CIAO GINO …

da “Il Trentino” – 13 novembre 2016

Ci lascia a 92 anni Gino Bozzardi, indimenticabile paladino dei diritti per i disabili che ha lottato fino a quando le sue forze gli hanno permesso di farlo. Un uomo, forte, tenace che sulla carrozzina insieme alla sua amata cagnolina Chicca, non si dette mai per vinto e appoggiò numerose cause per i diritti delle persone affette da disabilità.

Memorabili sono le sue battaglie per salvare il ponte di Punta Lido su Albola e Verone e l’incatenamento del 2004 in galleria S. Giuseppe dove restò giorni e giorni per richiedere l’abbattimento delle barriere architettoniche della sede provvisoria delle Poste Italiane. E proprio in quell’occasione fu vittima di alcuni teppisti che lo presero di mira di notte, rendendolo un bersaglio per il loro meschino divertimento.

Gino Bozzardi non dovette combattere solo contro la sua invalidità e contro la cecità delle istituzioni ma anche contro l’ignoranza e la cattiveria della gente, però nulla lo piegò e lo distolse dal portare avanti le cause a cui teneva fermamente.

È stato un personaggio amato, conosciuto da tutti. Voleva essere chiamato «el Gino» ma era Cavaliere al Merito della Repubblica italiana ed ebbe l’onore di consegnare di persona la Bandiera di Guerra alla nave “Aliseo” della Marina italiana, in quanto fu presidente della sezione rivana di “Bruno Miori”.

Ad informare il mondo della sua scomparsa è stata sua nipote tramite un post sul suo profilo Facebook in cui lo ha ricordato in modo molto commovente: «Caro zio eri sicuramente un personaggio scomodo, aggressivo, casinista. I tuoi metodi nelle tue battaglie incatenato in giro per Riva forse erano sbagliati, sicuramente non lo erano le tue intenzioni di batterti per tutti i disabili… Ciao, io ti ricorderò con l’immagine più serena e gioiosa mentre esci dal cancello di casa con la tua carrozzina e il tuo amatissimo cagnolino Chicca. Ciao zio Gino e per favore ovunque andrai stai tranquillo. Hai finito di lottare anche per chi non se lo meritava. Riposa in pace».

Gino Bozzardi nel giugno scorso aveva festeggiato 70 anni di matrimonio con la moglie Bruna Pozzani, con la quale aveva condiviso tutto, superando insieme le difficoltà. Bozzardi è stato un esempio e anche ora che ci ha lasciato è compito nostro ricordare le sue battaglie e il suo pensiero per far sì che i diritti dei disabili siano sempre rispettati e che le barriere, non solo quelle architettoniche tra i disabili e gli altri siano abbattute definitivamente.

Gino Bozzardi ha lottato con i fatti, alzando anche il tono per farsi ascoltare, ha dimostrato con azioni concrete il suo impegno civile per i diritti dei più deboli e lo ha fatto anche a costo di rimanere incatenato di notte alle mercé dei teppistelli di passaggio. Il suo ricordo resterà vivo non solo nel cuore dei cittadini di Riva, ma anche in tutti quelli che hanno sentito parlare delle sue proteste e hanno avuto il piacere di conoscerlo e di ammirare il suo operato.

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