NULLATENENTE
di Cornelio Galas
Tra me, la banca, il Comune, la regolarità
il nulla, il nulla, il nulla, il nulla, nulla …
tra me e il cielo c’è tutto, tutto, tutto,
tutto contrario a quel nulla, a quel nulla.
Vivo perché respiro, piscio, cago …
mangio quello che trovo in giro,
bevo alla fontana, dormo … dormo
quando e dove gli occhi si chiudono.
Tra questi rifiuti sono il rifiuto,
nessuno però vede la differenza,
ero un uomo normale, ora sono …
qualcosa da raccolta differenziata.
E certo che so leggere, scrivere,
so anche pensare, tanto, tanto …
in questa libertà dal grigio totale
mi sembra di essere a colori.
Vorrei tanto poter amare ancora
come quando aspettavo un sì
come quando temevo un no,
come quando sognavo, sognavo.
C’è questa vita che va di corsa,
sono zoppo, non tengo il ritmo,
mi troverete al solito posto,
forse butterete un euro …
Ma è lo stesso, lo stesso se no,
ma è lo stesso se poi … se poi,
alla sera, tra me e il cielo,
non ci saranno muri, confini.