QUANDO LE RIFORME LE FACEVA
L’IMPERO AUSTRO-UNGARICO
a cura di Cornelio Galas
Scuole popolari di Oltresarca
Bolognano – Massone
Storia
La prima attestazione della esistenza delle scuole presente in archivio risale al 15 dicembre 1874 e l’ultima al 26 novembre 1901, tuttavia si presume che la scuola popolare sia rimasta attiva fino al 1923. La scuola popolare era articolata in due circondari scolastici ciascuno col proprio edificio adibito a scuola, uno situato a Bolognano, capoluogo del comune di Oltresarca, e l’altro a Massone; continua poi come scuola elementare nelle due sedi di Bolognano e di Massone fino ai giorni nostri.La denominazione è desunta dai timbri posti sulle carte.
Condizione giuridica
L’organizzazione della scuola, nel periodo austriaco e italiano, è stata regolamentata da normative e leggi delle quali vengono qui sotto riportate le più significative: Regolamento politico per le scuole elementari di Francesco I dell’11 agosto 1805, che nei Circoli di Bolzano, Trento e Rovereto entrerà in vigore solamente dopo la pace di Vienna, nel 1818, dopo il passaggio del Tirolo al Regno d’Italia. Esso consiste in una raccolta sistematica di istruzioni capaci di regolamentare l’organizzazione scolastica elementare, e viene dato particolare rilievo alla religione nella formazione degli alunni, e alla Chiesa, nei compiti di sorveglianza e di direzione.
Tratti fondamentali del Regolamento sono: organizzazione della scuola da parte della Chiesa e da parte dell’amministrazione dello Stato; suddivisione delle scuole in minori (ordinarie o triviali) e maggiori (principali); curriculum necessario del maestro, figura dell’assistente nella scuola; obbligo scolastico da 6 ai 12 anni, diminuito a 9 per chi lavora in fabbrica; norme per l’inizio dell’anno scolastico, i giorni e le ore di lezione, le vacanze, gli esami semestrali, attestati scolastici; insegnamenti differenziati per le scuole minori di campagna e per le scuole maggiori; figura del maestro sia nella scuola che nella società. Decreto governativo 11 settembre 1848, n. 19521, Miglioramenti nelle scuole popolari rispetto all’istruzione ed alla lingua, volto, fra l’altro, alla lingua di insegnamento, che con l’anno scolastico 1848/1849 deve identificarsi con la lingua materna degli studenti.
Concordato del 1855 fra Austria e Santa Sede; Legge del 25 maggio 1868, n. 48: Introduzione del controllo statale della scuola, cioè la direzione e la sorveglianza di tutto quello che riguarda l’istruzione e l’educazione non spetta più alla Chiesa ma allo Stato; Ordinanza del. Consiglio scolastico provinciale per il Tirolo del 25 settembre 1895, n. 1128; Ordinanza del 10 febbraio 1869, con la quale si tolgono i poteri di sorveglianza sulla scuola alle autorità ecclesiastiche, e si demandano alle singole Diete provinciali.
Legge, fondamentale, 14 maggio 1869: ogni fanciullo può frequentare la scuola popolare in quanto istituto pubblico, indipendentemente alla sua religione; le scuole vengono divise in scuole popolari generali e scuole civiche, e viene aggiunto l’insegnamento della geografia e della storia, del canto e della ginnastica; la frequanza scolastica è obbligatoria fino ai 14 anni; l’insegnante deve frequentare l’istituto magistrale di quattro anni; diventa obbligatoria l’istituzione della biblioteca scolastica, la convocazione delle conferenze periodiche e la frequenza a corsi di miglioramento.
Ordinanza del Ministero del culto e della istruzione del 20 agosto 1870, n. 7648 relativa al Regolamento scolastico e didattico definitivo per le scuole popolari generali. Legge 2 maggio 1883: i maestri dirigenti devono avere l’abilitazione all’istruzione religiosa e gli insegnanti devono sorvegliare le classi anche durante l’insegnamento degli esercizi religiosi. Ordinanza del Ministero del culto e dell’istruzione 12 febbraio 1884, n. 23122; Legge provinciale del 1892, che integra quella del 1869 in riferimento al tipo di scuole sistematiche o supplettorie alla frequenza scolastica; alla copertura dei posti di insegnanti, diritto alla pensione.
