IL MASSACRO DEL GRAPPA – 3

a cura di Cornelio Galas

Terza ed ultima puntata sugli eccidi nazifascisti nella zona del Monte Grappa (settembre 1944) dopo il rastrellamento di partigiani e civili nell’ambito dell’operazione “Piave”.

In località Gherla, antica borgata di Crespano del Grappa, il 23 settembre 1944, furono ammazzati quattro carabinieri del reparto guidato dal tenente Luigi Giarnieri a Cima Grappa e tre partigiani, uno dei quali, Silvi Ferruccio, comandante di Compagnia della Brigata “Italia Libera Archeson”, era stato fermato mentre, assieme ad altri due comandanti di Compagnia della stessa Brigata, Ceccato Gino e Menegozzo Leo, tentava di superare il posto di blocco di Cavaso (TV).

Luigi Giarnieri

Luigi Giarnieri

Dopo feroci sevizie, ognuno di loro aveva proseguito verso il proprio tragico destino. Silvi e sei compagni di sventura, caricati su un camion da un’accozzaglia di brigatisti, furono portati alla Gherla per essere impiccati; all’ultimo momento gli squadristi, non avendo trovato gli alberi o i ganci adatti alla bisogna, li falciarono a raffiche di mitra.

Le vittime

  • 1. Bergamin Maurizio, classe 1926, di San Martino di Lupari PD (TV), operaio, carabiniere a Cima Grappa.
  • 2. Bernardi Attilio, classe 1923 di Arcole (VR), carabiniere a Cima Grappa, attendente del comandante tenente Giarnieri
  • 3. Biasion Annibale, 1924, di Mussolente (VI), Brigata “Italia Libera Campo Croce”.
  • 4. Ruini Guerrino, classe 1915, di Casalgrande (RE), carabiniere scelto a Cima Grappa.
  • 5. Silvi Ferruccio, classe 1896, di Crespano del Grappa, tenente dell’esercito regio, comandante di Compagnia della Brigata “Italia Libera Archeson”.
  • 6. Toniazzo Ferruccio, classe 1923, di Marostica (VI), carabiniere a Cima Grappa.
  • 7. Sconosciuto, di Potenza, carabiniere a Cima Grappa.
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Da sinistra: Ferruccio Toniazzo e Antonio Colombana

Responsabili o presunti responsabili: Brigata nera “Antonio Faggion” di Vicenza.

  • Antonio Comparini, classe 1896, di Firenze, Segretario Politico di Marostica (VI) e comandante della 5ª Compagnia della XXII BN, impiegata nel 5° sotto-settore. CAS di Treviso, sentenza n.2/47 del 24 gennaio 1947 – R.G. 58/46 – a carico di Comparini Antonio, Mercaldo Italo Michelangelo e altri Comparini Antonio, latitante, nel gennaio 1947 fu condannato dalla CAS di Treviso a 21 anni di reclusione; la Corte di Cassazione nel giugno 1950 annullò senza rinvio nei suoi confronti la sentenza di 1° grado “per non avere costui commesso il fatto” e ordinò la revoca dell’ordine di cattura.
  • Gastone Busolini, nominativo generico o non identificato emerso dalla documentazione, comandante di squadra del reparto di Comparini.
  • Maurillo Rossi, generico o non identificato emerso dalla documentazione, classe 1922, di Leghe di Velo (VI), reggente del Fascio di Nove (VI) e comandante di squadra del reparto di Comparini, in rapporto clandestino con i partigiani.
Annibale Biasion

Annibale Biasion

Da tempo ricercato, Silvio Vial, dopo essere sfuggito all’attacco del Grappa, era tornato a Paderno del Grappa, suo paese di origine. Riconosciuto, fu arrestato il 23 settembre e portato nei sotterranei dell’Istituto Filippin – sede del comando Tattico germanico del settore sud – dove fu interrogato e torturato per tutta la notte.

Guerrino Ruini

Guerrino Ruini

Alle ore 9 del mattino successivo fu impiccato al ferro che sostiene il palo della luce dell’ufficio postale e lasciato esposto fino alle ore 16 del 26 settembre. Il 27 settembre furono invece fucilati tre partigiani rastrellati sul Grappa: Durigutto, Moretto e uno sconosciuto.

Le vittime

  • 1. Durigutto Eraldo, di Venezia, Brigata ‘Matteotti’, fucilato
  • 2. Moretto Giovanni, di Romano d’Ezzelino (VI), partigiano, fucilato in località “Al Ponte”
  • 3. Sconosciuto, partigiano, fucilato
    4. Vial Silvio, classe 1925, di Paderno del Grappa, studente di medicina, Brigata “Italia Libera Archeson” (impiccato 24.9);

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Responsabili o presunti responsabili: SS-Polizei-Regiment Bozen

  • Alois Menschik, nominativo generico o non identificato emerso dalla documentazione. Colonnello Alois Menschik, classe 1888, residente a Windischgarten (Austria), comandante del Reggimento SS Polizei “Bozen”, responsabile del settore sud durante il rastrellamento del Grappa.

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Otto furono le vittime di una strage nazifascista a Pederobba (Treviso) tra il 19 e il 25 settembre 1944. Il primo caduto fu Secondo Tonnellato, residente a Pederobba, arrestato il 17/9 su segnalazione di un delatore e portato a Villa Morassutti – sede del Luftwaffen-Sicherungs-Regiment “Italien” – dove fu inquisito e torturato dai tedeschi.

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Il 19/9 – mentre i paesi attorno al Massiccio del Grappa venivano occupati dalle truppe che il 21/9 avrebbero attaccato i partigiani in montagna – fu impiccato dai nazisti nella piazza centrale di Pederobba.

Le altre vittime, invece, condannate dal Tribunale di Guerra di Quero, furono trasferite a Pederobba con il cosiddetto “camion della morte”.

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Domenica 24.9 fu la volta di Pietro Lenorose, impiccato nei pressi del passaggio a livello di Levada di Pederobba. Lunedì 25.9 morìrono: Luigi Giacomo Conte, impiccato a Pederobba in Via Roma; Antonio Mascotto, impiccato a Levada di Pederobba, in Via D’Annunzio; Arcisio Simioni, impiccato a Onigo di Pederobba, sulla strada per Levada; Romeo De Bortoli e Natale Zancanaro, impiccati a sud del vecchio ospedale.

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Mercoledì 27.9 toccò a Giovanni Mocellin, impiccato a Onigo di Pederobba davanti alla fabbrica Conti mentre le operaie che uscivano dal lavoro erano obbligate ad assistere all’esecuzione.

La fune si spezzò per due volte e il ventiduenne, che gridava disperato, fu risollevato e riattaccato al capestro; a nulla valse che un sacerdote cercasse di fermare lo scempio: i fascisti lo allontanarono colpendolo con i calci delle pistole. Quando infine morì, la sua salma fu lasciata lì a penzolare per alcuni giorni.

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L’esecuzione di Mocellin è un’ulteriore conferma del fatto che durante il rastrellamento del Grappa gli squadristi non si limitarono a custodire i posti di blocco, bensì svolsero un ruolo attivo in molte impiccagioni e fucilazioni.

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Purtroppo nel dopoguerra le CAS di Treviso e di Vicenza incontrarono notevoli difficoltà a individuare coloro che si erano macchiati di tante atrocità, perché le esecuzioni, specie nei centri dei paesi, erano avvenute in presenza di una folla mista di tedeschi e di fascisti ebbri di sangue, in un clima di confusione e di violenza che sovente aveva reso impossibile ai pochi testimoni di rendersi conto con precisione di quanto avveniva.

