TRENTINI FAMOSI, MA NON TROPPO – 24

ALESSANDRO VITTORIA

Trento 1525 – Venezia 1608

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a cura di Cornelio Galas

Nato a Trento nel 1525, Alessandro Vittoria entrò nella bottega veneziana di Jacopo Sansovino e collaborò con lui alle sculture della Libreria Marciana (1550). Operò quindi in Palazzo Thiene a Vicenza, dove lasciò stucchi di raffinato estro manieristico e un bizzarro camino a foggia di mascherone (1552), e in Sant’Antonio a Padova, prima di ritornare a lavorare col Sansovino a Venezia (stucchi della scala d’oro del Palazzo Ducale e della scala d’onore della Libreria, 1556).

Ritratto di Alessandro Vittoria (Paolo Veronese)

Ritratto di Alessandro Vittoria (Paolo Veronese)

La scultura del Vittoria è assai diversa da quella del Sansovino, che alla serena ed equilibrata misura ancor sostanzialmente toscana di questi, egli contrappose una veemenza espressiva ed un pathos drammatico, palese nelle sue complesse e talvolta attorte ad avvitate movenze delle sue statue, tuttavia mitigate da una scioltezza ed eleganza di ritmi lineari, dovuti agli studi da lui compiuti sui disegni del Parmigianino.

Alessandro Vittoria, autoritratto

Alessandro Vittoria, autoritratto

Poco dopo il 1560 eseguì anche gli stucchi della Villa Barbaro-Volpi a Maser, affiancandosi così al Palladio e al Veronese. Nel 1578-79 eseguì a Brescia il monumento funebre del vescovo Bollani (frammenti al Museo Civico Vittoria di Santa Giulia).

Jacopo Sansovino

Jacopo Sansovino

La parte più originale dell’attività del Vittoria, che comprende anche figure e rilievi in bronzo o in marmo di nervoso modellato. Ad esempio le statue per l’altare di San Francesco della Vigna a Venezia di San Rocco e San Sebastiano, 1561-62, quest’ultimo ispirato ad uno dei “prigioni” di Michelangelo, e numerose medaglie.

Alessandro Vittoria - Giulio Contarini (Ottawa, Ontario, National Gallery of Canada)

Alessandro Vittoria – Giulio Contarini (Ottawa, Ontario, National Gallery of Canada)

E’ tuttavia la produzione di ritratti, spesso eseguiti in terracotta bronzata o dorata e inseriti in monumenti funerari (Venier a San Salvador, 1557; Da Lezzeai Gesuiti; Contarini alla Madonna dell’Orto; Grimani a San Sebastiano, 1564), oppure isolati (Niccolò da Ponte, 1582-84, Venezia, Seminario Patriarcale: Tommaso Rangone, 1575 ca, Venezia, Mus. Correr; Marino Grimani, 1592-93, Roma, Palazzo Venezia) nei quali raggiunse risultati di particolare intensità espressiva e vivace pittoricismo.

Alessandro Vittoria - Ferretti (Parigi, Louvre)

Alessandro Vittoria – Ferretti (Parigi, Louvre)

Collabora nel 1550 con il maestro alle sculture della Libreria Marciana. Verso il 1560 esegue gli stucchi nella villa Barbaro a Maser e a Villa Giustinian di Portobuffolè, con il Palladio e il Veronese. Tra il 1578 e il 1579 costruisce il monumento funebre al vescovo Bollani. I frammenti di quest’opera sono conservati al Museo Civico Vittoria di Santa Giulia (Brescia).

Alessandro Vittoria - Il Doge Nicolo' da Ponte (Venezia, Galleria del Seminario)

Alessandro Vittoria – Il Doge Nicolo’ da Ponte (Venezia, Galleria del Seminario)

Nel 1560 realizza il monumento funebre (attr.) ad Orazio Brancadoro nella Cattedrale di Fermo (Fonte: B. Montevecchi “Il monumento a Saporoso Matteucci nella Cattedrale di Fermo” Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo. Quaderni, 7 Andrea Livi Editore. Fermo, 2011).

Alessandro Vittoria - San Sebastiano (Venezia, S. Salvatore)

Alessandro Vittoria – San Sebastiano (Venezia, S. Salvatore)

Tra il 1561 e il 1562 erige in marmo le statue di San Rocco e San Sebastiano per l’altare di San Francesco della Vigna a Venezia. Esegue il San Girolamo conservato nella chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari in cui si evidenziano chiaramente le influenze michelangiolesche della sua scultura.

