ENZO POSTAL, IDEE AL CONFINO

 EZIO POSTAL (Trento 1935 – Arco 2010)

1086484_339

Andò via – il 26 maggio 2010 – a S. Martino di Arco dove si era da tempo stabilito dopo aver visto il mondo. Andò via verso quell’ignoto, quel “boh” che mai aveva riempito con la disperazione della Fede. Semmai ponendo e ponendosi di continuo interrogativi laici. E non da eremita o filosofo solitario, o peggio da arido agnostico. Lasciò nel dolore le figlie Daniela e Marcella con Enrico, gli affezionati nipoti Elia e Anna, la sorella Noretta e l’affezionata Tiziana. La cerimonia laica ebbe luogo sabato 29 maggio alle ore 10 presso il cimitero di S.Martino di Arco.

Conobbi Enzo per caso, quando presentai il mio primo libro, “Noio”. Che lui disse di apprezzare molto. Molto più tardì seppi il perchè, i motivi di quei complimenti. A livello esistenziale stavamo cercando la stessa cosa. Io con la scrittura. Lui anche con la scultura, con le sue molteplici, poliedriche attività in campo culturale, sociale, politico, artistico.

Fu un incontro dal quale nacque un’amicizia. Un continuo scambio di opinioni. Uno zoppo e un cieco che cercavano, quasi, di darsi una mano per andare avanti. Senza curare più di tanto la forma. Badando alla sostanza di “scoperte” che, magari alla fine di nottate passate a raffrontare questo e quell’autore, si rivelavano effimere, inutili, sfottenti perfino.

Il ricordo di  Paolo Mayr

“Certo Enzo Postal è stata una delle menti più fervide, acute e lungimiranti che ho conosciuto. Ho percorso qualche cammino assieme, per cui posso dire che egli fu sempre attivo nei convegni e nelle discussioni, sempre avanti nei tempi, illuso nelle risposte democratiche e nella maturità popolare, ma carente di tenacia e di capacità organizzativa. Troppo onesto per inserirsi in politica, troppo attento per non capire quali siano le vere forze che determinano l’andamento del mondo, troppo polemico contro l’ingiustizia urbanistica (perché non si distingue tra diritto di proprietà e diritto di edificabilità), troppo incattivito contro le ingiustificate spese militari, l’inquinamento, l’incremento demografico.

Certo Enzo è stata una delle menti più fervide, acute e lungimiranti che ho conosciuto. Ho percorso qualche cammino assieme, per cui posso dire che egli fu sempre attivo nei convegni e nelle discussioni, sempre avanti nei tempi, illuso nelle risposte democratiche e nella maturità popolare, ma carente di tenacia e di capacità organizzativa.

Negli anni Sessanta fu molto impegnato nell’Unione Consumatori, tempestando di analisi, indagini ed inchieste specie le attività commerciali, pubblicando sulla stampa imparziali ed impietosi confronti.

Fu il tempo anche del mini settimanale “Informazione Trentina”, antesignano, in piccolo, dell’impresa dell’attuale mensile Questo Trentino.

Con quarant’anni d’anticipo proponemmo la “pagella della casa”, nella quale fossero indicate le caratteristiche non visibili nei fabbricati, ma importantissime per assicurare la qualità della vita: gli isolamenti termo-acustici, l’efficienza e la sicurezza degli impianti, i consumi energetici.

La proposta fu accolta con entusiasmo anche da grosse imprese di costruzioni, ma naufragò per difficoltà organizzative e per il disinteresse da parte degli Enti Pubblici di settore.

Enzo si lanciò per primo in regione nel settore della televisione privata, ma anche qui l’idea pur ottima, fu troppo grande per una persona senza capitali, troppo onesta e incapace ad accettare compromessi.

Nel ’68, consci della straordinaria innovazione del movimento studenti-operai, della fine del paternalismo, del predominio dell’autocoscienza, della parificazione dei rapporti, intervenimmo sulla stampa, tra pochi trentini, contro il becero clericalismo che aveva portato al ridicolo assedio a Sociologia.

Altra battaglia combattuta da Enzo, e questa volta vittoriosa, fu quella per il rispetto delle acque demaniali del lago di Caldonazzo, che venivano allegramente invase da riporti di terreno in adiacenza ad alcune ville, con appropriazione anche della riva del lago.

Troppo onesto per inserirsi in politica, troppo attento per non capire quali siano le vere forze che determinano l’andamento del mondo, troppo polemico contro l’ingiustizia urbanistica (perché non si distingue tra diritto di proprietà e diritto di edificabilità), troppo incattivito contro le ingiustificate spese militari, l’inquinamento, l’incremento demografico.

Enzo già negli anni ’70 si ritirò dalla vita pubblica attiva, dedicandosi alla scultura ed ai viaggi, ma non cessò di pensare, esternando beffardo negli incontri con gli amici il suo pessimismo, non cessando di interrogarsi e di investigare nella psiche degli altri, meravigliando per la sintesi dei messaggi imprigionata nelle sue sculture”.

Vi propongo le parole e le sculture di Enzo Postal contenute nel libro “Idee al confino” edito nel 1993 da Arca – Trento. Sotto ogni scultura, riflessioni dello stesso Postal o citazioni a lui particolarmente care. Prima ancora, la prefazione del critico Cosimo Colazzo. E la premessa dell’autore.

BREVE BIOGRAFIA

postal - 49

 LA PREFAZIONE DI “IDEE AL CONFINO”

postal - 50

 LA NOTA DI ENZO POSTAL

postal - 51

postal - 52

postal - 15

 IDEE AL CONFINO

PAROLE E SCULTURE

 

 

 

 

Questa voce è stata pubblicata in Senza categoria. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento