STAZIONE ZERO
di Cornelio Galas
Di là, di là, bisogna andare,
seguire tracce tracciate,
le foglie calpestate,
rami spezzati, in corsa.
E’ quella la direzione giusta,
quella dei nostri padri,
dei nostri nonni, degli avi,
di chi qui è passato prima.
No, no e no alle scorciatoie,
vedo già un prato verde,
dove potremo riposarci,
e dormire, anche sognare.
Sì, qui mi ero fermato,
una breve pausa, breve,
mio padre non parlava,
io ascoltavo il vento.
E’ qui, proprio qui, qui, qui …
che abbiamo acceso fuochi
per rispondere al freddo,
e a tutti quei silenzi.
Ho ripreso quel viaggio,
dopo l’addio, al funerale,
sento ancora le cicale,
e tutti i loro sfottò.
Quanto pesa la valigia,
che ci lasciano i morti,
quanti ricordi inutili,
non solo nei necrologi.
Chi è nato prima, chi dopo,
chi muore prima, chi dopo,
in questa stazione …
da anni senza treni.
Qui, dov’eravamo,
dove siamo stati,
dove vorremmo stare,
dove non saremo più.
Stazione zero Station zéro
di Marie Deltenre