di Cornelio Galas
Ciao Anna,
sei stata una grande donna, non solo una grande stilista. Di te ho un ricordo indelebile. Quando, giovane cronista, mi scrivesti una lettera, sì una lettera, allora non c’erano le mail, né i telefonini. Parliamo dei primi anni Ottanta.
Avevo scritto un articolo – da corrispondente alle prime armi per l’Adige – sulla festa del sol a Pré di Ledro. Mi ringraziavi per aver riscoperto una tradizione che – allora – non era “santificata” come adesso. E mi hai dato, con quelle parole, una grande gioia: quella che prova un bambino quando fa qualcosa che piace alla … mamma.
Scusa, subito non avevo capito chi era questa … Gaddo che mi scriveva in redazione a Riva del Garda. Quando mi hanno detto chi eri sono rimasto basito. Ti chiedo scusa adesso, anche se è tardi. E tengo quella lettera, adesso, ben stretta nelle mie mani: ha un profumo che non si trova in commercio …
Ci siamo sentiti dopo. Abbiamo avuto un rapporto epistolare. Ti auguro di avere, dove sei, le soddisfazioni che meriti …