TRENTO, ARTE E STORIA – 3

trento da vedere – 253

la massima floridezza economica e politica durante il Cinquecento: nella prima metà del secolo gli a Prato entrano in possesso della signoria e del castello di Segonzano, costruito agli inizi del Duecento da Rodolfo Scancio in cima ad un dirupo porfirico nella parte alta della val di Cembra. Il castello passò poi ai Rottembrugo, quindi ai conti del Tirolo, ai Liechtenstein di Castelcorno, i quali, tramite il principe Cristoforo Filippo lo ipotecarono per 8000 fiorni a Giovanni Battista a Prato. Ma l’ipoteca non potè essere saldata, e Giovanni Battista a Prato acquistò la rocca di Segonzano aggiungendo all’ipoteca altri 1800 fiorini. Nel 1535 il principe vescovo Bernardo Clesio investì del nuovo feudo la famiglia a Prato, alla quale sempre nello stesso anno, l’imperatore Ferdinando I concesse il titolo di signori di Segonzano con la facoltà di abbinare lo stemma di famiglia all’insegna araldica degli antichi signori di Segonzani, una sega. Le insegne degli a Prato e dei Segonzano, inquartate con l’insegna dei signori d’Arsio, si trovano scolpite su una grande lastra marmorea nel museo lapidario del castel del Buonconsiglio, ivi trasportata dalla chiesa di S. Maria Maggiore dopo l’incendio del 1800

Contrassegna il permalink.

Lascia un commento