ANTICHE STRADE

ANTICHE STRADE

di Flavio e Maurizio PanizzaAntiche strade

      Brossura: 244 pagine

      Editore: Osiride (2011)

      ISBN-10: 8874981457

      ISBN-13: 978-8874981458

      Prezzo: euro 18,00

 Antiche strade è stato definito un “libro di confine”. Confine geografico, perché racconta vicende di una terra – quella trentina – a cavallo fra Regno d’Italia e Impero Austro- Ungarico; confine temporale, perché abbraccia più epoche – dalla Belle Epoque al disastro della Grande Guerra, dal Fascismo sino alla Repubblica; confine generazionale, in quanto si sviluppa attorno ad un dialogo fra padre e figlio nel raccontare le numerose storie di vita dei protagonisti contenuti nell’opera.

E’ un progetto editoriale che nasce da un’idea di Flavio Panizza (deceduto a 90 anni nel maggio 2012) quale “urgente necessità – come affermava lui stesso – affinché qualcosa di buono e di importante rimanga a testimonianza di un passato che rischia altrimenti di essere dimenticato”. In un certo senso, un’opera di supplenza ad insegnamenti e ad esempi di vita che un tempo normalmente passavano di padre in figlio, ma che ora, consumati dalla frenesia del quotidiano, dal virtuale e dall’illusorio, rischiano di rimanere appunto “passato” e nulla più. Un progetto che accanto agli amarcord del padre si è affiancata la penna del figlio Maurizio, giornalista e scrittore, non nuovo a imprese del genere. Insieme hanno iniziato a ripercorrere le antiche strade della vita dei loro, dei nostri progenitori, partendo dalla fine dell’Ottocento ed arrivando sino alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Così, lungo trentuno racconti, passano davanti agli occhi del lettore (meglio sarebbe dire ai “sensi” del lettore, visto che molte suggestioni emanano profumi di campo, rumori di vecchi mestieri, sapori di pietanze perdute) storie e personaggi, luoghi, tradizioni e riti religiosi, povertà e riscatto della società contadina della Vallagarina che può tranquillamente diventare paradigma per una storia più estesa che abbraccia l’intero Trentino e pure la generalità dell’Arco Alpino.

Flavio che racconta al figlio alcuni momenti della propria vicenda autobiografica e ne descrive il contesto, ci conduce fin da subito dentro la quotidianità del Novecento. Vi è la politica, con la descrizione di quella che fu l’essenza fascista. Vi è il vivere quotidiano, con l’esistenza delle regole scritte e non scritte. Vi è il ruolo rilevante esercitato dalla religione e dalla Chiesa. Vi sono storie di figure ormai perdute nella memoria, come la “zendrarola”, il maniscalco, il vetturino, l’uomo del “bosegher”, l’oppositore al fascismo, il fuggiasco dai campi di concentramento… Vi sono pure le arti e i mestieri di un tempo, il lavoro e l’emigrazione con i mutamenti sociali  e culturali ad essi collegati.

“Apparentemente di argomento semplice, questo in realtà è un libro molto ricco e complesso – afferma nella prefazione Giuseppe Ferrandi, direttore del Museo Storico del Trentino – e Maurizio Panizza, accanto ai ricordi del padre, ovviamente ci mette del suo. Contestualizza i fatti, aggiunge dati, inserisce elementi per la comprensione che permettono di valorizzare la memoria, la testimonianza, il racconto di vita. Un libro prezioso, insomma, che ci invita a non disperdere quel grandioso patrimonio di valori e di esperienze che ha segnato il Novecento”.

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