CENT’ANNI DI MOLTITUDINE

CENT’ANNI DI MOLTITUDINE

di Cornelio Galas

Parleranno di un secolo fa,

di noi che siamo stati,

di programmi non realizzati

per colpa della … politica.

Sarà un mondo, forse, migliore

o peggiore, dipende da …

foto e parole in vecchie Usb,

video dell’antico Youtube.

Tra cent’anni (prima?) non sarò,

cenere, lapide dimenticata …

cervello e anima nel nulla,

qualcosa (forse) da ricordare (?!)

Verranno rilette le mie memorie,

interpretate, fraintese,

memorial, rivisitazioni, nell’oggi

di dissertazioni ormai remote.

Sarebbe bello ricevere carezze

nel cimitero chissà dov’è,

senza poter sorridere, dir grazie

per quei fiori del 2 novembre.

Non puoi immaginare come,

nè prevedere quando …

ti resta il solito non perché

tra destino e libero arbitrio.

Se potessi fermare il tempo,

non vorrei l’imbalsamazione

del mio ultimo respiro,

della mia ultima esclamazione.

Mi piacerebbe sibilare “ti amo”

a chi veramente ho amato,

mi piacerebbe morire come …

un tulipano troppo aperto.

 

 

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