A PASSI LENTI
di Cornelio Galas
Luci fioche, nel viale, dai lampioni,
birilli in guerra con la penombra,
e suole bagnate e mani in tasca
mentre inseguo pensieri scappati.
Ah, quanto stupisce la tristezza,
mentre gioca con l’amor perduto,
e ricuce calzini rotti, con calma,
prima di strapparli di nuovo.
Resteranno poi sull’incudine,
segni di battaglia tra metalli,
e l’odore, acre, di bruciato
dopo incanti di scintille.
Piedi lenti e pigri sopportano
fatiche e pesi ben conosciuti
in attesa dell’ultimo viaggio
che altri faranno per loro.
Gli occhi guardano sempre,
non li spaventa quel velo
che le palpebre stendono
tra tutti quegl’infiniti battiti.