Legge 1 maggio1904: vengono abolite le classi di salario per luoghi (classificazione reintrodotta con la Legge scolastica 7 giugno 1910), facendo ora riferimento al servizio, e viene aumentata la pensione, calcolando in modo differente gli anni di servizio. Ordinanza ministeriale del 29 settembre 1905, Regolamento scolastico e didattico definitivo per le scuole popolari generali e per le scuole civiche: arricchisce l’ordinanza del 1869 riguardo alle “Scritture d’ufficio” che devono essere conservate (viene introdotto il registro di protocollo), e questi due regolamenti diventano importanti nella descrizione degli strumenti dell’organizzazione didattica e dell’amministrazione scolastica. Norme per la tenuta del protocollo, 3 dicembre 1906, n. 6482; Legge Gentile del 1923: la scuola elementare trentina viene adeguata al modello nazionale. Il maestro è subordinato al direttore e questi al Provveditore, che vigila sull’insegnamento tramite ispettori che controllano una circoscrizione. Le scuole elementari sono ora divise in scuole classificate, scuole provvisorie, scuole sussidiate. Novità anche per la durata dell’anno scolastico e l’ordinamento didattico; Circolare del Sottosegretario di stato Lupi, 13 gennaio 1924, n. 100: festa annuale “per la dote della scuola”, arredamento scolastico e formazione del museo didattico; Circolare ministeriale allegata all’ordinanza ministeriale 5 giugno 1924, Calendario delle carte periodiche e riordinamento dei servizi di statistica.
Funzioni, occupazioni e attività
Il maestro della scuola popolare faceva della scuola non solo un centro di alfabetizzazione dove veniva insegnata la lettura, la scrittura e il far di conto, ma anche un luogo di formazione religiosa. Egli era nominato dall’amministrazione comunale e riceveva per questo suo incarico un regolare salario, che il comune ricavava dalle tasse mensili pagate dagli “scolari non poveri”, in base al livello delle loro conoscenze, oppure, qualora il denaro non fosse sufficiente, dalla cassa comunale o dal fondo dei legati.
Importante era la formazione del maestro, al quale, se nel Regolamento del 1805 si richiedeva la frequenza di un corso di pedagogia e metodica della durata di sei mesi, con la legge 14 maggio 1869 si richiede la frequenza dell’istituto magistrale della durata di quattro anni, con l’obbligo della pratica presso scuole elementari modello, e non più con il ruolo di assistente per almeno un anno. Al termine dei quattro anni lo studente doveva sostenere l’esame finale, per avere il “certificato di maturità” e la possibilità di un posto.
L’insegnante aveva come compito fondamentale quello di istruire i fanciulli ma non era secondario nemmeno quello della formazione e della corretta tenuta dell’archivio scolastico. L’ispettore scolastico distrettuale aveva il compito di verificare il corretto svolgimento dell’attività scolastica, sia nella compilazione dei registri, sia nel verificare la presenza dei mezzi scolastici necessari, il buono stato del locale scolastico e dell’abitazione per l’insegnante; la frequenza degli scolari, nonché la corretta durata delle lezioni; il mantenimento della biblioteca scolastica; doveva inoltre garantire la sostituzione degli insegnanti; compilare una relazione in occasione delle visite dell’ispettore scolastico distrettuale, scritte in collaborazione con l’insegnante; contenente le osservazioni, le proposte ed eventuali desideri per migliorare l’attività scolastica. Era infine tenuto a presiedere gli esami finali e confermare le festività scelte dal maestro e a fornire dati utili per le statistiche sulle scuole. L’amministrazione comunale doveva occuparsi del mantenimento della scuola (fornire mezzi adeguati all’istruzione e soddisfare le richieste dell’insegnante per il miglioramento delle lezioni), dei maestri (pagare puntualmente un corretto salario, procurare l’alloggio qualora egli venisse da fuori) e della condizione del locale scolastico (compiere lavori di manutenzione o ricercare nuovi spazi se necessari, provvedere all’arredo in particolare di banchi o lavagne, procurare la legna per la stufa e sostituirla in caso di cattivo funzionamento ecc.).
Struttura Amministrativa
La scuola popolare di Oltresarca era composta da tre classi dalla sua costituzione al 1899; nel 1900 viene istituita una quarta classe. Dai documenti si rileva che la scuola inizialmente era solo maschile (scuola triviale) e solo dall’anno scolastico 1889-1890 si trovano testimonianze delle iscrizioni di ragazze. Vi si insegnavano nozioni di “conteggio unito alla dottrina delle forme geometriche”, di “lingua d’insegnamento – grammatica – ortografia – comporre”, lettura, scrittura, religione. Inoltre, per le ragazze, venivano impartite lezioni di lavori femminili. Importante era considerata la “condotta morale”. Oltre alla presenza dei docenti che svolgevano la loro funzione di educatori, il dirigente scolastico dirigeva la scuola, assicurava l’esatta tenuta dei libri e la compilazione delle “notizie scolastiche” (pagelle). L’autorità superiore alla scuola popolare dal 1894 era il consiglio scolastico locale e il consiglio scolastico distrettuale di Riva. Manteneva rapporti gerarchici e burocratici anche con il Capitanato distrettuale di Riva, con il comune di Oltresarca e con altre scuole dei paesi limitrofi.