LE PIETRE ADDOSSO
di Cornelio Galas (24 agosto 2016)
Boati nel buio, e sordi e invisibili rumori
mentre la notte sbrana mura amiche,
senza pietà per chi ancora sogna,
e non uscirà vivo da quest’incubo.
Gemiti da quei corpi bloccati
mani sanguinanti, scorticate
scavano per cercare la vita
di fronte a ruspe in silenzio.
Fiuto di cani, per la speranza,
lenzuola bianche tra i mattoni,
parole, immagini, filmati,
il pallottoliere dei morti.
E’ tutto aggrovigliato, confuso:
quel che stava sopra è sotto,
il cielo d’agosto nell’inferno,
le rocce di bosco sulla strada.
Singulti sotterranei, ancora
dopo la rabbia della terra,
ricordano quel che c’è stato
a chi ancora ha lacrime.
Si può morire in tanti modi,
anche se ci mettiamo al sicuro,
si può morire senza saperlo,
quando meno lo vogliamo.
Questa voce è stata pubblicata in
Senza categoria. Contrassegna il
permalink.