LA BOCCA DEL TEMPO
di Cornelio Galas
Le fauci orribili del tempo
che rimane,
sempre più larghe, avide
e mai sazie.
Rotolano dalle sommità,
quei massi,
poi riportati d’istinto
in alto.
Antiche e nuove formule
matematiche,
tra vecchi e nuovi
riti religiosi.
Non sta più la verità
nel mezzo,
ma nelle recondite
filosofie.
E sbattono tante porte,
nei giri d’aria,
provocati da ideologie
senza idee.
Non gira più il giradischi
a trentatrè giri,
sono rotte le corde
della chitarra.
E’ colpa della nostalgia,
dei ricordi ?
No, è colpa della storia
scritta in fretta.
L’acqua annega tutto,
con crudeltà,
non arriva più aria,
non arriva …