LE POESIE DI DINO CALVANELLI – 1

Propongo alcune poesie inviatemi da Dino Calvadelli di Nago. In dialetto trentino. E rinnovo l’invito ad altri poeti trentini: su Televignole troverete sempre spazio. Insomma, porte spalancàe, avèrte del tùt, senza cagni molài ‘n giro …

di DINO CALVANELLI (Nago)

Ho conosciuto un gruppo di volontarie ( Dro e dintorni ) che ogni inverno si ritrovano per assemblare delle bambole di pezza denominate ” Pigotte ” che vengono poi vendute per raccogliere soldi per l’UNICEF.

Possiamo definirlo un lavoro a catena , perchè le varie fasi dell’assemblaggio delle bambole vengono eseguite  separatamente da persone diverse.

 Le Pigote

Viste lì en te la borsa ,

senza na decoraziom,

mi me ciapa en pò d’angoscia,

de sicur le fa empresiom !

Tuti quei corpeti nudi

senza gnanca en toc de maia,

trate una sora l’altra par i morti de na guera.

Ma da na roba che par bruta

pol vegnir na roba bela.

Fati i oci e po i cavei

e i vestiti fim ai pei,

quel che sembreva na straneza

ades l’è na bambola de peza.

Le Pigote le è così,

fate a tochi da pu mam.

Se te poi comprarne una,

te farai na roba bela,

tuti ensema aiuterem i puteloti de sta tera !

Ultimamente mi ritrovo spesso a pensare come rendere l’idea della fugacità della vita.

Ci ho provato così :

Come la nef …

 Come la nef al sol de primavera,

pasa la vita en de natimo è za sera.

Come el sol che nase la matina

el va a morir quando finis el dì.

Come l’Ibisco sgargiante de colori

che el sbocia ancoi e doman nol ghe za pu.

Come l’acqua che sgorga ala sorgente

l’ariva al mar e pò no l’è pu gnente.

Così sem noi , così la nosa vita

fata de ore , giornade mesi e ani

che se consuma en ten giro de orologio .

Come la nef al sol de primavera,

pasa la vita …

en de natimo è za sera !

Tutti i giorni ci troviamo a riversare migliaia di parole in ogni dove. Ma ci siamo mai soffermati a pensare a quale sia la loro grande forza  ?

 Giocare con le parole

Mi piace  giocare con le parole ,

rincorrerle per giorni e giorni fino a catturare solo quelle giuste,

quelle che più di altre  ,mi permettano di esprimere al meglio il pensiero del momento .

Amo vederle animare lentamente il pallore di un foglio di carta disponendosi ordinatamente una dietro l’altra ,quasi fossero un armata di soldatini un po’ speciali ,in partenza per chissà quale battaglia !

Ammiro la loro sapiente maestria nel catturare l’attenzione delle persone dalle pagine di un libro ,

trasportandole  come fantastici  tappeti volanti  nei luoghi più disparati e nelle situazioni più impensate.

Invidio la loro versatilità nel saper suscitare in brevi passi gli stati d’animo più disparati :

Amore ,odio ,felicità ,tristezza ,comprensione , condivisione ,tenerezza ,disprezzo e molti altre ancora.

Temo quella loro subdola  capacità di ferire profondamente le persone se usate senza alcun discernimento.

Ma la cosa che più mi sorprende è la loro infinita pazienza ….

Se ne stanno lì immobili , senza fiatare , accatastate nei meandri più reconditi delle nostre  menti e dei nostri cuori , aspettando solo il momento giusto per poter dare il meglio di se.

Le parole…. Che grande invenzione !

C’è una persona a me vicina , mia suocera , che è spesso fonte di ispirazione per qualche mio scritto. Mi colpisce sempre  molto la sua grande energia , la sua voglia di evadere e di percorrere il lungo e in largo le sue amate montagne, nonostante i suo 75 anni. Ho cercato così di condensare in poche righe questa sua filosofia di vita:

Nem …

Nem,

fin che ghè el temp,

fin che ghè la voia ,

fin che ghe la fem.

Nem,

anca se le brut,

anca se le tardi,

anca se vei not.

Nem,

perchè ogni dì che pasa l’è en dì de mem da nar,

perchè el temp el core anca de pù de noi,

perchè vignerà anca el temp che no podrem pù nar.

Nem,

perchè quando vei  ” l’ora ” … nesum de noi vol nar,

perchè en quel’altro posto ghè poc da caminar,

perchè anca le montagne no sarà pù le stese.

 

E alora , nem ades fin che gavem la grazia .

Girar e far fadiga no l’è certo na disgrazia !

Spesso le parole ci vengono in aiuto  anche per sdrammatizzare argomenti ritenuti a volte “di cattivo gusto“, come ad esempio pensare in anticipo alla propria dipartita. L’occasione  è buona per un  “abbozzo“ di testamento spirituale “condito” da una buona dose di autoironia  :

El testament …

Quando me tocherà saltar el fos ,

e se gaves da farlo prima mì  ,

voria poderlo far a modo mio.

Per eser pu sicur che el sia così ,

te laso ste do righe a promemoria  .

 No voi en funeral come ala vecia ,

co la  zent che pianze , fiori , el zimiteri.

