CINQUE DITA

Cinque dita. E sono fortunato.
C’è chi le ha viste schizzare col sangue. E magari stava lavorando controvoglia a quella fresa. Cinque dita. Strani segni. Falangi, falangine, falangette…Vassalli, valvassori, vassalletti. Tutte ai tuoi ordini. 

Hanno paura quando le vibri nell’aria? Stanno male quando sono immerse nell’unto?

A queste cinque dita posso far fare ciò che voglio.

Ecco: due di loro prenderanno una sigaretta e me la porteranno alla bocca. Una terza batterà, con ritmo mio, per far cadere la cenere nel posto giusto. Tra alcuni minuti schiacceranno il mozzicone ancora fumante nel portacenere.

Con questi mini-robot posso procurarmi piacere. O piccoli-grandi dolori.

Anche la morte: un grilletto da toccare, una leggera pressione di un dito. Uno solo.

Con due dita posso raggiungere l’orgasmo. O tentare di farlo raggiungere ad una donna.

Posso indicare la porta a chi non voglio più vedere. Dire di no.

Mi serve una mano intera, mi servono tutte e cinque le dita per coprire la faccia. Mi serve tutto di me.

Ma posso anche farne a meno se non so perché usarlo…

 

Questa voce è stata pubblicata in Senza categoria. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento