TUTTI DA PUTIN…

“Vi era un bel sole: tutto era chiaro e trasparente, solo nel cuore degli uomini era buio.”
Mario Rigoni Stern

di Cornelio Galas

Cosa stiamo diventando? Cosa stiamo ri-facendo? No, non ci sono bastate le tragedie, le guerre mondiali, quelle fredde, gli attacchi reiterati alla madre terra, il covid, i genocidi, le oppressioni dei popoli, i terrorismi, le stragi in nome della religione e nemmeno quelle, subdole, di interconnessioni economiche. Che ora, proprio queste ultime, ci pongono peraltro in subordine a chi ci può tagliare il gas…

Se questo è un uomo, diceva Levi. Già, se questo “fosse” un uomo. Ragionerebbe in modo diverso dalle cosiddette bestie? Attaccherebbe “fratelli” del suo stesso sangue? Non si acconterebbe del sangue dell’agnello che toglie tutti i peccati del mondo?

Non giudico. Non posso, non voglio, non ne ho facoltà. Ma non mi va di restare con le mani in mano. Di getto: la difesa dell’aggredito. Dell’inerme, E quindi l’appoggio a chi, in questo momento, cerca in qualche modo di…aiutare, per quello che può, il popolo ucraino. Da una parte c’è chi dice che ha bisogno di cieli liberi dai bombardieri. Dalle bombe che piovono su tutto quanto c’è di sotto. Senza distinzioni di sorta. Dall’altra c’è l’Europa, la Nato. Che dipende – chi l’ha persa la seconda guerra mondiale? – dagli Stati Uniti. Che sono lontani. Già messi in notevole imbarazzo dalla ritirata scomposta in Afghanistan. E prima ancora dal governatorato Trump, dalla guerra in Iraq, da crisi economiche poi diventate mondiali, dal Vietnam, dal Sudamerica per anni considerato “cortile di casa”.

Non possiamo intervenire, se non con aiuti umanitari, sanzioni che ci tornano indietro, accoglienza dei profughi. Abbiamo in mano solo pistole ad acqua contro quello che il presidente ucraino denuncia: “Ci stanno ammazzando”.

I cortei per la pace? Le bandiere multicolori? Le esponevamo, cantando, sui balconi anche durante i nostri primi lockdown per il covid, ricordate? “Andrà tutto bene”. Non è andato proprio tutto così bene, Tanto è vero che poi ci siamo anche divisi sui vaccini, sui green pass. Altre manifestazioni,

E allora cosa serve in questo momento? Aiuti concreti, certo. E soprattutto. Gente che dia una mano, coi fatti, a chi è vittima non solo del…solito terremoto, della solita alluvione. Però non deve essere un armiamoci e partite. Certo, ci vuole coraggio ad organizzare pullman verso l’Ucraina in questo momento. Ma, mi domando, perché le “diplomazie” europee e statunitensi non vanno là, in massa, a chiedere almeno un cessate il fuoco? La distanza è quella voluta da Putin sul lunghissimo tavolone? Pretendiamo un incontro almeno a distanza di un metro (vedi ex regole covid) tra Biden, leader europei e altri, magari Cina compresa e Putin e i suoi gerarchi. E in quel vertice – stile Yalta, conferenza di Monaco, summit di Helsinky – cerchiamo quello che si può salvare. Prima che il mondo finisca…

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