El di che partirò per el gran viazo ,

voria che’l fus na festa de fameia ,

en de tuti i magna e i beve en alegria.

E sicome no voi far da zena ai vermi ,

voria poderghe aver la cremaziom !

Magari , prima che i me stiza soto ,

le meio te me daghi en spizegot ,

giust per la sicureza  che sia mort !

 Quando te ciaperai la scatoleta ,

con dentro quel che resterà de mi,

porteme en den bel posto de montagna  ,

dove poda goderme el panorama !

 Voi en posto dove ariva prest  el sol,

dove ghe sia le grole  a farme compagnia ,

dove la nef l’inverno  querta tut .

 E dopo quando veign la primavera,

voria veder butar le stele alpine

e magari anca en stambech pasar  de lì.

 Varda che li vizim ghe sia en rifugio,

che senta  ogni tant  en po’ de ciacolar ,

e en mez al cias de tuti quei scarponi ,

gavria piazer ghe fus dent anca i toi !

 Ricordeme così almem ogni tant ;

en fior sul croz dove te mai lasà  ,

en penser a tut quel  che de bel ghè stà .

L’occasione di un anniversario di matrimonio importante ( 25 anni ) , può essere  spunto per ricordare in maniera festosa e con poche parole il percorso che ha portato la coppia fino a questo  grande traguardo :

 Viva i sposi …

Zinque lustri  i è ormai  pasai ,

dal dì che ve se sposai .

Dal di che è scominzià en viazo  che nol ghà da finir mai !

A pensarghe me par ieri ,

che ere en pè li su l’altar  ,che ve feve na promesa  che l’è granda come el mar ….

de giurarve amor eterno e far quel che ghe da far

per pasar na vita ensema  a darse el bem che se pol dar !

Zinque lustri  i è ormai  pasai ,

dal dì che ve se sposai ,

e l’amor che ghera alora l’è ancor quel che ghe anca ades

e anca el modo de vardarve mi me par sia sempre el stes.

E  alora , “  Viva i sposi ! “  tuti quanti  zo el capel !

e l’augurio che ve fago , forse el sembra sempre quel .

Ne vedrem tra zinque lustri , sempre col bicer en man

a far festa tuti ensema  come fus l’ultim de l’am 

E ades ve laso en paze , vago a beverme en bicier…

sol na roba ve domando , ascolteme pu che ben…

tirè driti su sta strada e voleve sempre bem !!!

Capita a volte di conoscere persone in grado di suscitare dentro di noi sentimenti contrapposti. Annamaria ( Anna ) è una di queste  persone. Ad un iniziale istinto di repulsione e fastidio dovuto ai suoi modi spesso bruschi di interloquire con le persone , può sostituirsi  con il tempo  una  “ misurata “ simpatia soprattutto se si ha voglia di provare   a “ leggere “ tra le mille sfaccettature del suo variegato carattere:

 Anna …

Anna è una forza della natura ,

Anna è un uragano tropicale ,

Anna è un mare in burrasca,

Anna è un fiume in piena.

 

Anna sa essere burbera ,

Anna ti spara in faccia quello che pensa ,

Anna non fa sconti a nessuno,

Anna sa ferirti con le parole .

 

Ma Anna sa anche farti sorridere ,

Anna sa essere  l’anima della festa ,

Anna sa catalizzare l’attenzione su di sé ,

Anna sa essere  dolce .

 

Anna sa amare gli animali,

Anna sa soffrire per amore,

Anna sa essere tutto questo e anche di più,

perché Anna sotto quella spessa corazza ha un cuore grande così .

Anche i vari giochini di abilità che troviamo sui giornali o oramai anche  sui telefonini possono essere occasione per qualche parola in rima :

 Tanto per passare il tempo

Rompicapo , rompicapo

mi dai qualche grattacapo ,

poi mi viene il mal di testa

rovinato è il dì di festa .

Rompicapo, rompicapo

ricomincio ormai d’accapo,

molto tempo ho perso ormai ,

un aiutimo me lo dai ?

Rompicapo , rompicapo,

forse questa è la via giusta ,

per trovar la soluzione

ci vuol l’estro di un campione .

Rompicapo ,rompicapo

alla fine son giammai ,

tanto c’ho pensato sù,

l’agognata soluzione non potrai nasconder più.

Dichiarare il proprio amore alla persona amata è una delle cose che ci risulta difficile. Le parole in rima possono aiutarci in questo ” difficile ” compito :

 Le parole giuste

Vorrei poter trovare le parole ,

per dirti quanto è grande il nostro amore

che sfida ancora il logorio del tempo ,

trovando in ogni giorno nuova linfa.

 

Vorrei poter trovare le parole,

per chiederti di non cambiare mai ,.

quel tuo sorriso dolce di bambina

che è ancora quello di tanti anni fa,

e l’entusiasmo per le cose semplici

che danno un senso vero al nostro vivere.

 

Vorrei poter trovare le parole ,

per dirti infine quello che già sai.

Che ti amo ancora oggi come ieri ,

e questo non potrà cambiare mai.

 

Non ho certo una sfera di cristallo,

per leggervi il futuro che sarà.

Ma sono certo che se ci crediamo .

nulla di tutto questo cambierà.

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