LANGUORE

LANGUORE

di Cornelio Galas

Fumo, muffa, effluvi, vapori,
e poi il tuo viso, bianco latte,
le nostre conversazioni ….
che non hanno più sapore.

 

Tu che vorresti dirmi che …
in attesa delle mie risposte,
tra il mutismo del pavimento
e di due tazze fredde di tè.

 

La scoperta del nulla nel tutto,
la voglia di cambiare, cambiarci,
di voltare pagine quotidiane,
di noia, di già detto, già …

 

Ed io che ti darei ragione …
ma non voglio il nulla dopo,
la paura dell’ignoto,
il desiderio di un futuro.

 

Siamo immersi nell’immediato
e pensiamo solo a domani,
con le manette del passato,
con l’errore del presente.

 

Squilla adesso il telefono,
sarà forse tua madre …
dormiremo ancora insieme
senza sapere perché

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