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Le vittime 

  • 1. Conte Luigi Giacomo (“Serpe”), classe 1926, di Romano di Ezzelino (VI), Brigata “Italia Libera Campo Croce”.
  • 2. De Bortoli Romeo, classe 1925, di Arten, Brigata “Matteotti”, distaccamento sul Monte Fredina comandato dall’appuntato dei carabinieri Giacca Domenico (“Colombo”).
  • 3. Lenorose Pietro, classe 1925, di Treviso, residente a Romano di Ezzelino (VI), Brigata “Italia Libera Campo Croce”
  • 4. Mascotto Giuseppe, classe 1924, di Mussolente (VI), Brigata “Italia Libera Campo Croce”
  • 5. Mocellin Giovanni (“Lucciola”), classe 1922, di San Nazario (VI), Brigata “Italia Libera Campo Croce”
  • 6. Simioni Arcisio (‘Rosso’), classe 1924, di Cittadella (PD), Brigata ‘Italia Libera Campo Croce’
  • 7. Tonnellato Secondo, classe 1915, di Postioma di Paese (TV), Brigata “Matteotti”
  • 8. Zancanaro Natale (“Feroce”), classe 1926, di Incino (BL), Battaglione “Montegrappa’/Brigata ‘Gramsci”

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Menegozzo, Silvi e Ceccato, comandanti di Compagnia della “Italia Libera Archeson”, furono catturati al posto di blocco di Cavaso del Tomba (TV), il 23 settembre 1944,  torturati per ore dagli squadristi nel campanile del paese e infine mandati al patibolo, ciascuno in un paese diverso.

Menegozzo, dopo le torture, fu preso in consegna dai tedeschi che lo portarono a Possagno, suo paese di origine, e, sotto gli occhi dei genitori, lo impiccarono a un palo della luce di fronte alla sua casa, data alle fiamme, con al collo la scritta: “Io sono il capo dei banditi del monte Grappa”.

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Gli abitanti di Cavaso del Tomba, costretti a lasciare il paese in colonna per essere rinchiusi nelle scuole di Possagno, furono obbligati a sfilare sotto il corpo di Leo lasciato appeso a mo’ di monito.

La vittima

  • Menegozzo Leo, classe 1921, di Possagno, ex sottotenente degli alpini, studente universitario, comandante di Compagnia della Brigata “Italia Libera Archeson”.

Responsabili o presunti responsabili:  SS-Polizei-Regiment Bozen, Antonio Comparini

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Diversamente da altri compagni di lotta che, nel momento del rastrellamento nazifascista cercarono di raggiungere Crespano del Grappa, Angelo Andriollo, il 23 settembre 1944 si diresse verso nord e, superate le casere del Termine, fu intercettato dai tedeschi quasi alle falde del Monte Pertica, dove venne passato per le armi.

La vittima

  • Andriollo Angelo, classe 1925, di Borso del Grappa, carrettiere, Brigata “Italia Libera Campo Croce”, fratello di Giuseppe, caduto combattendo a Busa dee Cavare il 22 settembre

Presunti responsabili:  Ost-Bataillon 263,  Wehrmacht

ASSALTO AL MONTE GRAPPA: IL VIDEO

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A Cima Grappa, accanto al Monumento ai Partigiani del Grappa, si apre una breve galleria naturale dove, il 21 settembre 1944, furono bruciati con il lanciafiamme 7 partigiani della Brigata “Matteotti”; ad oggi non si conosce il nome di nessuno di essi.

A Bassano del Grappa, venerdì 22 settembre 1944, presso la Caserma “Reatto”, due soldati tedeschi e il caporale-SS Karl Franz Tausch, uomo di fiducia di Andorfer e poi di Perillo, costringono due partigiani rimasti ignoti (forse due disertori della X^ Mas) a inginocchiarsi in una fossa. A un cenno di Tausch i militari accostano i moschetti alla nuca e li abbattono.

Karl Franz Tausch

Karl Franz Tausch

A Carpanè di S. Nazario, in Val Brenta, il 24 settembre 1944, sono abbattuti a raffiche di mitra presso il passaggio a livello a nord del paese, due patrioti residenti a Campo Solagna, poi abbandonati sotto la pioggia in un fossato ai lati della strada.