Alessandro Vittoria e Sansovino Jacopo - Scala d'oro (Venezia, Palazzo Ducale)

Alessandro Vittoria e Sansovino Jacopo – Scala d’oro (Venezia, Palazzo Ducale)

Realizza per la chiesa di San Giorgio a Venezia quattro statue degli evangelisti poste internamente sopra la porta d’ingresso. Nel 1583 esegue un rilievo in bronzo dell’Annunciazione, ora conservato presso l’Art Institute of Chicago. Esegue anche molti ritratti, più spesso in terracotta bronzata o dorata, inseriti in monumenti funerari o anche isolati.

Alessandro Vittoria - L'Annunciazione (Chicago, Art Institute, 1583)

Alessandro Vittoria – L’Annunciazione (Chicago, Art Institute, 1583)

Ha anche realizzato le facciate di alcuni palazzi veneziani, come Palazzo Mocenigo Casa Nuova e Palazzo Balbi. Scultore e medaglista, nella sua arte Vittoria tende a un pittoricismo sempre più accentuato, all’unisono con la pittura contemporanea; fu inoltre forte ritrattista.

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Tra i capolavori assoluti acquisiti al patrimonio della Provincia di Trento spicca un busto all’antica del trentino Vittoria, architetto e scultore, plasticatore, bronzista e medaglista, tra i maggiori protagonisti della scena artistica veneziana nel secondo Cinquecento. Proveniente da collezione privata veneta, l’opera è passata sul mercato antiquariale dove è stata identificata come opera dell’artista da Andrea Bacchi.

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Alessandro Vittoria, busto in marmo, dopo il restauro a Trento

Acquisita dalla Soprintendenza nel 2004, è stata sottoposta allo studio di Luciana Giacomelli. Il restauro dell’opera, ne evidenzia la caratterizzazione psicologica del volto, l’intensità dello sguardo, la potente resa pittorica: tutte caratteristiche che, insieme alla stessa tipologia del busto, suggeriscono una datazione all’ottavo-nono decennio del Cinquecento.

Alessandro Vittoria - Nettuno (Londra, Victoria and Albert Museum)

Alessandro Vittoria – Nettuno (Londra, Victoria and Albert Museum)

È in questo periodo, infatti, che Vittoria abbandona le precedenti terminazioni arrotondate in favore di una linea di base diritta che si estende oltre il piedistallo e fa sì che la scultura si apra verso lo spazio che la contiene.

Alessandro Vittoria - Una dama della famiglia Zorzi (1570-80)

Alessandro Vittoria – Una dama della famiglia Zorzi (1570-80)

Le dimensioni ragguardevoli del ritratto presuppongono una visione distanziata come per altri busti del Vittoria collocati sopra portali di chiese e palazzi. Rimane aperta la questione dell’identificazione del personaggio ritratto che non è risolta dal rinvenimento nel corso del restauro della sigla MP (?) la cui grafia, alquanto imprecisa e approssimativa, potrebbe essere stata reincisa in epoca successiva.

Alessandro Vittoria - Ritratto di un patriziano veneto (Parigi, Louvre)

Alessandro Vittoria – Ritratto di un patriziano veneto (Parigi, Louvre)

Fra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, la scultura venne tagliata segando le parti laterali del panneggio.

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La tomba di Alessandro Vittoria, marmo, autoritratto, nella chiesa di S. Zaccaria a Venezia

Nel tempo ha subito anche processi di erosione superficiale e di corrosione delle finiture originali; presentava inoltre una spessa patina di sporco e polveri penetrati in profondità, oltre a muffe e fessurazioni con perdite anche ingenti di modellato.

Alessandro Vittoria - Mercurio (Los Angeles, Getty Museum, 1560ca.)

Alessandro Vittoria – Mercurio (Los Angeles, Getty Museum, 1560 ca.)

Il restauro, a cura di Roberto Perini e Maria Luisa Tomasi, è iniziato quindi con il consolidamento di scaglie e frammenti mobili, seguito da un complesso intervento di pulitura.

Alessandro Vittoria - Cristo risorto (Venezia, Santa Maria dei Frari)

Alessandro Vittoria – Cristo risorto (Venezia, Santa Maria dei Frari)

Le mancanze e le fratture più evidenti sono state stuccate con impasti differenziati in rapporto alla diversa morfologia delle superfici. L’intervento estetico eseguito all’acquerello ha infine uniformato le integrazioni plastiche e gli scompensi cromatici delle superfici originali.

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