che non perdona, era venuto da me, in redazione, a l’Adige di Riva del Garda. Mi aveva fatto vedere gli appunti della “sua” versione in dialetto trentino della “Divina Commedia” di Dante. Non c’è stato, purtroppo tempo, per la pubblicazione. E allora ci penso io, per rendere un doveroso omaggio ad un “grande” della cultura trentina. Ecco il primo dei sette Canti dell’Inferno, con tanto di note a piè pagina e la biografia di Dante Alighieri … sempre in vernacolo. Buona lettura.