Le vittime

  • 1. Luigi Ferraris di Luigi, cl. 1900, nato a Verona e residente a Solagna, commissario prefettizio di Solagna; patriota, trucidato il 23.9.44 nei pressi del passaggio a livello a nord di Carpanè.
  • 2. Giuseppe Mocellin di Stefano, cl.1892, da Campo Solagna, lattivendolo; patriota, trucidato il 23.9.44 nei pressi del passaggio a livello a nord di Carpanè.

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Sempre a Carpanè di S. Nazario, in Val Brenta, nei pressi del passaggio a livello a nord del paese, in due turni, il 24 settembre 1944,  sono fucilati 8 partigiani, tra cui il dott. Virgilio Versa, comandante del 3° Btg. della Brigata “Matteotti”: sette alle ore 14:00, e due partigiani ex prigionieri Alleati (B.R. Flak e C. Horne) alle ore 22:00.

Le vittime

  • 1. Antonio Bellò; partigiano, fucilato a Carpanè il 24.9.44.
  • 2. Filippo Bianchin di Filippo, cl. 20, da Solagna; partigiano, fucilato a Carpanè il 24.9.44.
  • 3. Pietro Boaria; partigiano, fucilato a Carpanè il 24.9.44.
  • 4. Federico Fiorese; partigiano fucilato a Carpanè il 24.9.44.
  • 5. Alfredo Tosin, da Bassano del Grappa; partigiano fucilato a Carpanè il 24.9.44.
  • 6. Virgilio Versa, cl. 01, da Trieste, tenente e medico chirurgo dell’Ospedale di Asolo; partigiano e comandante del 3° Btg. della Brigata “Matteotti”, fucilato a Carpanè il 24.9.44.
  • 7. B.R. Flak; artigliere sudafricano dell’Union Defense Force e partigiano Alleato; fucilato il 24.9.44 a Carpanè.
  • 8. C. Horne; geniere sudafricano dell’Union Defense Force e partigiano Alleato; fucilato il 24.9.44 a Carpanè.

A Carpanè di S. Nazario, in Val Brenta, nei pressi del passaggio a livello a nord del paese, il 26 settembre 1944, alle ore 13,40, sono fucilati altri 16 partigiani: 2 italiani (Angelo Alberto Bosio, Angelo Valle, catturati con la moglie di Valle dalla “Tagliamento”, sul Col Moschin, fra Malga Strapazzon e le casere Fenilon e il Col del Fagheron sul Grappa, in territorio di Solagna), e 14 ex prigionieri Alleati del reparto del tenente inglese Hillary Hoare.

A ordinare la fucilazione è direttamente Perillo, e tra i componenti del plotone d’esecuzione della Polizia Trentina, troviamo il sergente Igino Vanzo “il gobbo” (comandante del plotone), e il serg. Cesare Giordani. Qualche ora più tardi è fucilata anche Giannina Giglioli, moglie di Angelo Valle, al 4° mese di gravidanza, nello stesso luogo dove qualche ora prima è stato trucidato il marito.

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Le vittime

  • 1. Angelo Alberto Bosio di Eliseo, da Padova; già s.tenente d’artiglieria; partigiano e ufficiale della Brigata “Italia Libera Campo Croce”, fucilato a Carpanè il 26.9.44.
  • 2. Angelo Valle, cl. 17, da Bari; già s. tenente dei granatieri, partigiano e ufficiale della Brigata “Italia Libera Campo Croce”; è fucilato il 26.9.44 a Carpanè di S. Nazario, in Val Brenta.
  • 3. Gianna Giglioli in Valle, cl. 21, da Reggio Emilia; partigiana della Brigata “Italia Libera Campo Croce”; in gravidanza di 4 mesi, viene fucilata il 26.9.44 a Carpanè.
  • 4. A. Botes; soldato sudafricano dell’Union Defense Force e partigiano Alleato; fucilato a Carpanè il 26.9.44.
  • 5. F. Bush, da Nottingham; caporal maggiore d’artiglieria inglese della Royal Horse Artillery; fucilato a Carpanè il 26.9.44.
  • 6. S. Buys; trasmettitore sudafricano dell’Union Defense Force e partigiano Alleato; fucilato a Carpanè il 26.9.44.
  • 7. A.G. Chambers, da Glasgow; caporale d’artiglieria inglese della Royal Horse Artillery; fucilato a Carpanè il 26.9.44.
  • 8. F.E. Chambers; soldato sudafricano dell’Union Defense Force e partigiano Alleato; fucilato a Carpanè il 26.9.44.
  • 9. L.N. Cronje; caporale d’artiglieria sudafricano dell’Union Defense Force e partigiano Alleato; fucilato a Carpanè il 26.9.44.
  • 10. W.G. Dunne; caporal maggiore sudafricano dell’Union Defense Force e partigiano Alleato; fucilato a Carpanè il 26.9.44.
  • 11. W.J. Kinnear; soldato sudafricano dell’Union Defense Force e partigiano Alleato; fucilato a Carpanè il 26.9.44.
  • 12. R.S. Kinnear; artigliere sudafricano dell’Union Defense Force e partigiano Alleato; fucilato a Carpanè il 26.9.44.
  • 13. C.N. King; caporale sudafricano dell’Union Defense Force e partigiano Alleato; fucilato a Carpanè il 26.9.44.
  • 14. Miramat Shah; soldato indiano dell’Indian Army e partigiano Alleato; fucilato a Carpanè di S. Nazario il 26.9.44.
  • 15. A.M. Smith; caporal maggiore sudafricano dell’Union Defense Force e partigiano Alleato; fucilato a Carpanè di S. Nazario il 26.9.44.
  • 16. D.D. Wheeinright; caporal maggiore sudafricano dell’Union Defense Force e partigiano Alleato; fucilato a Carpanè di S. Nazario il 26.9.44.

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Responsabili o presunti responsabili: Corpo di sicurezza trentino

Di matrice fascista la strage del 24 settembre 1944 a  Campo Solagna, Pove del Grappa (Vicenza), dove i militi della 3^ Compagnia della “Tagliamento”, alle ore 15:00 fucilano 3 partigiani Alleati, aggregati alla Brigata “Italia Libera Campo Croce”.

Le vittime

  • 1. David Baillie “Davide”, da Johanmesburg; caporale sudafricano del United Defense Forces e partigiano Alleato; fucilato a Campo Solagna il 24.9.44.
  • 2. Gear Munsiff Dar “Giorgio – Fred”, nato a Lelpor nel Punjab e residente a Bombay; soldato dell’Indian Army e partigiano Alleato; fucilato a Campo Solagna il 24.9.44.
  • 3. Johannes Lodewicus Stephanus Fourie “Arturo”, da Sterkstroom; caporale sudafricano del United Defense Forces e partigiano Alleato; fucilato a Campo Solagna il 24.9.44.

Responsabili o presunti responsabili: 3. compagnia/1. legione d’Assalto M “Tagliamento”,  Guardia Nazionale Repubblicana

Brigata_nera_squadristi_Sorella e madre di Lodovico detto Vico Todesco “Capitano Giorgi”, comandante della Brigata “Italia Libera Campo Croce”, sono arrestate probabilmente il 22.9.44 a Solagna, seviziate e uccise a Cismon del Grappa; per ordine del maresciallo Friederich Pelikan e del s.tenente Joseph Fauchtinger, i loro corpi sono gettati in una fossa e, per far sparire ogni traccia, ricoperti da una gettata di cemento. Non si conosce il giorno esatto della loro morte.

Le vittime

  • 1. Ester Todesco di Giovanni Maria e Maria Paolina Todesco, cl. 15, da Solagna; patriota.
  • 2. Maria Paolina Todesco ved. Todesco, cl. 1889, da Solagna; patriota.
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